sabato, luglio 29, 2006

i wish you were here

Post triste per comunicarvi la scomparsa di un caro amico, il mio amato shuffle...é venuto a mancare, nonostante il guardaroba invidiabile (http://www.ivogue.it, continuo a far pubblicità,prima o poi ci guadagnerò qualcosa anche io!), in un caldo pomeriggio di qualche tempo fa...stava andando tutto bene, quando é iniziata a lampeggiare la cosiddetta green and orange light of death e neppure la corsa a mediaworld ha potuto salvargli la vita. ma la cosa più commovente, a parte il non trascurabile fatto che mamma apple mi risarcirà con uno shuffle nuovo nuovo, é stato l'ultimo gesto del mio caro amico, compagno di tante avventure (tesi, viaggi, tuffi carpiati fra le ruote dei camion...ma questa é un'altra storia...): una volta giunti a mediaworld,reparto mp3, il ragazzo che era lì non voleva credere che il mio piccolo non potesse neppure essere riconosciuto da un pc e così ha deciso di provarlo sul suo computer, server di tutti i pc del reparto. beh, indovitate cos'é successo?il mio adorato, con un ultimo sovrumano gesto di amore nei mie confronti (e per esteso nei confronti di tutti gli utenti mac), ha raccolto le sue poche forze ed appena collegato ha mandato in crash tutti i pc del reparto!questa sì che é una morte da eroi...
sarai sempre nel mio cuore, piccolo, coraggioso e combattivo amico mio....

mercoledì, luglio 26, 2006

L'Emporio della Consolazione


Come ogni brava massaia sa, fare la lista della spesa è una cosa molto utile,
io di solito divido le cose da comprare in piccoli gruppi a seconda di dove le posso trovare, ma certe volte capita a tutti di non sapere bene dove comprare una cosa, oppure di avere la sensazione che quello di cui davvero avremo bisogno non è possibile reperirlo in nessuna delle rivendite consuete.
Un esempio? La consolazione.
Non avete anche voi l'impressione che in certi casi ci sarebbe bisogno di un negozietto sotto casa che ci rifornisca di consolazione? proprio lì tra il fornaio e l'edicola, aperto tutti i giorni a orario continuato, utilissimo nei momenti di sconforto o di insoddisfazione, quando la delusione per quello che ci troviamo a vivere tutti i giorni ha bisogno di un tampone.
La consolazione è un bene di prima necessità. La cerchiamo come il sole, l'acqua e il cibo ogni giorno, tramite le cose più disparate: in quello che compriamo, nel cibo, in quello che facciamo e nelle conversazioni consumate di sfuggita.
Io immagino l'Emporio della consolazione pieno di scaffali di legno: carichi di dolci, assaggini di formaggio, libri mischiati a dischi e dvd di film e telefilm, un bancone per la birra e per la cioccolata calda d'inverno e in un angolo un banco per le attività manuali.
Un esercizio pronto ad accogliere nuove richieste, anche le più strampalate.
Io e la mia coautrice potremo gestire divinamente un luogo del genere, siamo molto brave a consolare la gente, il mio metodo è quello di far vedere un'altro punto di vista (Metodo Polly Anna), quello di Elisa è fatto di strategie per il futuro immediato (Metodo Rammendo Veloce). Abbiamo anni di esperienza alle spalle e saremo prontissime per questa missione, semplicemente perfette. Chi sa, forse un giorno lo faremo davvero di aprire il nostro emporio... vi consiglio di tenere pronte le borse della spesa e noi abbonderemo con le spalle su cui piangere!
Non dico che una cosa del genere funzionerebbe, ma certe volte tentare di trovare una soluzione alle cose è la migliore delle consolazioni.

