martedì, ottobre 28, 2014

Congiunzioni astrali

Vivere nella Terra di Mezzo e' un sogno che si e' avverato ed ancora non so bene come abbia fatto; pero' come tutte le cose belle che accadono, anche questa ha avuto il suo prezzo da pagare.

Parte del conto e' stato ritrovarsi al di la' del mondo rispetto a tutti i tuoi amici. Quelli che erano accanto a te a scuola (o addirittura all'asilo se si e' persone smodatamente fortunate come la sottoscritta), che sanno quello che pensi anche se non ti vedono e con cui hai condiviso tutto, dalle paranoie pre-interrogazione agli amori, i litigi, i viaggi.

Adesso loro sono di la' e tu di qua, gia' da anni, e la vita nel mezzo che scava il solco. Ovvio che l'amicizia tua loro non la perderanno mai, e viceversa, ma le esperienze da condividere si sono ridotte ad un piccolo rivolo felice alimentato ogni volta che qualcuno riesce a scavalcare questo solco continentale.

Percio' tu continui la tua vita, contenta di poter conoscere nuove persone interessanti e rassegnata al fatto che puoi anche non fare piu' nuove amicizie, che puoi accontentarti di queste conoscenze. In fondo, non e' che hai piu' neppure l'eta' per nuovi amici.

Poi pero' capita. Capita che la vita, il destino o il moto caotico delle particelle ti mettano sulla strada delle persone un po' piu' speciali. Bella gente, che ti accetta per come sei e con cui ti ritrovi a voler passare piu' tempo possibile. E ti ritrovi pure a confidare loro le tue paure, ad ascoltare i loro problemi volendo tanto poterli aiutare. A ridere insieme di cose stupide e a discutere allegri di buchi neri, costituzione, lavoro, Guerre Stellari, politica e DNA mitocondriale.

Insomma, ti rendi conto che e' successo di nuovo: hai trovato persone che consideri amici.

E quindi e' ovvio (ovvio, una parola che ci piace tanto in questo periodo) che non vuoi perdere neppure un'occasione per passare del tempo con loro. Si' perche' mica li hai tutti sotto la tua nuova casa, questi tuoi nuovi amici, sempre per quella cosa delle cose belle che in fondo si fanno sempre pagare. Alcuni di loro se ne stanno sparsi per la Terra di Mezzo e li puoi vedere solo quando capita la giusta congiunzione astrale (metti tipo un weekend lungo).

Pero', ecco, quando capita questa congiunzione astrale, beh, la festa non si ferma piu'!

in Gita!!! (notare la spalla dello Stregone)



PS. Si' ok i nuovi bellissimi amichetti, ma una mica per questo si dimentica delle vecchie onorate tradizioni, sia chiaro:



giovedì, ottobre 16, 2014

Indovina chi viene ai...Comites

(Attenzione: post lungo, noioso ed a tratti contraddittorio. Un po' come il mio cervello, insomma.)

Mah.

Antefatto: ad agosto arriva il nuovo ambasciatore nella nostra terra di mezzo: giovane, energico, gay...una ventata di modernità che in queste lande abituate a vecchi rattusi (cit.) viene accolta meglio di una giornata di sole qui a Welly.

Solo che sta ventata qui, dato che e' appunto giovane ed energica, decide di dare una scossa alla sonnolenta comunità italiana annunciandole che - udite udite - siccome e' composta da più di 3000 unita' residenti ed iscritte a quel misterioso librone chiamato AIRE, allora ha diritto ad eleggere il suo personalissimo COM.IT.ES.

Eccheccasse'? direte voi anime candide. Bene, sappiate che non siete l'uniche ad esserselo chiesto. Il sito dell'ambasciata rilascia questa definizione illuminante: I COMITES, in collaborazione, oltre che con le Autorità consolari, anche con le Regioni e le autonomie locali nonché con Enti e Associazioni operanti nella circoscrizione consolare, promuovono, nell'interesse della collettività italiana residente nella circoscrizione, tutte quelle iniziative ritenute opportune in materia di vita sociale e culturale, assistenza sociale e scolastica, formazione professionale, settore ricreativo e tempo libero.

Eh lo so, la supercazzola del Conte Mascetti aveva più senso.
Inoltre, chiedendo a Google, si viene pure a sapere che il governo italiano - si' quello a cui voi lassù pagate le tasse - ha stanziato cica 7 milioni di euro per questi comitati.
E sempre l'onniscente Google ci informa che questi comitati di cittadini all'estero dovrebbero essere rinnovati ogni 5 anni, ma sono più di 10 che nessuno ha indetto elezioni.
Le due nozioni ti fanno balzare alla testa parole poco simpatiche come inutile e costoso, tanto per dire le prime posizionate.

