domenica, ottobre 29, 2006

Amici nostri...

Una delle grandi leggi dello zitellaggio è che le zitelle sono delle potentissime calamite per amici bizzarri, strani e fuori di testa, per darvene una dimostrazione ecco a voi questa nuova rubrica...

Sono amici nostri....

Quelli che...le lasagne le mangiano anche dal sacchetto della spazzatura (erano fatte in casa,come rinunciarci?)

Quelli che...sono abbonati alle le figure di merda:"il casellante...che lavoro da alienati!" "eh già, mio fratello è un casellante..."

Quelli che... si laureano solo grazie al fatto di non essere discendenti dei pirati di Capraia.

Quelli che... amano la precisione e cuociono la pasta con in mano il cronometro

Quelli che... lasciano il cellulare in frigo

Quelli che...dopo anni di solo pollo, mangiano il merluzzo perchè gli è stato dimostrato che in sostanza il merluzzo è il "pollo di mare"

....

A piccole dosi

“Tu saresti una ragazza bella, intelligente e simpatica, ma col carattere che hai ti si può sopportare solo a piccole dosi”
Questa frase cortese mi tormenta da tempo, un po’ perché mi è stata detta da una persona a cui tenevo e un po’ perché è fondamentalmente vera. ma poi la Pollyanna che tutti noi teniamo segregata a pane e acqua negli scantinati dell’inconscio mi ha fatto notare, tra un arcobaleno di cristallo, una serie di perizie psichiatriche e forse anche qualche buon tiro della famosa polvere di Pollon, che in fondo anche ciò che si assume a piccole dosi può non essere niente male…qualche esempio?
Beh, se prendete della camomilla, ne potrete bere un vagone senza problemi, mentre un buon rum giamaicano rosso invecchiato di almeno 5 anni va gustato solo a piccoli sorsi...
Di riso in bianco o puré di patate ci campa un intero ospedale per anni, mentre di funghi porcini, lasagne al ragù fatte in casa, nutella e torte sacher proprio è meglio non abusarne…
Ancora, potete vedere e rivedere le commedie di Meg Ryan fino al suicidio, ma ad un film di Kubrick basta una sola visione per entrarvi dentro…
Ed anche il buon vecchio arsenico si tollera solo a piccole dosi, ma provate a simulare i suoi stessi effetti a suon di Guttalax e poi mi racconterete del mutuo preso per pagarne la fornitura…
Potrei continuare, ma penso di aver reso l’idea: ha ragione la cara Pollyanna (a cui ho appena spezzato di nuovo le gambine, così, per farle un piacere) quando afferma che nella vita molte delle cose più piacevoli e stimolanti sono anche le più difficili da sopportare e quindi adatte solo ad una ristretta cerchia di estimatori. E questo probabilmente vale anche per il genere umano.
Quindi bello mio, io sarò anche da assumere con precauzione, ma tu vergognati, che non reggi neppure l’equivalente di un prosecchino! Torna dai tuoi brodini di gallina,va’,che almeno quelli li digerisci…
(alla faccia della modestia, eh?W l’autostima spropositata ed ingiustificata!)

giovedì, ottobre 26, 2006

eclettico


la mia gatta ha deciso di godersi la vita al meglio delle sue possibilità.
in questa nuova ottica quindi domenica si è ingurgitata un'intera coppetta di mascarpone al caffè (colpevolmente lasciata incostudita in cucina dagli umani), probabilmente solo per vedere di nascosto l'effetto che fa.
"mmhmm, buono!", questo dev'essere stato il primo e contemporaneamente ultimo pensiero lucido dell'intrepida felina prima che le entrasse in circolo la botta caffeinica.
Dopodichè si registrano solo 2 giorni di prove di motomondiale (con tanto di curva ad avvitamento in discesa sulle scale, comparabile con la mitica Cavatappi di Laguna Secca); arrampicate sulle tende degne dell'indimenticato Manolo; occhi a palla con tanto di pupille dilatate che ti fissano da un corpicino peloso chiaramente stremato ed in estremo bisogno di sonno e pure misteriosi ed inquietanti messaggi scritti col vapore sugli specchi, del genere:"VI PREGO FERMATEMI"
a fronte di quanto descritto gli studiosi sono pervenuti alla conclusione che un'overdose di caffeina comporti l'insorgere di strani comportamenti nel gatto, comparabili a quelli osservati in un campione di pendolari nell'ora di punta della tangenziale ovest milanese.
in attesa di un rimedio per i soggetti in esame, i suddetti studiosi, in accordo con wwf e protezione animali, sconsigliano la riproduzione privata dell'esperimento.

lunedì, ottobre 23, 2006

Compito in classe...

