lunedì, settembre 30, 2013

Immagina un mondo dove le poste funzionano...

...da seggi elettorali.

(Si' perche' un mondo dove le poste funzionino veramente sfugge persino l'illimitata immaginazione umana)

Nella terra di mezzo, la prima a dare il diritto di voto alla mia meta' del cielo, noi piccoli emigrati residenti andiamo allegramente a votare insieme ai kiwis.

Anzi no, in realta' per le amministrative locali noi non andiamo a votare.
E' il voto che arriva direttamente a casa nostra.

Funziona cosi': qui agli antipodi questa cosa di dover allestire seggi elettorali anche per votazioni locali pare una perdita di tempo e soldi, che poi tocca chiamare la gente e pagarla e chiudere le scuole per farci i seggi e polizia e pompieri e poi i contadini che stanno da qualche parte sperduta a millemila miglia da una qualsiasi civilta' devono salire in sella ai loro trattori e partire il giorno prima e immagina il traffico poi e insomma tutto questo fuss per decidere un sindaco proprio non e' il caso. Quindi, dato che in confronto alla Nuova Zelanda certe volte pure Pleasantville pare il Bronx, hanno deciso che e' molto meglio mandarti a casa le schede elettorali con in allegato un utilissimo librettino che descrive tutti i candidati, foto, programma politico e pure informazioni personali. Ed ovviamente anche la busta prepagata per rispedire il nostro voto alla commissione elettorale prima della scadenza del termine massimo per votare.

Tutto per posta normale. Niente raccomandate, niente firma alla consegna con tanto di documento per provare che sei effettivamente tu, niente di niente. Torni dal lavoro un pomeriggio e trovi nella cassetta della posta una busta tutta fradicia per l'ultimo acquazzone e gia' attaccata dalle voracissime lumache di quaggiu'. Facciamo a fidasse. 

Perche' in fondo chi vorrebbe mai fare dei brogli elettorali? Inficerebbe l'intero sistema democratico, no?
(testuali parole di alcuni amici kiwis, perplessi di fronte alla mia insinuazione che qualcuno potrebbe approfittare di questo sistema non particolarmente sicuro, per usare un eufemismo.)

Quindi adesso vorrei proporvi questo piccolo esperimento collettivo: vorrei che chiudeste gli occhi ed immaginaste per un istante di vivere in un paese dove la scheda elettorale ti arriva per posta neppure prioritaria e nessuno ci vede nulla di strano.

Ed ora immaginate cosa potrebbe accadere se questa tipologia di voto venisse attuata nel paese dove state vivendo adesso...

...

Appunto.

In alto i nostri calici ricolmi di Vitamina R e brindiamo alla Terra di Mezzo!

mercoledì, settembre 25, 2013

Tu chiamala se vuoi...Sfiga Nera

Ci sono giorni che una dovrebbe semplicemente rimanere a letto. Di solito, pero', te lo senti subito appena lo lasci, il letto, che dovresti ributtartici a capofitto...ed invece a volte credi - ingenua! - che sia solo l'inizio di una bellissima giornata:

Erano secoli che non facevamo un weekend a giro, ne avevamo proprio voglia, e quindi avevamo felicemente approfittato del fatto che due nostri cari amici stanno per trasferirsi a Vienna e ci avevano invitati a passare il weekend a Westport da loro, per decidere in quattro e quattr'otto di partire.

La cosa ancora piu' sorprendente e' che lo Stregone per forse la prima volta da quando lo conosco aveva organizzato tutto da solo: biglietti aeri, parcheggio all'aereoporto, regalini da portare. Insomma, pacchetto completo. Un lusso. E gia' qui ad una persona un filino sensibile doveva venire in mente che era troppo bello per essere vero.

Infatti.

martedì, settembre 17, 2013

La prima volta

E no, non sto parlando di sesso, debosciati che non siete altro.
Anche se poi una prima volta anche di quello, nella storia dell'uomo, dev'esserci stata per forza. Un po' come l'uovo e la gallina, ma cosi' si rischia di sfondare nel metafisico pesante.

