venerdì, febbraio 22, 2008

Quesiti filosofico-scientifici

L'altro giorno sono andata a vedere il mio primo film in un cinema degli antipodi!
E per ben cominciare quale miglior scelta di un bel fantasy che nè lo stregone nè io eravamo riusciti a vedere prima?Perciò ci siamo guardati insieme "La Bussola d'Oro", quello con la Kidman, come dicono i più...
Ora, il film succitato mi ha scatenato una serie di importanti questiti filosofici-scientifici ai quali non so dare una risposta immediata e che vorrei quindi sottoporvi.
La storia è ambientata in un mondo in cui tutti gli esseri umani sono sempre accompagnati da un Daemon personale, una sorta di spirito guida sottoforma di animale con cui l'essere umano parla ed interagisce di continuo. In particolare, la cosa interessante è che tutto quello che prova il daemon lo prova subito anche il suo padrone e viceversa.
Ovviamente ogni persona ha il daemon della forma animale che meglio rispecchia il suo carattere.
Quindi la domanda che mi è subito sorta spontanea è: ma come fa all'amore questa gente?
Insomma, dato che tutto quello che prova il daemon lo prova anche il padrone e viceversa, uno che ha, mettiamo, il daemon a forma di chihuahua mica può mettersi con una che ce l'ha a forma di giraffa,no?
Perciò il daemon dev'essere visto come una forte limitazione per i sentimenti, oppure è un metodo infallibile per scoprire a colpo d'occhio se una persona può essere l'anima gemella o se è meglio girare al largo?
In fondo se fossi un uomo ci penserei almeno due volte prima di uscire con una che ha come daemon una mantide religiosa...
Ma ancora, se uno ha come daemon una trota salmonata, vuol dire che i suoi genitori hanno rispettivamente una trota ed un salmone?e quello che ha la zanzara tigre?(apparte il fatto che dev'essere una persona fastidiosissima...)
E se una ha come daemon una scrofa, che significa?
Ed infine, il dire "Guarda che bell'esemplare di Topa" ad una che ha per daemon un roditore femmina dev'essere preso come volgare apprezzamento sessuale od entusiastica affermazione zoo-etologica?
Se qualcuno che condivide questi stessi importanti dilemmi è giunto ad una qualche risposta, lo prego tanto di farmelo sapere!(ma anche qualsiasi ipotesi è ben accetta...)

lunedì, febbraio 11, 2008

Life Style

E' verità universalmente riconosciuta che gli anglosassoni non sanno campa'.
Per esempio, hanno un'idea molto vaga e personale di cosa sia l'igiene...diciamo che non danno molta importanza alle varie cose secondarie come lavarsi i piatti, fare una doccia o passare l'aspirapolvere...però almeno tutto ciò li rende molto tolleranti verso il resto del mondo,ehm...questo però credo che valga solo per quella particolare sottocategoria di anglosassoni detti kiwi,vero?
Ma continuando, se per esempio ritenete anche voi secondarie cose come la cura personale e della casa, magari a favore di una più sana ed intensa vita all'aria aperta, vi propongo un quesito: perchè, da presunti grandi amanti del mare quali dovrebbero essere, in queste calde domeniche estive, invece di riversarsi sulle loro spiagge immense si affollano tutti su piccoli prati e si divertono dando da mangiare alle papere?
questa proprio non me la spiego, ma almeno così sulla spiaggia ci stiamo belli larghi, noi ed i maori!
Ma se ancora non vi basta, vi narro anche l'ultimo esempio, l'invito al Barbeque.
Se qualcuno invitasse voi, sani italiani, ad un barbeque per cena, cosa vi potreste aspettare?
io mi aspetterei di arrivare là verso le otto, trovare una bella brace già ardente ed iniziare a chiacchierare e mangiare mentre la carne arrostisce...niente di più lontano dalla realtà!almeno qui...
Infatti se qualcuno qui ti invita ad un bbq per cena, devi presentarti lì intorno alle tre del pomeriggio, le quattro massimo, e prepararti a cenare verso le sei, con brioches come pane e carne cotta su piastre a gas...col risultato che uno alle nove non vede l'ora di essere a letto!
Ora,mettetevi una mano sul cuore e ditemi, vi sembra saper campare questo?

(nelle foto:
1. Pecore allo Scoglio
2. Kiwi (e non) al BBQ
3. Cosa si vede da casa)

venerdì, febbraio 01, 2008

Wellington, così bella...

Passeggiando per Oriental Bay in una giornata così calda e nitida che sembra un frutto della mia immaginazione, mi rendo conto di due cose:
1. A quest'ora in italia non c'è nessuno sveglio a cui possa raccontare quanto c'è bello qui.
2. Qui c'è tanto bello!
Wellington, quando il suo vento decide di non tormentarla, è di una bellezza che ha dell'incredibile. Come in un fotogramma di Vanilla Sky ti ritrovi ad osservare la città perfetta, dove i variopinti grattacieli della City sono in completa armonia con le coloratissime case di legno che affondano nei pendii di vegetazione selvatica e guardano verso la baia cristallina, in cui al tramonto i delfini vengono a giocare...troppo bello, troppo irreale.
Qui nessuno sa chi è Mastella.
Qui la gente passeggia sul mare in pausa pranzo, con le scarpe in mano.
Il traffico è irrisorio ed il cielo immenso.
Ma poi la sera ti arrivano i messaggi delle tre più care amiche, che sono a cena insieme, bevono pampero e pensano a chi è aldilà del mondo, ma solo fisicamente...e allora ti rendi conto che le vorresti qui, a condividere tutto questo...e ti rendi conto anche che, forse, l'ultima città accogliente del mondo ha davvero l'aspetto della città perfetta, ma non potrà mai esserlo senza che tu possa incontrare nelle sue strade tutti coloro che ami.

PS. però c'è davvero tanto tanto bello!
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