mercoledì, luglio 19, 2006

i mille volti (invisibili) del mimetismo


Per molti organismi viventi l'aver sviluppato caratteristiche tali da renderli pressochè invisibili nell'ambiente in cui vivono, ha significato un notevole vantaggio in termini adattativi. Se il tuo nemico non ti vede è difficile che ti possa acchiappare, è chiaro no?
Quello su cui forse non avete mai riflettuto è l'adattamento mimetico di alcune persone (me per esempio), con tutte le conseguenze che ne nascono. Nonostante la bizzarria che condisce come aceto abbondante la mia vita e il fatto che io mi vesta spesso con colori sgargianti, ho lo straordinario potere di essere invisibile.
Ho lo stesso colore delle pareti? No. Indosso una speciale tuta? Nemmeno, fattostà che la maggior parte delle persone che incontro non mi nota, non mi saluta ecc...(nemmeno i vucumprà e i testimoni di Geova mi fermano per strada) Non credo che sia scarsa educazione, semplicemente non mi vedono. Non credo che sia una caso il fatto che se gli amici parlano di una serata del passato e ricordo loro che c'ero anch'io di solito la risposta è: davvero?
Tutto questo ha ovviamente delle ripercussioni adattative sulla mia vita, in quanto, essendo all'apice della catena alimentare (se si escludono squali, orsi e la balena di Pinocchio) gli esseri umani, specialmente al giorno d'oggi, non traggono grandi vantaggi dal non essere visti.
Vorrei avere una amica sogliola per chiederle come si sente lei, perchè certe volte (come oggi) piacerebbe essere intravisti, e non passare come fossimo una folata di vento. (...non scherzo: è appena entrato in ufficio un collega canticchiando e mi ha detto..ah non ti avevo visto!!CVD)
Infondo il mimetismo sociale è un adattamento perfetto per una zitella, per questo la smetto subito di lamentarmi e a tutti quelli che per strada non mi salutano o che non si ricordano di me dico:
Peggio per voi!

domenica, luglio 16, 2006

pensieri mondiali (il reportage...)


più che un reportage é già un amarcord...come tutte le emozioni più intense, anche l'enorme e per certi versi insensata gioia che un po' tutti noi abbiamo provato al fischio finale si é rapidamente dissolta, sommersa dalla montagna di nuovi fatti che il mondo ci scaraventa addosso ogni giorno. ma la magia di quelle afose notti tedesche (come sembrano già lontane!) rimarrà intatta negli anni a venire, e molti di noi, i più appassionati, quelli che vivono di pane e calcio come me, continueranno a dirsi a vicenda: "ma ti ricordi nel duemilaesei?" "e la testata di zidane?","ma quante volte sentimmo we are the champions a tutto volume"?"po poroppo popopo, po poroppo popopo!"e così via...
quindi ecco alcuni di questi pensieri buttati adesso alla rinfusa in questo post.
il primo é per Grosso, infatti per il mio gruppetto é lui da fare "santo subito", in quanto se canonicamente ci vogliono tre miracoli per essere santificati, lui li ha inconfutabilmente compiuti:
miracolo n.1: il rigore procurato contro l'australia all'ultimo minuto di recupero; ovvero una delle più grandi soddisfazioni che si può regalare al tifoso...
miracolo n.2: il gol alla fine del secondo tempo supplementare contro la germania; bellissimo e soprattutto una goduria davvero indescrivibile
miracolo n.3: invocato dal gruppetto a più riprese durante la finale, ecco che si concretizza quando il nostro eroe caracolla verso la gloria dell'ultimo rigore...Grazie Grosso!!!
altro pensiero non poteva non essere dedicato al pertugio di Civoli: con il suo vocabolario tratto dall'edizione dello Zanichelli del 1908 e le sue parafrasi a dir poco fantasiose (l'onda bionda che si abbatte nell'area azzurra, gattuso che rapisce il pallone e materazzi che cavalca l'avversario a metà campo, giusto per citarne alcune) ci hanno aiutato ad allentare parecchio la tensione, prendendolo allegramente per i fondelli.
un doveroso pensiero anche a tutto il cibo e le bevande che si sono imolate in queste sette partite, trasformandole sempre in festini molto italiani...non sarebbero mondiali veri senza di loro!
infine la festa, e tutti i voti che abbiamo dovuto mantenere o sciogliere in quella sera: da quello di non mangiare l'anguria per tre giorni, a quello di poter finalmente ascoltare e cantare a squarciagola "we are the champions" dopo 1 anno di voluta astensione, a quello ancora più pazzo di andare a corsa da altopascio a lucca...
e poi il tanto agognato, sperato e catartico bagno in fontana, dopo più di tre lustri di attesa...
non aggiungerò niente alle tante parole scritte nel tentativo di spiegare l'alchimia di unire tutta una nazione sotto i soliti colori che solo il calcio riesce a compiere (ho cantato più volte l'inno quella sera che in tutta la mia vita...), voglio solo dirvi che nel mio piccolo l'alchimia mondiale mi ha portato a riavvicinarmi ad una cara amica che credevo persa ed é stato bello; magari sarà solo una parentesi come tutto quello che é successo quella notte, ma questo solo il tempo lo può dire e per adesso sono felice così!

