giovedì, novembre 29, 2007

EPILOGO TRAGICO -Seconda Parte

... dicevamo.

Eli, sempre lei, si era rimessa a pensare:
“ ma qual’era la stella più vicina alla terra?”
“ma DOM77 sarà veramente del ’77?”
“e se stasera mi facessi un bel minestrone di ceci
della val di cecina?”
“essendo che io sono qua e lui è là, forse è meglio
muoversi da qui per arrivare lì...”
“ma se l’uomo è disceso dalla scimmia, la donna da
dove è discesa?”
“che moneta batte la nuova zelanda? Anche lì
l’inflazione percepita?
“E le mezze stagioni ci saranno? Che io ci tengo
siccome...”

Intanto a pochi isolati dal parco (de' a Livorno)
avanzava un anziano signore dall’aria truce e
altezzosa.
Portava anche lui il Suo cane ed era uscito a cercare
il Figlio: un giovane trentenne che di lavorare non ne
voleva proprio sapere. Un bravo ragazzo in fondo, solo
un po’ troppo scapestrato. Ultimamente gli aveva dato
qualche preoccupazione ed adesso un fosco
presentimento diceva Lui che il Figlio stava correndo
un grave pericolo.

Nel parco intanto una piccola folla si era radunata
attorno alla piscina dove si stavano riproducendo come
ricci centinaia di pesci rossi.
Anche la fontana accanto aveva iniziato
inspiegabilmente a buttare vino al posto dell’acqua.
Già si registravano casi di coma etilico. Ed erano
solo le 11 di mattina.
Poco distante, dopo un incidente, era sopraggiunto di
gran lena il solito individuo dall’area messianica.
Fattosi spazio tra la piccola folla di curiosi che
circondava un pedone travolto da un auto (la gente
diceva trattarsi di un tale Lazario...), si era messo
a urlare contro di lui frasi incomprensibili.
Pretendeva si alzasse a camminare...
Ripresosi dalla botta, il pover’uomo appena investito,
si era però risentito e gli aveva detto:
“de’ ma sei difori!!! ‘un lo vedi ciò la gamba
rotta!!! occome faccio ad alzammi e a camminà? ”

Intanto lì vicino, al Civili, un enorme polverone si
era alzato nel locale ormai invaso dalle fiamme:
frammenti di pringols rendevano l’aria irrespirabile
(e avevano fatto schizzare in alto i valori delle
polveri sottili).
Chi poteva stava uscendo arrancando e facendosi largo
tra i cadaveri uccisi dalla terribile arma chimica non
convenzionale.
L’essere, immune alle fiamme (solo il cappellino era
intaccato), era intanto uscito, dirigendosi verso il
parco vicino.
Tra i pochi superstiti si vedeva arrancare fuori da
una finestra...

TO BE CONTINUED?
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LA SCELTA (SEI NOMINATO):

E adesso... Sulla scia del successo di trasmissioni
fondamentali per il genere umano, tocca a voi
scegliere!!!!

Ponendo che l’essere sia sceso in questo mondo per
fare una strage, chi volete salvare dallo spicinio:

a- de’ che domande: Maico
b- tutti (tranne l’individuo pelato ebete)
c- la figlia dei fiori
d- l’individuo messianico (in fondo un bravo ragazzo)
e- Lazario (o giù di lì)
f- nessuno
g- manco i cani (soprattutto il Suo)
h- i pesci rossi
i- nemmeno l’autore
l- non sa non risponde (NON CONSENTITA)

Pensateci bene.
I destini dell’umanità (e di Maico) dipendono da
voi...
...ed avete poco tempo.

lunedì, novembre 26, 2007

EPILOGO TRAGICO - Prima Parte

Eli é lí confusa, nella sua piccola camera, al buio.
Molte domande si affollano nella sua testa:
“vado, non vado? parto, non parto?”
“perché sul blog nessuno si interessa piú di me, ma
sono quasi venuti alle mani tra di loro?”
“ma io da dove vengo? ma chi veramente io sono?”
“ma che ore sono?”
“ma passa o no ‘sto caffè?”
“avró finito lo zucchero?”
“ma Babbo Natale mi porterá dei doni?”
“un uovo oggi ok…. E la gallina di domani, sará venuta
prima dell’uovo?”
[...] le Grandi Domande insomma….

