giovedì, aprile 17, 2008

A State of Mind

Vi voglio raccontare una piccola storia. E' la storia di una ragazza che non aveva ancora il mac, ma era già interista, e mancina, e pure bionda, ed aveva deciso che nella vita lei voleva sapere. L'infausta combinazione di questi fattori non poteva far altro che indirizzarla verso una sola facoltà. Mi sembra quasi di rivederla, lì, intenta a sfogliare un piccolo libro giallo in cui erano segnati tutti i corsi di laurea con tutti i loro esami, con il dito indice fermo su una determinata pagina mentre con gli altri sfogliava e comparava. Sì perchè lei, dicevano, poteva fare tutto e ovviamente certe facoltà - Economia, Medicina, Ingegneria - avrebbero sicuramente significato "lavoro".
Ma per alcune persone non è questa la cosa importante.
Lei continuava a tornare alla pagina bloccata dal suo indice sinistro ed a rileggere il nome di quegli esami...sembrava qualcosa di perfetto...Zoologia, Ecologia, Botanica, Paleontologia, Geografia Fisica, Antropologia, Geologia...tutto quello che c'era da sapere sul nostro pianeta ed i suoi abitanti in un unico corso di laurea, quello che sarebbe diventato il suo corso di Laurea:
Scienze Naturali.
Scienze Naturali, a Pisa, è una facoltà antica, nella soffitta del polo si dice ci siano ancora gli scheletri di balene ed altri animali, i laboratori assomigliano a quello del dottor Jekyll e ti immagini quasi di veder spuntare Darwin in completo di tweed da dietro un angolo. Qui si insegna il sapere, l'unica cosa pratiche sono escursioni geografico-mangerecce, pernottamenti in laboratori di ecologia marina tedeschi e vivisezioni di poveri lombrichi. Qui il bidello è storico e chiama tutte Federica augurando loro buon weekend di lunedì. Qui insegnano professori di fama nazionale ma che magari si tengono vipere trovatelle nello studio.
Scienze Naturali è uno Stato Mentale.
Qui, ovviamente, non vengono a studiare le persone normali.
E fu così che la ragazza non ancora col mac si ritrovò, per la prima volta nella sua vita, insieme a persone a lei simili, persone che avevano scelto quella facoltà perchè in fondo erano idealisti, persone forse nate nei decenni sbagliati, ironiche e disincantate sul loro futuro, che avevano fatto la scelta controcorrente di voler imparare a conoscere invece che a fare. Sapevano di essere in via di estinzione, residui di un tempo quando il mondo era diverso, ma che resistevano orgogliosi nella loro nicchia ecologia come o meglio della Welwitschia mirabilis o del Tuatara.
Quelle stesse persone adesso spiegano cos'è il fitoplancton agli studenti di agraria, spiegano la teoria dell'evoluzione agli antipodi del mondo e i concetti della biodiversità sulle spiagge del Belize, guidano piccoli esploratori per l'Isola di Capraia e lavorano coll'erbario originale di Linneo a Londra. Sono tutti precari e generalmente mal pagati, ma se tornassero indietro nessuno di loro cambierebbe la sua scelta.
La ragazza col mac non cambierebbe.
Ma questa storia non ha un lieto fine. Le voci che corrono più del suono hanno sparso la notizia della prossima possibile chiusura di Scienze Naturali: troppo vecchia, troppi pochi iscritti, i ragazzi di oggi vogliono la praticità, non c'è posto per lei nell'Italia che avanza. Perchè?
Perchè chiudere forse l'unica facoltà scientifica che dispensa conoscenza in tutti i settori della scienza? Perchè il mondo non è più adatto a persone che sanno cos'è un isotopo, un integrale, il benton, lo stolone, l'australopiteco e la breccia calcarea?
Lasciate che quelle venti persone l'anno inseguano i loro ideali, lasciate che si preoccupino da soli a trovare poi un lavoro. Lasciate che imparino.
Chiudere Scienze Naturali è un falò virtuale di libri.

lunedì, aprile 07, 2008

Poste

Ora immaginatevi se ad Harry Potter invece di consegnare la fatidica lettera di invito ad Hogwards il Gufo gli avesse portato un simpatico biglietto giallo delle Poste britanniche in cui si comunicava al Sig. Potter che c'era sì un pacco per lui in sede ma che per ritirarlo avrebbe dovuto pagare diverse spese, tra cui dogana, servizi postali ed tasse...Secondo me la Rowling non avrebbe fatto tutti quei miliardi con questa storia...
Ma si sa bene che la realtà, soprattutto in Italia, supera spesso la più mediocre fantasia e quindi eccovi la storia vera di una certa signora che per il suo compleanno si vede recapitare a casa non l'anello d'argento che sua figlia aveva appositamente scelto, comprato e spedito con tanto affetto dall'altro capo del mondo, ma, indovinate un po', un simpatico foglietto giallo delle Poste italiane in cui si comunicava alla Sig. Puccioni che c'era sì un pacco per lei in sede, ma che per ritirarlo avrebbe dovuto pagare ben 21 euro e spiccioli.
Ora, partendo dal presupposto che la figlia aveva già pagato la spedizione e che il regalo era una sorpresa, la signora in questione arriva alle poste un po' perplessa riguardo a questo pacco. Lei di sicuro non aveva ordinato nulla a Postalmarket o Euronova e compagnia bella, almeno non questa volta...
Ed ecco finalmente la sorpresa!
Per ritirare il regalo fattole dalla figlia, e già completamente pagato nel paese di partenza, la signora doveva pagare, in ordine:
3,70 euro di dogana (ma per i regali non era abolita?)
2,80 euro di non meglio specificate "spese postali" (ma non aveva già pagato tutto la figlia?)
13,80 euro di, reggetevi forte, IVA!!! (ma ha pagato le tasse su un regalo che arriva dall'altro capo del mondo e di cui fra l'altro in italia non si conosce il valore?)
A questo punto la signora, sicura di poter quantomeno ottenere una spiegazione logica, si rivolge all'impiegata chiedendo delucidazioni su queste spese e l'impiegata, serafica, le risponde:
"Signora, di che si meraviglia? Siamo in Italia, è ovvio che si debba pagare per tutto!"

mercoledì, aprile 02, 2008

Ultime notizie

Tratto dalle notizie di Yahoo:

Firenze, via i mendicanti

(ANSA) - FIRENZE, 1 APR - Dopo il pugno duro con i lavavetri, ora Firenze dice basta ai mendicanti che chiedono l'elemosina sdraiati sui marciapiedi. Il Comune sta studiando una bozza di nuovo regolamento della polizia municipale per arginare il fenomeno: nei giorni scorsi una signora non vedente ha urtato contro un mendicante, e' caduta e si e' ferita. 'L'accattonaggio non e' un reato - ha spiegato l'assessore comunale alla sicurezza Cioni - ma i mendicanti distesi per terra sono un grave ostacolo'.


Che sia un simpatico pesce?
Sarà che qui è l'ora di andare a letto, saranno le magnifiche lasagne che ho cucinato con le mie brave manine o tutto il vino che ci ho bevuto, ma vi giuro che sono ancora qui che rido come una deficiente per questa notizia!
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