ahh, il nostro gattino nuovo, in adempimento della promessa di affibbiargli il nome del marcatore decisivo in caso di vittoria, da una settimana a questa parte porta orgoglioso il nome, per ora poco azzeccato per lui, di Grosso ...

giovedì, luglio 13, 2006

Campioni del Mondo!!!


    09/07//06: Campioni del mondo



(a breve il reportage della serata,ad uso e consumo soprattutto del gruppetto che ha sofferto con me in queste notti magiche)

venerdì, luglio 07, 2006

Ode alla fotocopiatrice


Se ai suoi tempi Keats ha scritto un ode per un urna e Shelley per un vento, cosa vieta a me nel 2006 di fare un'ode alla fotocopiatrice?
O' fotocopiatrice, Compagna di mille avventure...
...l'oggetto più simpatico dell'ufficio, per prima cosa perchè ti chiede chi sei quando ci vai e questo già ti mette a tuo agio, non è come il fax che manda i tuoi fogli senza nemmeno dirti ciao. La fotocopiatrice conosce le tue abitudini e quando passi un centinaio di fogli alla fine si crea una sintonia che permette di lavorare a ritmo, liberando per una mezz'ora la mente da qualsiasi preoccupazione, meglio di uno psicologo la fotocopiatrice concilia i pensieri e le riflessioni, sarà la lucetta verde che scansiona il foglio oppure il rumore dei pettinini che accompagnano la copia sul vassoio, ma fare le fotocopie ha qualcosa di zen che la rende speciale.
Mi ha accompagnato in tutti i miei lavori copiando libri, carte geografiche, riviste, documenti, lettere, contratti e chi più ne ha più ne metta... e se qualche volta fotocopiare è un reato permettetemi di dire che c'è di peggio.
O' fotocopiatrice che copi in bianco e nero i pensieri,
fascicoli e spilli la nostra vita ...

mercoledì, luglio 05, 2006

Siamo in Finale!

Siamo in Finale!
Siamo in Finale...Siamo in Finale...Siamo in Finale...Siamo in Finale...Siamo in Finale...
E' come un mantra nella mia testa
Non ci posso ancora credere: siamo in finale e oltrettutto abbiamo battuto la Germania al mio primo Italia-Germania "mondiale",é troppo bello per poterci credere...
Tutta la mia vita patriottico-calcistica é stata infarcita dei ricordi altrui delle ormai leggendarie sfide contro i crucchi: troppo piccola per poter conservare qualcosa in più di qualche fotogramma, ho in mente tutta la finale dell'82, grazie alle viste e riviste videocassette della partita ed alle infinite immagini dell'esultanza tardelliana, monumento italiano personalmente preferito pure alla torre di Pisa...
per non parlare poi della partita delle partite, quell'Italia-Germania Quattroattre a cui hanno dedicato anche film e canzoni...se avessi avuto un euro per tutte le volte che i miei genitori ed i loro amici si sono messi a ricordare quella partita, e tutti gli aneddoti legati ad essa, adesso non avrei bisogno di vendere depilatori a MW!
L'aneddoto principe di casa Puccioni ha come protagonista la mamma: l'allora ventisettenne mammina dopo la grande semifinale si era tappezzata tutta la citroen pallas di gagliardetti, bandiere e addirittura megaposter della squadra sul lunotto posteriore, e si apprestava così bardata ad andare a prendere mio padre all'aereoporto di pisa.era la domenica della finale italia-brasile. sulla strada per pisa, poco prima del foro, una pattuglia della polizia le fa segno di fermarsi e lei capisce che la multa é inevitabile, con tutto il lunotto così ricoperto...si ferma, sorride e chiede:"ho fatto qualcosa?"-prevedendo la risposta-e loro:"ma signora, non se n'é accorta?le si sta staccando il poster!!ce l'ha lo scotch?sennò lo perde!aspetti,aspetti,ci pensiamo noi..".Si buttano a capofitto in un lavoro certosino di riattaccatura e fissatura del poster e poi,evidentemente soddisfatti della loro azione altamente civica, la salutano allegramente con un bel "buona partita" e si mettono di nuovo in attesa di altri tifosi sbadati...
Questa é l'Italia e il pallone é la nostra colla...
Forza Ragazzi che voglio festeggiare!!!

domenica, luglio 02, 2006

Cenci, fazzoletti e bandierine...