Intanto a Livorno una ragazza - vestita tipo figlia
dei fiori - gira incuriosendo i passanti per il corso.
Entra in ogni bar e, dopo aver acquistato un tubo di
pringols (pringolse), chiede di un certo Maicol
(insomma ci siamo capiti…).
Ma senza risultato.
Conoscono un Gionatan, un Gion, financo un Gionni.
Ma Maicol proprio no: “de’ ma sei siura? Un nome ‘osí
un se’ mai sentito!!! Ma sei briaa giá dimattina?
Casomai prova al quartiere Sciangai o a Guasticce...
se un’abita la’ un’esiste”

Poco lontano in un sordido scantinato del Quartiere
Venezia, accanto ad una canale maleodorante, avviene
un evento prodigioso: attraverso un varco
spazio-temporale, annunciato da un fulmine (a ciel
sereno)...

In quello stesso momento al Civili, davanti a un
ponce, un classico esponente della livornesitá sulla
terra - grandi occhiali raiban avvolgenti e giacchino
di pelle di ordinanza – sta pensando pensieri alti e
filosofici che rimandano ai massimi sistemi:
“boia bellino l’ornitorinco...”
“de’ ma ‘sta KIKKA ‘ca vole?”
“de’ vabbeh chiude ‘r blogghe, ma armeno ci potevano
dí se Eli era partita o no...”
“boia bellino l’ornitorinco...”

Dalla porta, tra lo stupore dei presenti, entra
all’improvviso l’essere, vestito manco fosse
Schwarzneger (sciuarzneghe) in Terminator.
Capelli lunghi neri, cappello con la visiera, cuffie
di foggia inusitata ed una giacca di pelle nera dove
appare in bella evidenza la scritta L.A.L.E. (un
acronimo incomprensibile, quasi un acrostico).
Piú piccolo sotto si legge un agghiacciante “servizio
terminazione – prezzi modici”.

Mentre i presenti si chiedono se hanno esagerato con
l’alcol (“de’ occhecciaimesso nel ponce stamani?”)
fa la sua comparsa la figlia dei fiori che,
trascinando un pesante fardello, entra e capisce
tutto: lo vede, lo riconosce e vedendo il ghigno
dell’essere grida “Maicooooo noooooo!!!!”.
Prontamente lancia in rapida sequenza i suoi 28 tubi
di pringols (armi di distruzioni di massa
praticamente) contro l’essere che ormai, con ferina
agilitá, ha tirato fuori un fucile a pompa da
plantigradi ...

Nel frattempo in un parco poco lontano un distinto
individuo dall’aspetto messianico sta portando il giro
il Suo cane.
Mentre il cane gioca con quello di un grasso signore
pelato vestito manco fosse l’Ari Krisna, il distinto
individuo se ne sta affacciato sulla piscinetta del
parco, con aria molto annoiata.
Un piccolo bambino venuto a giocare con la barchetta
nella piscina urla alla mamma “de’ vieni va mamma, i
pesci rossi!!!! Sono diventati dumila!!! N’hanno dato
l’oggiemme!!!”.
La mamma accorgendosi dello strano individuo urla al
bambino di non infastidirlo con quelle fantasie.
Il distinto individuo peró si gira di scatto e con
fare solenne proclama: “lasciate che i bambini vengano
a me”.
Intanto i 2 cani si stanno accoppiando sotto lo
sguardo inebetito del signore pelato che dondola la
testa come in estasi mistica...

Intanto Eli, nella sua piccola stanza, continua con le
sue Grandi Domande:
“ma perché io sono ancora qua se lui non é qui, ma è
la’, mentre io non sono lí?”
“avró lasciato il gas acceso?”
“ma almeno l’ornitorinco esisterá, o sará una specie
di animale mitico ed epico, una sorta di idealtipo
reificato dell’esistenza asfittica di un divenire
incerto e mercificato?”
“avró finito anche la pasta?”
[…]

Ma torniamo al Civili....

