venerdì, marzo 30, 2012

You can't beat Wellington...yeah right.

Dopo quattro anni di attenta osservazione posso dichiarare con una certa convinzione che Wellington e' una citta' donna.

Anzi, piu' nello specifico, e' una zoccola di razza.

Non di quelle che si mettono strapponissime con calze a rete, stivali a coscia e mini-top di borchie e pelle, per carita'. Quelle sono facilmente smascherabili e quindi, se si vuole, pure facilmente evitabili.

Invece lei no, lei e' di quelle vere, quelle col trucco al naturale e gli abiti di classe. Quelle che attirano gli uomini come falene col fuoco e li riducono in invertebrati sbavazzosi e sospiranti che si fanno in quattro per trovarle una cazzo di tazza di camomilla al bar della discoteca.
Roba che se provi a farla te, povera crista senza talento, ti ritrovi a bere dall'acqua dello sciacquone per quanto gliene frega a loro. E giustamente.
Invece lei poi gli sorride, beata e cosi' grata per tale gesto cavalleresco, e loro ricominciano a sbavare come lumache nel detersivo.

martedì, marzo 20, 2012

Il Socially Correct e la fine del sano sputtanamento zittellesco

Non e' la fine assoluta dello sputtanamento, solo di quello sano.
Ovvio che si continua a parlar male dei terzi, meglio se assenti, solo che non lo si fa con una cartina di tornasole in bocca, ma con lo stile da santarellina dell' io-non-mi-permetterei-mai-di-criticare-gli-altri-ma...

Che due coglioni.

La maniera zittellesca di sputtanare l'altrui persona e' fatta di frasi come questa:
"Quel tipo sfida ogni legge della fisica: appena apre bocca si irradia da lui il vuoto assoluto, roba da far spegnere le candele ed appassire i fiori in un raggio di 10 metri per mancanza di ossigeno. Scommetto che quando hanno fatto la pubblicita' della particella di sodio che urlava: "c'e' nessunooooo????" in realta' si sono inspirati al suo cervello."
Chiara, efficace, diretta.

La maniera Socially Correct invece involve agili carpiati e complicate piroette della grammatica italiana. Ne esce fuori qualcosa del genere:
"No guarda, ci tengo a dire che e' proprio un ragazzo d'oro il tizio, e aveva pure una maglietta simpatica...ecco, magari, ha delle opinioni inusuali ed a volte proprio non si riesce a capire il senso delle sue frasi...non che stia implicando che quello che dice non abbia proprio senso, solo che forse era un po' troppo...aehm...diverso da quello che uno potrebbe aspettarsi...pero' davvero un caro ragazzo, eh...ma a voi non manca un po' l'ossigeno?Apriamo la finestra?" *

Mentre esternare la prima frase vi fa sentire nel 90% dei casi piu' leggere ed in pace con l'universo come a volte capita dopo essere state al bagno, dover pronunciare la seconda ha lo stesso effetto dell'iscrivervi ad una maratona campestre: vi ritirate stremati e grondandi e con quel senso diffuso di insoddisfazione tipico dell'aver lasciato una cosa incompiuta.

E vi fa venire pure fame.

Quindi la mia domanda e': vale davvero la pena rinunciare a sensazioni sane e positive per apparire personcine piu' buone e gentili?
Che tanto il povero cristo dell'esempio sputtanato rimane, eh. **



(* ehi, C., quando lei ti dice che non vorrebbe mai rovinare una cosi' bella amicizia non ci vuole il Master in Socially Correctness per capire che lei, sull'isola deserta,  fra te e l'armadillo sceglierebbe l'armadillo. Ripetutamente.)


(** Ogni riferimento a fatti o persone e'...ahem...vabbe' dai, tanto non ci credebbe nessuno)

martedì, marzo 13, 2012

Regalatrice di sogni

Dice lo Stregone che io sono una Regalatrice di Sogni.
E che pero' dovrei stare attenta a regalarli, i sogni, perche' sono fatti di una sostanza effimera e cangiante: se a me non costa nulla spanderli a destra e a manca, chi invece li riceve e decide di farli suoi, deve prima o poi pagarne il prezzo.
La fregatura sta che nessuno puo' sapere in anticipo quale sia questo loro prezzo.

lunedì, marzo 05, 2012

Happy Birthday, to me.


3 Marzo 2012. Sabato mattina, che gia' mette allegria di per se'.

Fuori si sta scatenando il finimondo - le chiamano weather bombs quaggiu', ma sono conosciute ai piu' come cicloni - pero' nella casina sul mare dalla stufetta si diffonde un bel calduccio.

Lo Stregone da' un bacio a quella ragazza col mac che incidentalmente e' pure sua moglie e si alza dal letto lasciandola sola a poltrire ancora un po'.
Chiude anche la porta dietro di se'.

E' bello starsene sotto le coperte mentre la pioggia sbatte violenta sul tetto.
Magari leggendo qualche altra pagina dell'immancabile libro sul comodino.

Ma dopo un po' un odore buono di cose cucinate, pane scaldato e caffe' si insinua fino alla camera da letto e la ragazza col mac e' costretta ad alzarsi, seguendo quella scia di profumi che l'attira fatalmente verso la cucina, come gatto Silvestro nei cartoni animati.

Scalza, con i capelli tutti arruffati ed ancora in camicia da notte, quella grigia a gatti stampati, si avvicina e spalanca la porta.

E si trova davanti una tavola imbandita con uova fritte, prosciutto, salame, formaggi e focaccine, yougurt con la frutta, cioccolata, caffe', latte e succo di mela.
Un mazzo di fiori enorme che viene da lontano e vuole ricordarle che una mamma, una nonna, un babbo ed un fratello le vogliono bene, tanto, piu' dei chilometri che li separa.
Una torta con tante bellissime candeline colorate che brillano contente nella penombra di quella mattina di tempesta.
Una scatolina con un fiocco enorme ed una sorpresa di giada al suo interno.

E, davanti a tutto questo, una persona meravigliosa, che e' pure un po' Stregone ed incidentalmente suo marito, le corre incontro sorridendo, l'abbraccia stretta e le augura buon compleanno.


Questo e' il mio 350-esimo post e lo scrivo per dire a tutti voi la' fuori che sono felice. tanto.
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