lunedì, aprile 29, 2013

400esimo post e la sconfitta per 3-0 contro Mordor

Che un blog zittellesco come questo non puo' che celebrare il suo 400esimo post in 7 lunghissimi anni di vita con una clamorosa disfatta.

Ma di quelle divertenti,eh.
Di quelle che racconterai ai nipoti (altrui) dicendo che tu ci sei stata a Mordor e proprio dopo le scalette per Cirith Ungol ci tirava un vento che ti ha letteralmente sollevato da terra, ma roba che se Shelob tirava il naso fuori dalla sua tana, con quel corpo aerodinamico a vela ci arrivava tranquilla fino a Numenor.

Minimo.

La compagnia dell'Anellide

Si parte belli convinti, nonostante le previsioni indicassero un filino di vento sul crinale e quel bianco dietro di noi dove dovrebbe stare il vulcano suggerisse una visibilita' non ottimale, diciamo cosi'.
Pero' al km 0 di tutti questi dettagli non ti preoccupi, e allora vai zompettando al ritmo di They're taking the hobbits to Isengard.

Passati i primi minuti euforici vieni ovviamente passata da branchi di orchet giovani kiwis che ti fanno sentire molto bimbaminkia a te col tuo zainetto nuovo, i bastoncini da scalata ultraleggeri, i thermals e pure il (fantastico e mai-piu'-senza) buff  mentre loro zompettano allegri su di un vulcano, con 5 gradi di massima, in pantaloncini corti e scarpe da ginnastica...

vabbe', ma ci vediamo alla distanza, ci vediamo, vai...

Alla distanza, vinco io.
e tu quindi continui imperterrita, che ci hai una missione da compiere, mica sei li' a contare i granelli di lava, eh.

Ed il clima si fa un tantino piu' impietoso ad ogni metro strappato alla montagna...
Tongariro e Nuvole, la faccia triste del Crossing

Piu' che a Mordor ti pare di essere sul Caradhras, e lui decisamente ci tiene a vincere sempre.
Inizi ad incontrare sempre piu' spesso chi torna giu' prima del tempo e se all'inizio godi come un maiale nel fango  gioisci compostamente nel veder scendere a capo chino i giovani kiwi in pantaloncini e maglietta, inizi lievemente a preoccuparti quando incontri gente bardata come se fosse uscita da una spedizione artica che ti racconta di venti in vetta ben oltre i 100 km/h e che pure loro sono scesi giu' che faceva troppa paura...

C'era pure il povero tizio che era l'ottava volta che provava a conquistare la montagna ed aveva fallito, menagramo.

Ma ovviamente te hai l'attrezzatura nuova e figa...e vai avanti...
e poi almeno questa foto la volevi fare, eh

ma il Caradhras proprio non ci vuole nessuno a camminarglici sopra e il tempo non migliora..mentre il vento migliora tantissimo, soprattutto in miglia orarie (vedisi i pantaloni nella foto sopra, e sotto)

Let's fly away...


e si va avanti incuranti
La compagnia si assottiglia, solo tre stupidi impavidi continuano verso la (prima) cima ed iniziano a scalarla sospinti dalle raffiche e dalle nuvole.

Ed e' vicino alla cima che per la prima, e speri pure l'ultima, volta nella tua vita il vento ti prende e ti solleva completamente da terra. Una figata terrificante, che anche se non ripeti, bene cosi' grazie.

Help me! Please!
Morale della storia alla fine il Caradhras vi ha battuti di nuovo, scendete pure voi a testa bassa (che con quel vento provateci voi a tenerla alta) e adesso vi tocchera' passare da Moria...ma questa e' un'altra storia.

Toh, guarda, il cielo!


PS. e comunque, in cima al Tongariro, c'era lui:

Il mitico Bud, che se ci mandavano lui e Terence a Mordor la prima volta...

lunedì, aprile 15, 2013

L'isola che non c'e'



Tanto e' inutile. Maledetta mente umana.
Che tu ci provi sempre, ogni benedetta volta che ti ritrovi in una di queste isole che ci sono si', ma non eistono proprio veramente.

Ci provi in tutti i modi quando sei li' con i piedi nell'acqua caldissima al tramonto e la brezza leggera che solleva il pareo ed accarezza i capelli ancora umidi e gia' schiariti.
Tutti i tuoi sensi sono all'erta: le orecchie che captano i suoni di quella spiaggia, dal fruscio del vento nelle palme allo sciabordare delle onde sulla battigia, passando per il canto degli uccelli, la noce di cocco che cade sulla sabbia, la pinna di un pesce pappagallo che schiaffeggia per un attimo la superficie dell'acqua. Senti la sabbia ed il sale sulla tua pelle e nei capelli mentre ti circondano il calore che si irradia dalla spiaggia, il profumo di fiori esotici che si espande nell'aria e quel sapore unico del mare che ti degusti sulla lingua quasi fosse un vino pregiato.
E i tuoi occhi, infaticabili, spaziano, toccano, registrano ed assimilano tutto, le nuvole leggere all'orizzonte, l'oro degli ultimi raggi di sole sulla sabbia corallina e le infinite sfumature di blu di quell'oceano sempre cangiante.

E per un attimo sei sicura di avercela fatta, di aver catturato l'essenza dell'isola - la sua tangibile realta' - ed averla finalmente intrappolata dentro di te per poterla far rivivere appieno ogni volta che questo cielo grigio e questo vento freddo minano il tuo umore.

Poi ritorni a casa e come accade ogni volta quel complesso e fortemente voluto castello di immagini, emozioni e vita comincia inevitabilmente a sbiadire e fragmentarsi come fosse un sogno di quelli belli, quelli che la mattina dopo appena sveglia ti prometti di non dimenticare mai piu'...e l'isola ritorna irreale, un posto che forse c'e' e forse no, ma e' comunque lontano e distante, nella tua mente, almeno quanto quella seconda stella, e poi a destra...


martedì, aprile 02, 2013

Che ci avrei un sacco di cose da raccontare

Del tipo quanto siamo stati bene nell'isola che non c'e' con - e nonostante - i quattro genitori alle prese con la scoperta della Polinesia.

Del compleanno della mamma, e lei che non era mai andata in Polinesia ed ora si', e non aveva mai avuto una festa a sorpresa ed ora si', e nessuno le aveva mai fatto un mazzo grosso grosso di rose ed ora si' e infine che non le avevano mai regalato un anello coi brillanti(ni) e ora si'.

Insomma un sacco di Mai tramutati in Quando, non male per un mesetto di vacanza...

O anche del viaggio della speranza (di arrivare prima o poi) di S. che cosi' impara a sfoggiare tutto questo ingiustificato ottimismo nella vita.

Oppure della sempre piu' fantascientifica tendente all'horror ricerca della casa perfetta per Zittella&Stregone che, ricordo per i disattenti, e' accidentalmente pure condizione necessaria e sufficiente per farmi ottenere il gatto.

Pero' gente, qui c'e' ancora il sole, fa pure un bel calduccio e la mamma ha gia' chiamato tre volte per organizzare la spesa della cena...insomma, non ci ho voglia...magari piu' in la',ok?


Ah, e' ricominciato Games of Thrones, cosi' per chi non lo sapesse...

Tremate umane genti che arrivano i miei eserciti!

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