Qualche giorno fa mi sono imbattuta in questo articolo che aveva attirato la mia attenzione perche' usava la parola Mestruazioni in bella vista su di un famoso quotidiano online e non nella sezione Salute o Io Donna o roba del genere, ma addirittura come commento in cronaca...cosa piu' unica che rara, da quel che so io.
Sebbene l'articolo abbia toni a tratti un po' deliranti ("questo silenzio intorno alle mestruazioni ci sta uccidendo." o "Fidati sempre del tuo intuito. Ma prestagli un particolare ascolto nella seconda metà del ciclo!"), consigli che farebbero felice Paolo Fox ("Questa è la fase del rilascio, perciò è un ottimo momento per lasciar andare cose di cui non abbiamo più bisogno: robaccia, rapporti malsani ed emozioni nocive che ci appesantiscono") e, beh, utilizzo improprio ed imbarazzante degli acronimi (Apm = Atteggiamento Positivo riguardo alle Mestruazioni...seriously?!) in realta' centra in pieno l'attualissima questione sul tabu' delle mestruazioni.
Per carita', non c'e' nulla di nuovo in quello che dice; che le mestruazioni, col loro simpatico corredo di sanguinamento e odori non proprio di violette primaverili, siano uno dei tabu' piu' antichi nei nostri confronti lo si sa appunto, uh, da sempre. Pero' quello che sottolinea l'articolo e' come questo tabu' sia ancora - incredibilmente - instillato in tutti noi e come piu' o meno inconsciamente ci ritroviamo tuttora a trattare le mestruazioni almeno come un qualcosa di cui non si deve parlare, quando va bene.
(E quando va male ci scriviamo sopra degli articoli da invasata neo-hippie che crede che le giraffe abbiano allungato il collo per arrivare al cibo. Lamarck, rallegrati! C'e' ancora chi crede alla tua teoria!ma qui sto divagando..)
Cioe', abbiamo sviluppato piu' sinonimi per le mestruazioni che Benigni per lo Sventrapapere (se non sapete a cosa mi riferisco, vergogna!). Ci ho il ciclo, e' quel momento, ci ho le mie cose (le mie cose!!! tipo la borsa, le scarpe, gli occhiali da sole?), sai sono quei giorni, e' il periodo, e' arrivata la marchesa (e qui mi inchino di fronte al genio). Per non parlare delle acrobazie che facciamo per andare in bagno a cambiarsi l'assorbente cercando di non farci sgamare dalle persone intorno. Specie quando non possiamo portarci la borsa dietro, come in ufficio, a scuola o altre simili situazioni. Mosse del giaguaro per infilare l'assorbente in tasca o addirittura nasconderlo nel palmo della mano che pure Houdini ci avrebbe provato invidia per un secondo.
E dovrei riprendere e mostrarvi le facce di colleghi e colleghe quando, boccaccia mia, magari inavvertitamente dico che oggi non e' giornata perche' mi sono appena venute le mestruazioni. Espressioni che farebbero felice Munch, giuro.
Ma dai, gente, fermiamoci un attimo a pensare. Le mestruazioni sono un processo meramente fisiologico che ovviamente influenza il nostro comportamento come qualsiasi cosa agisca sui dosaggi ormonali di un essere umano. Non c'e' nulla di brutto e nulla di mistico. E siamo nel 2013. Ora non dico che dovremmo presentarci a degli estranei dicendo "Ciao, sono Elisa, ho 34 anni e oggi non ho le mestruazioni", ma neanche continuare a dare spago a questa farsa del far finta che non esistano.
"Ciao collega, non rompere la beneamata che oggi ci ho il mestruo": come sarebbe piu' semplice la vita?
Tornando seria per un attimo voglio finire con un'esperienza personale: quando ero alle medie una mia compagna, di buona famiglia e genitori laureati, venne a chiedermi cosa sapessi io delle mestruazioni. Ed io che ho sempre avuto una mamma aperta e con pochi peli sulla lingua, le raccontai tutto quello che ne sapevo da ragazzina dodicenne: che le mestruazioni venivano una volta al mese, che duravano tipo 5 giorni e che quello era il sangue che sarebbe servito ad un bambino ma che siccome il bambino il corpo li' non ce lo trovava allora lo buttava via e ricominciava da capo. Lei mi ascolto' con gli occhi sgranati e la prima cosa che mi chiese fu:"ma allora davvero non continuano ininterrottamente finche' una non resta incinta?" e poi mi abbraccio' di gioia. Venne fuori che aveva appena avuto il suo primo ciclo ma si vergognava troppo a dirlo in casa e chiaramente non aveva un'idea ben precisa di cosa le stesse capitando. Ovviamente poi lo disse alla mamma che le spiego' tutto per filo e per segno e vissero per sempre felici e contenti, ma ripensandoci non posso non chiedermi perche' la sua famiglia non avesse affrontato un argomento cosi' naturale per una donna prima che questa sviluppasse, evitandole sicuramente un bello spavento e magari forse anche qualche piccolo complesso su queste benedette mestruazioni?
Bah. e comunque no, oggi non ce l'ho il ciclo, state tranquilli!
3 commenti:
Fantastica Ely!!! Pina :)
Perché siamo donne e ci dobbiamo vergognare del nostro corpo che deve essere necessariamente liscio, morbido e soprattutto profumato. E pensare che ci sono uomini che non si fanno problemi nemmeno quando ti ruttano in faccia...
Mitica Eli!
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