TO BE CONTINUED...

sabato, novembre 24, 2007

Metanopoli


Qui dicono che prima o poi tocca a tutti un giro a Metanopoli.
E giovedì scorso è toccato a me.
In effetti, era proprio la giornata giusta: nebbia e pioggia mi hanno costantemente accompagnata in questa trasferta verso la milanesissima sede centrale di ENI, Metanopoli appunto, com’è stata affettuosamente (?!) ribattezzata dai suoi dipendenti.
Il viaggio è iniziato su un’asettica golf grigia, con le cinture allacciate anche per i passeggeri dietro, che si muoveva spedita in un’autostrada piena di camion ed altre macchine grigie, e con una cortina di grigio uniforme come unico paesaggio disponibile oltre l’asfalto.
Beh, a voler essere sincere ogni tanto emergevano dalla nebbia i tralicci della luce, ed alcuni portavano pure appollaiati sopra dei segni di vita, in forma di sparuti, spettinati ed infreddoliti uccelli neri (strano…loro non erano grigi!).
Triste, penserete, ma almeno ti dava il conforto di sapere che c’era ancora un mondo oltre l’autostrada.
A completare il processo di estraniazione ci ha pensato il progressivo emergere di palazzoni di cemento, ovviamente grigi, ed un insolito bianconiglio in veste di maserati bianca fiammante che ci ha tagliato la strada in tangenziale inserendosi davanti a noi e scortandoci così gentilmente fino ai cancelli di Metanopoli.
Già in macchina avevo captato frasi strane quanto preoccupanti del genere “vi lascio alle torri o al cinque?”o “ma loro possono avere l’accesso per il tunnel sotterraneo o no?” e l’arrivo a Metanopoli mi ha confermato il fatto che più che nel Paese delle Meraviglie ero finita dritta in una puntata del cartone animato Conan (chi se lo ricorda?). Davanti a me si sono parati una serie di enormi blocchi di ferro, vetro e cemento che sono il cuore pulsante di Metanopoli, ma che in teoria dovrebbero anche rappresentare un grande tentativo di costruzioni a basso impatto ambientale. Quando ho fatto notare l’immane tristezza emanata dai numerosissimi cespugli secchi di una qualche erba infestante penzolanti dai tetti a balcone, mi è stato risposto:”Ma dai! E pensa che il complesso è stato studiato per avere il minor impatto possibile…dicono che dall’alto non si nota”.
Già,ma da mooolto in alto…e fra l’altro se non vuoi far notare un edificio a S.Donato milanese non lo fai verde…lo fai grigio!
Ma forse adesso è meglio invocare il nostro caro amico Velo Pietoso e stenderlo sul continuo all’interno di Metanopoli, a cui si accede consegnando la carta di identità, passando cinque, cinque!, check-in e firmando una serie di fogli imbarazzante; dove i corridoi sono grigi, le pareti pure, i soffitti idem, ma grazie a dio le sedie sono rosse; dove la mensa costa 8.80 ma ha il banchetto col kebabbaro; e dove c’è anche un fantastico lago artificiale, contornato di cemento e la cui unica ragione di esistere si manifesta solo in caso di incendio…
…benvenuti a Metanopoli, e lasciate ogni colore o voi che entrate!

giovedì, novembre 22, 2007

Tutta colpa del bicromato

Ecco. Una manca da lavoro per un giorno e una specie di bomba di follia esplode nella sua beneamata stanza 26 facendo straripare i commenti del proprio blog. Vi siete accorti di quello che è successo (altrimenti date un occhiata ai commenti di questo post, un po’ lunghi ma meritano )? Demiurghi che si mettono a creare improbabili, ma irresistibili, personaggi immaginari: la svampitissima kikka, il livornese Maicol, dom77 e il guruGesù e altri personaggi più reali, ma non meno folli, che si mettono a discutere nei commenti del nostro piccolo blog. Mica stavate pensando che fosse tutto vero?

Pura finzione verrebbe da dire, ma in realtà la cosa è più sottile: quanto c’è di reale nella follia e quanto di folle nella realtà? Forse solo il saggio guruGesù saprebbe dircelo. Ma soprattutto come ha avuto origine questa follia collettiva?

Non è facile dare delle risposte ma visto che la stanza 26 si trova all’interno di un istituto di ricerca almeno uno straccio di risposta bisogna cercare di metterlo in piedi...

Dopo accurate deduzioni abbiamo deciso che è tutta colpa del bicromato che qui al cnr non manca e che forse è più tossico di quanto riportato in letteratura…

Certo è che a me il livornese stava simpaticissimo, e un po’ mi dispiace che non sia reale, e poi Elisa vuoi mettere la soddisfazione di aver conquistato il cuore di quel romanticone di dom77?!! Io non mi lamenterei! Mi mancheranno … voi dite che si rifaranno vivi?

