venerdì, aprile 25, 2014

In caso di emergenza


Ciao a tutti, sto giusto spolverando un attimo le ragnatele che si erano accumulate da queste parti...allora, spazzolati tutti gli ovetti di Pasqua? Digerite le abbuffate di abbacchio alla scottadito? E il senso di colpa per l'imminente prova bikini e' già montato come la panna su quel profiterole che vi siete sbafati a Pasquetta?

Noi oltre che a rimpinzarci come maialetti siamo anche stati indaffarati a finire di dipingere in tinello per ammirare i risultati prima che la mamma tornasse a casa e poi ad accompagnarla a prendere l'aereo su fino ad Auckland...che e' sempre uno strappo al cuore vederla partire!

Poi giusto il tempo di rientrare a casa ed al lavoro che t'arriva una mattina la telefonata dello stregone: "Uh, mi sa che mi devi portare all'ospedale. Mi ha punto una vespa e sto avendo una reazione allergica forte"
Ok, tranquilla, si gestisce. Tempo quei venti minuti per rientrare a casa e poi si va insieme all'ospedale, in fondo mica si e' tagliato un arto e sta morendo dissanguato, no?
Prendo chiavi e giacchetto, avverto il collega e mi dirigo alla macchina. Non faccio in tempo ad aprire lo sportello che suona di nuovo il telefono.
E' ancora lo Stregone, questa volta con voce affannata e fioca che fa:"No Eli sbrigati che sto veramente male."

Due nanosecondi e scatta il panico totale.

Nella mente si forma questa immagine dello Stregone per terra con la bava alla bocca e nello stesso momento ti passano davanti agli occhi - tipo montaggio di vecchi film anni sessanta - tutti i casi di cronaca in cui la gente muore per punture d'insetto.
Ed io sono a VENTI minuti minimo da casa!!!
Il tempo di urlare nella cornetta:"Cazzo chiama un'ambulanza!! Subito!!!" e ho già fatto retromarcia fuori dal parcheggio lanciandomi verso casa ad una velocità non proprio da centro abitato.

Solo una trentina di secondi dopo mi accorgo che forse, l'ambulanza, sarebbe il caso la chiamassi pure io. Che uno con la bava alla bocca potrebbe avere delle difficoltà a farsi capire.
Quindi, sterzando abilmente per evitare il ciclista superinfoiato che si sta probabilmente allenando per le prossime olimpiadi, spingo sull'acceleratore e chiamo il centro emergenze.
E il numero e'... uh, non e' il 118 qui...e 911 e' quello americano - maledetti, maledettissimi film americani che ti insegnano cose non utili! - pero' siamo in kiwilandia, dev'essere qualcosa di semplice, dai che lo sai, pensa...111! ce l'ho!

Mi risponde un signore molto composto del centro ambulanze che mi chiede i vari dettagli. Ed io - incredibilmente - capisco tuttissimo e gli rispondo con un inglese che manco la regina, giuro. Sempre mentre con una mano tengo il cellulare, l'altra tiene il volante della macchina lanciata sulle curve delle baie e la mente si sta dilettando a dipingere scenari di morte e disperazione uno più cupo dell'altro. La lingua pero' va che e' una meraviglia, più lanciata della macchina, e faccio uno spelling di Jacaranda che manco nelle competizioni delle scuole americane (maledetti maledettissimi film americani che t'insegnano 'ste cose inutili!). Ja-ca-ran-da, Jey-Ei-Si-Ei-Ar-Ei-En-Di-Ei! Tie', che brava, penso mentre inchiodo dietro il nonno sulla panda. (che e' una toyota in realtà, ma giusto per rendervi meglio l'idea).

Il tizio mi dice che ci pensa lui, adesso chiama Ra a casa per parlarci e riattacca. Ed io mi ritrovo sola in macchina ad aspettare. Perché adesso non posso chiamare casa se chiamano quelli dell'ambulanza. Insomma devo dargli tempo, ma io devo anche sapere! E subito! Dolore di stomaco.
 Gli altri due o tre km di curve sono tutto un respira-respira-respira, aspetta-aspetta-aspetta, respira-respira-respira, bruttopezzodi@@dibambinodim@@-checa@@haipigiatoafareilsemaforopedonale-tipigliasselasquacquarellafulmninate, respira-respira-respira, aspetta-aspetta-aspetta, toglitidalc@@vecchiodimm@@@, aspetta-aspetta-aspetta. Sto andando a 90km all'ora e mi sembra di essere a piedi. Le nocche sono talmente bianche a forza di stringere il volante che paiono l'Himalaya su quei vecchi mappamondi rialzati. Certo che ti vengono in mente le cose più strane quando sei nel panico nero. Cos'e' che mi sto scordando adesso? Ah, si', respira, devi respirare.

