lunedì, dicembre 17, 2012

3 giorni alla fine del mondo e non so ancora cosa mettermi (cit.)

E alla fine ci siamo arrivati, alla fine.
Che io per sicurezza, e per riprendermi da tutta questa faccenda di fuoco, meteore, distruzioni e Berlusconi che si ricandida, il 22 vado in vacanza.
Ma magari la valigia la faccio il 22 mattina, che mica mi faccio finire il mondo mentre sono a sfaccendare,eh.
(che poi affrontiamo la domanda piu' spinosa: in che fuso orario arriva la fine del mondo? no che siccome erano i Maya, che stavano 16 ore indietro rispetto a noi, ci sta che tutto salti per aria mentre sto andando in vacanza, e questo, diciamocelo, e' francamente scocciante)

Comunuque l'anno scorso avevo fatto una lista di cose da fare prima della fine. E rileggendola sono piuttosto soddisfatta di aver mantenuto le prime tre promesse, e con un certo stile, devo ammettere.

Ma non e' arrivata nessuna nomination per gli Oscar, dura la vita del genio incompreso. Pero' in compenso ho imparato a fare i croissants.
Non ho neppure stazionato sotto casa dello Zio, ma ho soggiornato in corsie di ospedali per molto piu' tempo di quanto ritengo confortevole...pero' almeno ho avuto il mio lieto fine, cosa su cui davvero non mi sentirei di scommettere neppure un centesimo per A Song of Ice and Fire (conosciuta ai profani come Games of Thrones).

E sono pure riuscita a perdermi la prima dello Hobbit - stavo a rimpinzarmi di empanadas, vino ed asado (vedi punti 2 e 3 della lista) - anche se devo ammettere che non mi sentirei di non far finire il mondo giusto per vedere gli altri due film...che poi in realta' io devo pure ancora vedere 2/3 del primo, maledette prioezioni di mezzanotte e poltroncine troppo comode del cinema...pero' in effetti cosi' nessuno ci spieghera' mai come ricavare tre film da tre ore l'uno da un libriccino per bambini di 100 pagine scarse. Forse vale la pena rimandare tutte le catastrofi per un paio di anni e sapere la risposta?

Continuando la lista, niente Ngorongoro, niente stazione spaziale e nessuna medaglia d'oro appesa al muro, almeno che non si mi diano una medaglia nei prossimi tre giorni per il record di commenti ricevuti sul fatto che non abbia ancora prole.
Si', lo so che per voi neomamme o mamme-to-be e' la cosa piu' bella del mondo.
Si', lo so che me lo dite per il mio bene che saro' la prossima, anche se a me paiono gufate degne del peggior  Bar Sport.
Si', avete dei bimbi bellissimi e simpatici e si', riesco pure a prenderli in braccio se mi impegno. Che non vuol dire che riuscirei a passarci piu' di mezza giornata senza lottare contro l'impulso di gettarli dalla prima finestra a portata di mano.
E si', ok, e' vero, ci sta che cambi idea. E tranquille, se la cambio sarete le prime a saperlo e le prime a cui diro' che avevate ragionissima. Ma adesso, almeno per questi ultimi tre giorni, facciamo che mi lasciate nella mia convinta anti-proliferazione?

Alla fine, pero', il piu' grande rimpianto e' non essere neppure riusciti a trovare casa, e pensare che ci eravamo andati cosi' vicini!
Che non e' bello aspettare la fine del mondo in affitto.
E soprattutto questo mi ha impedito di soddisfare l'ultimo e piu' importante punto della lista. Ed adesso mi tocca assistere alla distruzione senza il mio gatto.

Mmmmh, pero' in effetti mancano ancora tre giorni...sai quanti gattili si visitano in tre giorni?

Previsioni del tempo per la prossima settimana





lunedì, dicembre 10, 2012

Missione Portegna

Buenos Aires e' un assalto ai sensi. Ma tipo assalto di cavalleria pesante, niente di meno. E riguarda tutti i sensi, olfatto e udito in primis, seguiti a ruota da vista, gusto e tatto.

Buenos Aires non fa prigionieri. E' sonora, caotica, sboccata, sporca e profuma di cibo e di corpi e di sudore e di fiori. Il silenzio, qui, non l'hanno proprio inventato.

E a Buenos Aires mi ritrovo in un caldo sabato primaverile a girovagare per le strade semi-deserte del weekend in cerca di un monumento caratteristico per scattare questa foto.

Il perche' ancora non lo so, forse un giorno lo chiedero' al diretto interessato.

O forse no, lasciando libera la mia fantasia e divertendomi ad immaginare storie e possibili finali legati a questo mio piccolo gesto per un'altra persona.

La richiesta era semplice, ma dettagliata:

ti prego, sabato 24 novembre, procurati un quotidiano di Buenos Aires e trova un fiore - un fiore qualsiasi, non mi importa dove lo prendi (scusami, amico mio, e scusate giardinieri argentini, ma l'ho strappato da un'aiuola) e se ce la fai, scatta una foto del fiore e del quotidiano con la data in bella vista ed in un posto con un monumento caratteristico della citta', insomma che si capisca bene che siamo a Buenos Aires (ehi, lo vedete la' sullo sfondo, l'obelisco,vero?).
Poi manda la foto a me, imbusta fiore e pagina del giornale e spediscila a questo indirizzo in citta', sperando che arrivi per il 28, quando c'e' la luna piena...

Impossibile ignorare una tale richiesta, insopportabile la curiosita' di sapere la fine di questa storia.

Ma poi, esistono davvero storie che hanno una fine?
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