Come tutti gli anni, per 2 volte ogni estate, mi ritrovo a seguire la corsa più antica e discussa del mondo, lasciandomi trasportare dall'indescrivibile atmosfera del Palio, miscuglio di scaramanzia, campanilismo, trattative così spudoratamente antisportive da far sbiancare anche moggi, agonismo, tensione e tanta, tantissima passione...
Lo so, non credevate proprio che fossi pure una contradaiola,eh?beh, rassegnatevi, é la verità!
La mia iniziazione,ovvero la mia prima volta nella grande piazza, é una storia che vale la pena di raccontare:
era il 9 settembre 2000 ed il Palio che avrei visto era il Palio Speciale, quello fatto apposta per il Giubileo. tra le contrade estratte per correre c'era anche la Selva, una delle contrade più piccole, che prende appena due strade centralissime subito dietro il duomo, ed in cui per puro caso risiedevano due care amiche studentesse fuori sede:da ciò derivò sia l'invito+pernottamento per me sia il tifo congiunto del trio verso la contrada di adozione.
Tutta felice per aver trovato qualcun'altro per cui tifare e completamente ignara delle usanze senesi, non appena scesa dal treno mi diressi ad una delle tante bancarelle per comprarmi qualcosa della Selva, nella fattispecie una bandierina da 7.000 lire con lo stemma della contrada.
Ovviamente mi sarei accorta ben presto che a siena non usano tifare con le bandierine...la "divisa del tifoso" é un fazzoletto con l'emblema della contrada da annodare in un modo specifico intorno alle spalle;risultato: tante risate delle amiche, foto polaroid con bandierina per immortalare la gaffe e corsa alla prima bancarella per comprare il fazzoletto.
Comunque, ostinata come sempre, decisi di portarla con me,ormai mi ci ero affezionata...fra 80.000 persone ero l'unica, e non scherzo, ad avere una bandierina!e quindi la usai per scopi più utili, tipo aiutare la gente vicina a segnalare agli amici la loro esatta posizione.
Poi iniziò il Palio.
Ricordo ancora esattamente quel minuto e quaranta secondi, preceduto dallo snervante rito della mossa, che fu, o mi parve, lunghissima: a noi era toccato il primo posto, avevamo il Pesse che montava il grande Urban II e scattammo per primi al cadere del canapo...tre giri velocissimi ma che parevano non finire più e poi l'improvviso colpo del mortaretto, l'urlo della folla e la gioia incredula di aver vinto al primo Palio e di vedere la piazza che si apre davanti a te, perché sei il vincitore e devono farti passare, la festa é iniziata!
Ma questa storia ha il suo culmine il giorno dopo quando, archiviata la baldoria della vittoria e pronte per risalire in treno, comprammo il "Corriere di Siena" per leggere tutti i commenti. Tra questi c'era l'intervista al Presidente della Contrada, mi sembra si chiamasse Marini, che spiegava a tutti come tre segni premonitori lo avessero convinto di poter vincere...beh, indovinate un po' qual era il terzo ed ultimo segno?
Cito a memoria la sue parole:"...ma la certezza che avrei vinto lo avuta poco prima che entrassero i cavalli, quando guardando la piazza gremita ho individuato tra la folla una bandierina della selva, di quelle che si compravano a 1000 lire (ed io l'ho pagata sette volte tanto!NdR), che sventolava unica ed isolata sopra a tutte quelle teste...mi sono commosso, quello é stato il terzo segno".
E fu così che grazie ad un errore l'elisa si ritagliò un microscopico posto nella storia del Palio...e da allora tifa con tutto il suo entusiasmo la sua contrada (qualche sconfitta, un ritiro ed un'altra grande vittora all'attivo), entusiasmo per nulla mitigato dal fatto che le sue due amiche in seguito spedirono a Marini la polaroid con la bandierina e scroccarono la cena della contrada senza avvertirmi...carogne!
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