Alla fine, saranno passati si' e no altri due minuti, i nervi cedono definitivamente e chiamo al cellulare.
I tre squilli più lunghi della mia vita, giuro.
Pero' poi lo Stregone risponde. "Come stai??!" "Un po' meglio, e' già arrivata l'ambulanza, adesso sono qui che mi visitano e quando arrivi tu andiamo tutti all'ospedale".

Lungo, lunghissimo sospiro di sollievo.

Grazie.

E grazie Nuova Zelanda, che hai fatto arrivare l'ambulanza attrezzata e preparata per il caso in meno di 5 minuti. Da oggi sono ancora più felice e tranquilla di vivere qui.


(Poi il resto, il marito rosso come un crostaceo appena cotto, gli steroidi da prendere come i campioni di body building, l'allergia che comunque non e' pericolosa come uno shock anafilattico e su fino alle risate di dottori ed infermieri alla vista dell'uomo Aragosta, lo avete probabilmente già sentito su Facebook...certo che non ci si fa proprio mancare niente in questa piccola, bellissima isola alla fine del mondo!)
Trova le differenze.


 


lunedì, aprile 07, 2014

Sull'insofferenza (buon lunedi')

Oh, sara' che ci ho le spalle bloccate e pure un crampo alla chiappa sinistra del sedere, che io non sono abituata a dipingere e zappare l'orto.
Aggiungiamo pure il cambio dell'ora che da' la mazzata psicologica pesante, specie se combinato con tutti gli status facebookiani di voialtri lassu' che state gia' in sandali primaverili.
E condiamo il tutto con l'arrivo del Royal Baby qui a Wellington, che manco fossero sbarcati gli alieni

(pero' grande Welly che ha messo su un bel nebbione per l'occasione e l'aeroporto e' attualmente chiuso, a meno di un ora dal presunto sbarco della trendy famiglia reale, welcome to NZ!)

Insomma, questo mix esplosivo di fattori, capirete, e' piu' che sufficiente per farmi indire la mia personale giornata mondiale sull'insofferenza.
Oggi mi urta il buio, il freddo, la pasta riscaldata al microonde, le vicine prolisse che ti dicono 5 volte in 30 minuti che il loro primo marito e' morto nell'81, la carta da parati, soprattutto la carta da parati che non si strappa, la gente in infradito che ti piglia in giro per il tuo maglioncino anche se fuori ci sono 12 gradi.
E la gente che si alza alle 5 la mattina e ti piglia in giro se dici che hai sonno. Ma te l'ho detto io di alzarti prima dell'alba? E spiegami la logica per cui se tu ti svegli 2 ore e mezzo prima di me io non dovrei avere sonno, perche' a me un po' sfugge.
Sono anche insofferente verso l'amica-mamma  che ti dice che sicuramente tu non puoi essere cosi' impegnata da non copiarle le foto del compleanno di uno dei nani, perche' tu non hai figli e quindi di sicuro hai un sacco di tempo libero. (incidentalmente, si', ce l'ho, ma mica e' colpa mia se te continui a figliare e io no.) E mi urtano da morire le persone che fanno tanta ma tanta attivita' fisica e poi ti prendono in giro. Cosi', senza manco aver bisogno di una scusa. Perche' loro sono gli unici autorizzati ad essere stanchi, che 4 mattine a settimana alle 6 meno cinque son gia' li' in palestra che pompano. Mmh...bravi?
E se proprio devo essere sincera mi da' fastidio anche la nebbia, le ragnatele che ti rimangono appiccicate nei capelli, i web designer che ti chiedono 8000 euro per una modifica al tuo sito web, le pozzanghere piu' fonde di quel che credi, la gente che si lamenta di tutto ma non fa nulla per cambiarlo e la vernice azzurra del bagno sulle unghie.
No, beh, in effetti quella almeno ha un bel colore.

Solo che anche le giornate meglio organizzate possono avere dei risvolti inaspettati e pure la mia generale insofferenza contro il mondo stamani ha subito un grave colpo quando, aprendo la mia pagina della colazione per l'associazione contro il cancro al seno che sto organizzando, ho visto che due amici lontani, due gran belle anime, hanno donato gia' dei soldini per l'evento.
Vi voglio bene.
Pero' m'avete rovinato la giornata rosicona perche' adesso per estensione voglio pure bene alle vicine prolisse, le mamme incasinate, gli insonni, i drogati di fitness e pure i lamentoni.
Continuo a non capire gli astemi e per i vegani, beh, adesso state chiedendo troppo. Ma mi applico, eh. Un altro paio di donazioni e mi mangio un panino senza glutine con du' foglie d'insalata scondita per celebrare. Promesso.

poi ve ne parlo diffusamente, tranquilli.
ma se volete gia' dare una mano, cliccate qui!

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