Cos'è il Genio?
E' Fantasia, Intuizione, Colpo d'Occhio
e Velocità d'Esecuzione...

(Amici Miei)

mercoledì, ottobre 18, 2006

Pettegolezzo del mese

Sono innamorata di Gregorio.
Sebbene i più dubitino seriamente del mio essere capace di tali sentimenti, la notizia ha iniziato a girare fino a convincere anche i più scettici. Tutto ha avuto inizio la sera del concerto di Bruce Springsteen, giorno in cui degli spudorati amici insinuano che lui ci abbia, addirittura, provato con me. Da quel giorno non si parla di altro, sono ufficialmente il pettegolezzo del mese.
La cosa è molto divertente soprattutto perchè la notizia è totalmente campata in aria. Si sa com’è, quando mancano i pettegolezzi veri non rimane che accanirsi sulla zitella, caso perso, del gruppo.
Da tempo gli amici (in realtà delle lavandaie sotto mentite spoglie) cercavano l’occasione per appiopparmi una cosa del genere e la sera del concerto non hanno resistito, d’altra parte Gregorio era il mio compagno di banco alle superiori e (dannata me!) mi sono lasciata sfuggire che lo trovo un bel ragazzo (in realtà il commento me lo hanno tirato fuori con le pinze…).
Missione compiuta: zitella accasata. Chi se ne importa dei piccoli particolari insignificanti come il fatto che lui sia fidanzato, e che quel provarci con me in realtà fosse parlare del concerto con entusiasmo… Quisquillie, perché, come dicono le mie personali malelingue, lui avrebbe dei notevoli vantaggi dallo scegliere me: sono springsteeniana e abito a poca distanza (comodissimo specialmente d’inverno con le strade ghiacciate). Anche io avrei dei favolosi vantaggi: lui è alto (?) e la sua mamma ha un bar e fa dei panini buonissimi. Probabilmente già mi vedono a crescere dei ragazzini alti, a forza di deliziosi panini farciti!
La faccenda ha anche un lato istruttivo, per esempio quando vengono enunciate teorie meravigliose (e completamente assurde) per le quali il metodo migliore per riconoscere i bravi ragazzi è che questi solitamente sono fidanzati! (geniale vero?)
Qualche buon cuore conoscendo la mia totale incapacità a riguardo mi ha anche organizzato un incontro (dovrei andare a portargli un CD questo fine settimana) se vi interessa (spero di no) vi tengo aggiornati…

domenica, ottobre 15, 2006

strani incontri

che bello avere un pomeriggio libero durante la settimana!
un lusso in cui un tempo sguazzavo felice ed ignara e che adesso sembra più ambito, ed improbabile, di un oasi nel kalahari...
beh,giovedì scorso mi sono concessa finalmente di trovare la mia oasi nel deserto, e me ne sono andata a zonzo per le belle colline sopra livorno con una cara amica in procinto di migrare (di nuovo...che invidia!).
Fra chiacchere, mangiate all'aperto, uova, zucche e pomodori scroccati direttamente dall'orto (e dal pollaio), caffé, altre chiacchere, vecchie foto e nuovi paesaggi, ci siamo ritrovate, come sempre, a scendere verso il mare per aspettare il tramonto con i piedi immersi nell'acqua limpida del Romito.
e proprio lì, mentre aggiornavo la mia amica sulla storia che tutti vogliono sapere, mi sono sentita strusciare lievemente il mignolo destro; abbasso gli occhi (sollevando contemporaneamente il piede!) e mi trovo faccia a faccia con un polpo dall'aria perplessa e lo sfiatatoio pulsante...molto verosimilmente era stato attratto follemente dall'aroma di piede-in-scarpa-da-tennis-a-mezza-stagione che emanava il mio mignolo, anche se preferisco immaginare che fosse uscito per sentire la mia storia e mi avesse toccato il piede in segno di partecipazione (in fondo anche i polpi hanno un cuore,l'ho imparato a "sistematica e filogenesi animale"!).
ovviamente l'agitazione prodotta dalla frenetica ricerca della macchina fotografica da parte della mia amica, ma soprattutto il mio sguardo che più di compartecipazione nei problemi della vita esprimeva famelica cudigia (ebbene sì,eva, te lo devo confessare:mentre tu desideravi fotografarlo, io me lo sentivo già in bocca con prezzemolo, aglio e patate lesse!) ha fatto sì che il nostro molliccio amico se ne sia andato a tentacoli levati lasciando sia noi che lui a bocca asciutta...
comunque, come si dice sempre in questi casi, é stato un incontro breve ma intenso!