lunedì, novembre 19, 2007

La Perfetta Sangria

E' quando si è a cena con amici o colleghi simpatici, magari davanti a milioni di buonissime tigelle fatte in casa, che di solito si viene a conoscenza di quei piccoli episodi che accadono più spesso di quanto non si creda nelle nostre vite normali, ma che per il loro comico surrealismo entrano di diritto nella leggenda degli Aneddoti e quindi, di conseguenza, nel nostro blog...
Questa, per esempio, è la storia della Perfetta Sangria.
Per chi non lo sapesse, e temo siano in molti, la Perfetta Sangria è stata creata, e debitamente bevuta, durante un ritrovo famigliare in quel di Caserta un paio di anni fa. Alla festa, organizzata dal babbo della mia collega Lilia, partecipava la solita marea di parenti che era arrivata lì da posti più o meno lontani e con tanto di vari doni mangerecci od alcolici per l'ospite.
Per l'occasione la mia collega aveva deciso di fare come cocktail di aperitivo una bella Sangria rinfrescante e quindi, al momento di prepararla, scese in cantina per recuperare un vino qualsiasi da mischiare al succo d'arancia ed alla frutta. Dopo un po' di meditazione perplessa davanti alle bottiglie allineate sulla mensola, decise infine di prelevare l'unica che proprio non conosceva, pensando che fosse un recente acquisto del babbo al supermercato.
E così, bella spensierata, svuotò la bottiglia dal nome strano nel mescolone di frutta e succo.
Adesso, o voi lettori svegli (ma anche voi addormentati!), potrete facilmente immaginare cosa sia successo poi:
il cugino enologo, snob, ricco ed appassionato di vini rarissimi, dopo aver assaporato quella che poteva con una certa sorpresa definire la Sangria più buona che avesse mai bevuto, decise di fare sfoggio a tavola del dono che aveva portato, una bottiglia di vino tanto introvabile quanto pregiato, e andò a cercarla in cucina...dove infatti infine la trovò, accanto al cartone del succo d'arancia ed alle bucce di pesca, ed inesorabilmente...vuota!
E fu così che, fra la costernazione del cugino enologo, l'imbarazzo della collega e il divertimento di tutti i presenti, la Sangria Perfetta venne bevuta fino all'ultima goccia, alla faccia del vino introvabile e di tutti noi che sfortunatamente non eravamo presenti alla festa!

mercoledì, novembre 14, 2007

Non si sopporta più



Parto … o non parto.... questo è il dilemma di Elisa, e a me ultimamente sembra di avere per amica uno strano incrocio tra Amleto e un ostetrica, e le mie guance sono naturalmente troppo pacioccose per immedesimarmi a pieno nel ruolo di teschio!
Insomma questa ragazza deve prendere una decisione e, non so voi, ma io la metterei subito su quel dannato aereo, la legherei ben bene e la manderei da quel suo stregone, altro che consigli su rimpianti e rimorsi, una bella pedatina e zac: Elisa nell’altro emisfero - per la mia pace personale se non altro!

venerdì, novembre 09, 2007

A tutti gli Spugna sperduti

Guardando il dettaglio del nuovo ruzzino di cui abbiamo fornito il nostro blog, ci siamo rese conto che capita qui un certo numero di persone che si collega dai posti più impensati, paesi in cui non abbiamo nemmeno uno straccio di prozio-cugino-parente di ennesimo grado né tantomeno ex amici di penna delle medie o … dei fidanzati vagabondi.

E che quindi sono capitati qui per caso.

Ora abbiamo cercato di capire come si fa ad arrivare per caso al nostro blog e la risposta più semplice è … la gente cerca notizie sulla vitamina R e trova noi.

Ora visto che siamo bimbe a modino noi vorremo fare un bel saluto a questi bimbi sperduti..o meglio Spugna sperduti della rete:

Ola Amigos!

Allora vediamo, ci dispiace tanto e capiamo la frustrazione di chi sta cercando ingenuamente in internet qualche ricetta per un buon cocktail a base di rum e si trova a leggere i deliri di due zitelle di provincia… quindi senza dubbio per prima cosa chiediamo scusa.

Comunque pensandoci bene perché non restate un attimo a leggerci? In fondo non siamo troppo diverse da un rum… invecchiate al punto giusto, concediamo a qualcuno il lusso di una ridacchiata senza senso mentre ad altri torpore assoluto; facciamo del nostro meglio per andare giù lisce e anche se, in effetti, stare con noi può lasciare qualche strascico di mal di testa, il più delle volte non siamo così male!

Via, dateci una chance, o almeno la prossima volta che vi servite un bel rum 8 agnos brindate anche alla nostra!
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