Invece vorrei far soffermare la vostra effimera attenzione su quello sconfinato esercito di eroi senza nome che si sono sacrificati affinche' oggi noi non dico si navighi su internet, ma addirittura si possa bere vino e cucinare ogni sorta di cibo.

Si perche' noi la facciamo facile adesso...vuoi fare il pane in casa? cerchi su google e ti vengono fuori milioni di siti - gruppi - forum etc che ti illustrano centinaia di procedure diverse con ingredienti analizzati scrupolosamente fino al loro dna (cioe' ma davvero devo sapere le percentuali degli elementi contenuti nell'acqua che uso per la pizza? ma per chi mi avete preso, il piccolo fottuto chimico?); pero' nessuno si sofferma mai a pensare a come sia stata scoperta la farina...a quei primi pionieri delle guide michelin che un giorno s'imbatterono in un campo di grano selvatico e decisero che aveva un bel colore e che magari chesso' schiacciando quei semini e amalgamando la pasta con dell'acqua ne sarebbe venuto fuori qualcosa di commestibile.

domenica, settembre 08, 2013

#YOLO, ma almeno fallo per bene!

(#yolo = you only live once, si vive una volta sola...ashtag usato da gente che pensa che al resto del mondo davvero importi qualcosa se sono andati ad un concerto od in vacanza o si sono comprati la macchina nuova)

Era una di quelle serate perfette a Wellington, una delle rare volte dove smetti di credere di essere capitata nella galleria del vento della Ferrari ed allo stesso tempo ti accorgi di quanto anche una città possa essere silenziosa quando c'e' calma piatta.

Te ne stavi a passeggiare per il waterfront semideserto sottobraccio a tuo marito, chiacchierando del più e del meno mentre aspettavate che la vostra cena takeaway indiana fosse pronta.
Le prime stelle facevano capolino in cielo e c'era pure una bella luna.

I ristoranti sul waterfront si stavano gia' riempiendo e dalle vetrate potevate sbirciare la gente illuminata dalla luce calda e soffusa di lampade e candele che chiacchierava felice davanti alle loro portate.

Ma in questa scena così serena e perfetta ecco che all'improvviso si staglia lui: ragazzo di eta' ed etnia più o meno indefinita che sta addentando con gusto una succulenta bisteccozza al sangue - una di quelle che se non sei vegetariana ti fa venire immediatamente l'acquolina in bocca alla sola vista, manco tu fossi uno dei cani di Pavlov - ed in fronte a se', ha un bicchiere pieno di

(e qui consiglierei i deboli di cuore e di stomaco di smettere di leggere il post in questo preciso momento)

succo d'arancia!!!
No, dico, bistecca alla brace e succo d'arancia?Ma quale fantasia perversa può partorire ciò?

E come in una visione improvvisa di una realta' parallela del multiverso dove le cose vanno come dovrebbero andare io mi sono vista entrare a passo di marcia nel ristorante, dirigermi verso lo sciocco ed in nome di tutti i bongustai del mondo far volare sdegnosamente il succo d'arancia con bicchiere, ghiaccio e tutto attraverso la stanza fino a schiantarsi contro il muro in un tripudio di arancione, rifilare una sberla allo sprovveduto e piazzare un bel bicchiere di Chianti nel posto lasciato vuoto dall'ignominioso succo.

Poi lo avrei guardato sorridendo con quell'espressione alla Mary Poppins che riesce ancora a spaventare i bambini e non solo di tutto il mondo e gli avrei detto gentilmente:
"Giovanotto, si vive solo una volta, per la miseria, almeno cerchiamo di imparare a stare al mondo, su!"


mercoledì, settembre 04, 2013

2 anni fa, piu' o meno a quest'ora:

Pensieri in liberta' dal lettone che condividevo per quella sera con la mamma...


Domenica, Settembre 4 2011
La notte prima

Piove.
Felicemente, costantemente, consapevolmente.
Oggi si e' sentito male pure il cuoco, povero.
E alla fine la Regina di Picche mi ha convinta a lasciare lo scettro, che le bestie la divorino un giorno!