(Questo post é per te piccola Papakia: Buon Viaggio! parti con la tua irresistibile leggerezza, la tua spontaneità e la tua sete di ricerca e vedrai che i fantasmi non appariranno più e tutto tornerà ad essere nuovo ed incredibile ai tuoi occhi..)

mercoledì, ottobre 11, 2006

Troppo Bella...e troppo (anti)Naturalista!!!

E' un post veramente fantastico e quindi non mi sono fatta alcuno scrupolo di coscienza, ma neppure uno piccolo piccolo, a copiarla dal nostro caro e stimatissimo (questa è una palese captatio benevolentiae...tante volte l'interessato non se ne fosse accorto) albolo ed incollarla qui sotto...

Grazie A. e Buon Divertimento!

L'arca...

C’erano proprio tutti. Non è vero, come invece sostiene la sciocca canzoncina, che mancavano i due leocorni. C’erano anche quelli, perlomeno all’inizio. Dopo 35 giorni di pioggia ininterrotta, con venti che continuavano a soffiare all’impazzata da tutte le direzioni e onde più alte di una sequoia obesa…iniziarono a serpeggiare i primi malumori e un po’ di sfiducia. E naturalmente un pizzico di nervosismo. Il corvo e il gufo sostenevano che non ci fosse possibilità di salvezza. Il coccodrillo piangeva. Alcuni erano soggetti a crisi di identità. Il cane, impaurito, spiccava balzi felini ad ogni sussulto della barca e il gatto lo guardava in cagnesco. I viveri iniziarono a scarseggiare. Tutta l’imbarcazione era un perpetuo lamento e grida di disperazione soffocavano l’ululato del vento. Noè fissava i conigli con espressione interessata ma il Signore gli ricordò che il suo compito era salvare gli animali, non di farli oggetto del proprio estro culinario e, per essere più convincente, gli incenerì i baffi con una saetta. I conigli e l’ENPA resero grazie a Dio, Noè finalmente si rasò. La situazione divenne drammatica e fu riunita tutta la comunità per deliberare sul da farsi.Noè fece la sua proposta: “Sacrifichiamo i conigli: sono tanti e gustosi…” Poi si ricordò dei baffi e si zittì. Qualcuno propose il leone ma questo non si mostrò per nulla collaborativo. L’ape fu scartata perché produceva il miele, la pecora dava la lana, la gallina faceva le uova, la mucca il latte. “E Noè cosa fa?” domandò provocatoria la tigre… “Io faccio…il caffè!”, improvvisò Noè, suscitando unanimi consensi. Il canguro prese la palla al balzo e azzardò: “Gli unici che non partecipano a questa riunione sono i leocorni (guardate come sono intenti ad amoreggiare, mentre qui si discute il futuro del creato!). Tra l’altro qualcuno sa per caso dirmi a cosa servono i leocorni?” Il silenzio fu totale e la tavola imbandita. “Ma se qualcuno ci contestasse l’arbitrarietà di questa decisione?” fece la lepre titubante, “Diremo che i leocorni non sono mai saliti su questa barca…”, osservò lo sciacallo. Dopodiché si udì solo un prolungato e vigoroso lavorio di mandibole.