Pero'.
Perche' c'e' sempre un pero' nelle storie che si rispettino.


domenica, ottobre 12, 2014

Un libro contro il jet lag

E' un trucco che ho scoperto di recente e di cui sono immensamente orgogliosa. Oh, se poi vengo a sapere che lo fate già tutti, beh, pazienza, io ne rivendico comunque la maternità intellettuale fino a prova contraria (e decisiva).

L'idea e' partita in aereo, per ovviare a quella sgradevolissima sensazione di rumore puro che dovevo sempre affrontare quando sfilavo le indispensabili ma ingombranti cuffie antirumore e provavo a dormire un po'. All'improvviso l'ovattato mondo delle cuffie veniva squarciato e ritornavano alla ribalta sia il rombo potente dei motori che tutto il corredo di suoni e colpi di tosse e urli di bambino che accompagnano allegramente i voli intercontinentali. Inutile dire che anche una personcina fortunata come me, di quelle che qualche ora ce la dormono sempre su questi voli lunghi, ha bisogno di tempo e concentrazione per riuscire ad addormentarsi in queste situazioni.

Gia' da un po' di tempo avevo preso l'abitudine di ascoltare audiolibri di cose già lette al lavoro, per farmi compagnia durante i compiti più noiosi ma senza distrarmi troppo (tanto la trama la so già benissimo).
(Su internet si trovano davvero tutti gli audiolibri delle vostre letture preferite, a volte anche direttamente su youtube, provare per credere.)
E quindi l'associazione e' stata facile: perché non caricare qualche audiolibro sull'ipod e provare a dormire con le sue ben meno ingombranti cuffiette nell'orecchio mentre ascolto uno dei miei libri preferiti? In fondo non sara' preferibile il suono delle parole - specie se lette bene - al caos della carlinga?

Beh, inutile dire che la cosa ha funzionato alla grande. Ma non solo, in bonus e' arrivato pure il servizio anti jet lag. Perché in fondo cosa c'e' di meglio di un bel libro per combattere lo stress quando stiamo sveglie nel letto, con gli occhi a palla che fissano il soffitto e la sveglia accanto che segna ore decisamente troppo piccole? E non e' ancora meglio chiudere gli occhi e farsi leggere il suddetto libro direttamente nelle orecchie da una bella voce? Incredibilmente, nella maggior parte dei casi questa combinazione occhi chiusi + ascolto può far vincere il jet lag e regalarci qualche ora di sonno insperato. E se proprio non ne vogliamo sapere di addormentarci, abbiamo speso quelle ore ad ascoltarci un bel libro invece che a rigirarci inquiete nel letto e a me personalmente non pare un brutto affare.

Provare per credere!



lunedì, ottobre 06, 2014

Imperfetto

Non viene naturale a tutti, questo tipo di imperfetto.

Ma ci si abitua velocemente e in un attimo pare sia passata un'eternità da quando parlavamo di voi e coon voi che ve ne siete andati usando il presente. O addirittura il futuro, ineffabile e mai garantito.

Gli era, faceva, stava sostituiscono con naturalezza gli e', fa, sta e finche' non ci fermiamo a pensare non ci rendiamo conto che siano passati solo giorni, settimane o pochi mesi dall'ultima volta che abbiamo usato il presente con voi.

E' questo pensiero stupido che mi accompagna in una mattina assolata di un settembre bellissimo che a volte mi pare solo la Toscana possa regalare. Mi accompagna mentre chiacchiero in macchina con la mamma ed un'amica, mentre scendo e passeggio in mezzo ai cavalli, accarezzo uno dei gatti randagi e vengo a posare una piantina con delle bacche rosse accanto a quell'incisione già sbiadita che ti fa da lapide.

E li', in piedi intorno a te, ricominciamo ad usare questo imperfetto: era una persona speciale...conosceva tutti e tutti le volevano bene...partecipava ad ogni iniziativa...aveva così tante passioni...il suo cuore era così grande.

Imperfetto.

Come se le vite finite non lo siano in realtà mai del tutto.
Come se rimanessero sospese, intrappolate in un circolo di rievocazioni, non cristallizzate ma fluide nei nostri ricordi grazie proprio all'uso di questo tempo verbale.

Imperfetto.

Come quel mondo che ha permesso che ci lasciaste soli così presto.
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