Pero' che bello....girare come una trottola con i miei otto kiwis (no, non il frutto e no, non gli uccelli), comunicare con i miei nuovi parenti acquisiti e svizzeri francofoni ("voila'legesonfe'ale!"), ritrovare amiche d'infanzia davanti ad una supeba cena di pesce, amici da una vita davanti ad un bicchiere di rosso di Montecarlo e amici lontani davanti una pizza.
Come si puo' intuire il cibo gioca un ruolo chiave in quest giorni...e il vestito oggi mi stava strettissimo. Maledetti bustini con le stecche.

Domani si va in onda.
Non ho neppure provato una volta la formula che devo dire, improvvisero'. Ed e' tutto allegramente disorganizzato, ma in fondo se non si pianifica nulla e' piu' difficile che qualcosa vada storto,no?

Io avro' il mio vestito, lo Stregone sara' davanti a me e mi sorridera' felice (nonche' doverosamente impressionato dalla mia fulgida bellezza) e tutte intorno ci saranno le facce delle persone che piu' importano nella mia vita (piu' ovviamente due o tre facce che potevano pure stare a casa, ma in fondo non si puo' aver tutto...). Cosa si puo' volere di piu'?
Sara' una grande festa, sono felice e rilassata e pure un po' curiosa di vedere che cosa ne uscira' da questa pazza giornata di domani.
E se proprio deve piovere, che sia una tempesta, tanto io prima di montare in macchina mi faccio un corretto alla vitamina R.

domenica, settembre 01, 2013

10 anni fa (*)

(* eh lo so che l'ho gia' scritto su facebook, ma oggi e' giornata amarcord di quelle pesanti, quindi zitti e leggete)

10 anni e mezzo fa decisi che era l'ora di partire.

A me ogni tanto capita, di partire. Ma quella fu una volta speciale, perche' fu la prima in cui il desiderio di andarsene non rimase solo un desiderio.
Quella volta, per la prima volta io partii davvero.

Destinazione la calda ed antica Grecia, una compagna di viaggio perfetta, tutti i fogli in ordine, esami organizzati e per il resto ci avremmo pensato sul posto. Fu cosi' che 10 anni fa precisi la Mamma carico' fino all'inverosimile la vecchia Uno - la mitica Pitti - prese queste due naturaliste in erba un po' confuse e ci traghetto' al di la' dell'Adriatico, verso quella che sarebbe stata una delle esperienze più importanti della mia vita.

Quando arrivammo al porto ed imparai la mia prima parola in greco moderno - panepistimio, università - per chiedere disperatamente informazioni, non sapevo ancora che mi sarei innamorata follemente di quella terra accogliente e sospesa nel tempo.

Quando cercavamo disperatamente qualcuno negli uffici dell'universita' che ci dicesse dove andare, dormire, mangiare, non sapevo ancora che avevo messo in moto un'avventura che mi avrebbe cambiata per sempre.

Quando quel romagnolo sorridente arrivo' ad aiutarci scaricare la macchina, non sapevo ancora che sarebbe stato il mio personale equivalente del memorabile "Sai, Louis, penso che questo sia l'inizio di una bella amicizia".

Quando quella sera ci ritrovammo in una taverna deserta - che per i greci alle 20 mancano ancora un paio d'ore buone all'ora di cena - a mangiare la prima di innumerevoli bistecche di maiale ed a bere la prima di innumerevoli bottiglie di vino scadente, mai avrei immaginato che quello era l'inizio di un periodo intenso ed irripetibile, di sicuro uno dei piu' belli di tutta la mia vita.

10 anni fa, oggi, iniziava l'avventura che mi avrebbe insegnato molto sul valore dell'amicizia, l'importanza dell'indipendenza, il rispetto per la diversità e l'amore per la libertà.

E che mi avrebbe regalato quella voglia costante di conoscere, vedere, esplorare che da allora non mi ha più abbandonata.



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