venerdì, ottobre 06, 2006

Una scorciatoia per la felicità

"Come sono felice!"
Erano le venti circa ed Elisa lo ha detto proprio col cuore (o meglio, con quel surrogato che forniscono in dotazione a noi zitelle).
Ma facciamo un passo indietro verso la strada che ci ha portato a questa felicità.
Strada cosparsa di foglie secche e ricci di castagne.
Perché se è vero che “zitella vera, fa da bosco e da riviera” noi non siamo certo un’eccezione e se in un pomeriggio autunnale si presenta la possibilità di andare per boschi a far funghi chi si tira indietro? Certo non io che mi vestivo da fungaiola anche quando andavo a lavoro!
Un cesto pieno di funghi: la nostra scorciatoia per la felicità.
A dire la verità, i funghi che vedete in foto non sono esattamente merito nostro (Stefania è stata molto più brava di noi…). Ce l’abbiamo messa tutta per trovare il ceppatello della vita, ma un po’ come ci accade ogni giorno ci siamo ritrovate faccia a faccia con i più bizzarri e colorati “fungacci” delle peggiori specie: che ci volete fare, certe consuetudini uno se le porta dietro anche negli ambiti più impensati della vita...
Comunque sia, tra le nostre solite dissertazioni da naturaliste sulle formazioni rocciose della successione Toscana, la stabilità del versante del Prato Fiorito e le strategie di locomozione di una lumacona (osservate molto attentamente,per vedere se erano dirette verso un bel porcino!), siamo riuscite a scroccare i funghi trovati dalla scatenata Nonna Coccò; così la felicità formato Risotto ai Porcini e Gallettini è arrivata anche per noi ed esaltata da un buon vino rosso ha portato all’esclamazione di Elisa e a questo post.
Come sono felice!

giovedì, ottobre 05, 2006

Vademecum!!!


ehi gente!
il vademecum, sebbene in continua evoluzione e quindi assolutamente da non considerarsi come definitivo, é disponibile per tutti i temerari che vorranno richiederlo al nostro indirizzo mail del blog, come potete vedere nella barra laterale...beh, dirvi buona lettura mi sembre pretenzioso,ma comunque fate del vostro meglio per divertirvi insieme a noi!!!

domenica, ottobre 01, 2006

National Zitella: il Ramingus Olezzosus

In questa puntata presenteremo un'altra specie cara alle zitelle di tutto il mondo, specialmente quelle in crisi ormonale acuta, che trovano notevole giovamento dalla visione del Ramingus Olezzosus a molti noto come Aragorn.
L’areale di questa specie copre gran parte della Terra di Mezzo, ed in particolare gli habitat da lui privilegiati sono le zone impervie e boscose del Nord, dove può comodamente dedicarsi alla sua attività preferita: farsi i cavoli suoi. Una caratteristica importante del Ramingus olezzosus, difatti, è l’estrema asocialità.
Assieme all’ Olezzosus fa parte del genere Ramingus anche il Permanentatus, che a differenza dell'Olezzosus fa una vita più stabile e ricopre importanti ruoli istituzionali,. Dall’incredibile somiglianza fisica fra le due specie, unita alla contemporanea grande differenza nel comportamento sociale, deriva la credenza comune che il Ramingus sia animale da Bosco e da Riviera.
Da un punto di vista filogenetico siamo ormai certi della discendenza del Permanentatus dall’Olezzosus, il quale si differenzia primariamente per la scarsa frequenza dei lavaggi. Alcuni studiosi suggeriscono come causa della speciazione l’assidua frequentazione da parte di un certo numero di esemplari di Ramingus Olezzosus con gli elfi (notoriamente con forte tendenza all’isolamento ed alla deriva genetica, oltre che puliti e pettinatissimi).
Dopo accurati studi, sostenuti dai più autorevoli studiosi sia sul campo che in laboratorio si è giunti alla conclusione che la grande passione delle zitelle per il Ramingus non sia dovuta a delle peculiarità caratteriali particolari, ma al grado di sporcizia accumulata nel suo girovagare che ne determina il caratteristico odore muschiato, nonché al carattere alquanto ostico e alla sua superba capacità di spalancare portoni in modo molto eccitante. Test di laboratorio hanno inoltre mostrato come il grado di appagamento della zitella alla vista del Ramingus sia proporzionale al numero dei giorni passati senza lavarsi del soggetto il esame. Va da se quindi che l’Olezzosus è di gran lunga più ammirato del Permanentatus che, pur riscuotendo degni apprezzamenti, non ha il potere attrattivo devastante che ha reso così celebre l’olezzosus tra le zitelle.
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