mercoledì, luglio 23, 2014

Dimentica i tuoi piccoli problemi personali...

...occupandoti invece di quelli di un'intera civilta'!



Che io vorrei tanto parlare con quel genio che ha inventato sto gioco della cippa, conosciuto ai piu' come Civilisation (IV, per l'esattezza) e dirgli piu' o meno questo:

Mio caro Sid, io me ne torno a casa la sera, dopo una giornata passata a lavorare e risolvere problemi, e devo pensare a cosa cucinare per cena, magari accendere il fuoco e mettere a posto casa, parlare coi miei e tutte le altre solite incombenze della vita di tutti i giorni. Quindi puoi ben capire che se accendo il mac per giocare un'oretta, lo faccio squisitamente per dimenticare questi piccoli problemi almeno per un po'. Ora non voglio dire che il tuo - fantastico - videogioco non riesca in questo obbiettivo, anzi! Quando gioco a Civ IV dimentico in un batter d'occhio tutte le mie vicissitudini...perche' adesso devo occuparmi delle vicissitudini di un'INTERA civilta'!!!
No, ma ti pare? Un po' come quello che si getto' nell'acqua per paura d'affogare.

Altro che sugo che si attacca, qui ci ho il  mio povero esploratore della preistoria che deve sfuggire ad orsi e leoni, i miei piccoli guerrieri che si devono difendere da orde di barbari e i pionieri che devono trovare i terreni adatti per le mie nuove citta'. E poi le citta' che crescono e vanno mantenute, e i cittadini che devono stare bene ed essere contenti senno' mi vanno in sciopero, e le nuove tecnologie da imparare, e un esercito da schierare ai bordi in caso di vicini propensi alla guerra, e tutte le trattative diplomatiche da instaurare con quei capricciosi degli altri leader mondiali. Chi ha piu' tempo di preoccuparsi se le mie pagine web adesso hanno i bordi non allineati?

Che poi sei pure un sadico, mio caro Sid, perche' lo sai vero che noi donnine bionde ci affezioniamo...e ci dispiace ogni volta che un battaglione viene annientato dai nemici (cioe' ti rendi conto che nel tuo mondo un cavolo di cavaliere con spadone puo' far fuori un artigliere armato di bazooka? dai su, siamo seri e rendetemi il mio artigliere!). Rimiriamo le nostre belle citta', tutte orgogliose che siamo riuscite a costruire il partenone e la torre eiffel prima di tutti gli altri e poi...


ecco, appunto.
Come vuoi che  ci rimanga una? Come speri che non scoppi a piangere disperatamente e ricarichi subito dal salvataggio precendete, con l'orrendo senso di colpa perche', lo si sa, ricaricare e' un po' barare?

Quindi, caro mio, sono giunta alla conclusione che sia tutta colpa tua se non mi stacco dal gioco anche se la cena e' gia' servita - ancora un altro turno che devo assolutamente costruire questo carro armato! - o che la sera a chiacchiera col marito invece delle varie novita' del lavoro gli spiego in dettaglio le problematiche di avere come vicino quel pazzo di Montezuma e che Alessandro vuole ad ogni costo che cancelli i miei trattati con Caterina, ma lei mi sta simpatica e mi riempie d'oro e quell'oro mi serve se voglio costruire l'universita' di Oxford nella mia capitale. Perche',ovvio, chi non vorrebbe Oxford dietro casa?

Percio' sappi che sono molto perplessa dall'idea di far dimenticare i problemi personali alla gente affibbiandogli quelli di un'intera civilta' di cui essere leader assoluto.

Pero' d'altro canto ho sempre saputo che sarei stata un'imperatrice della madonna. Perche' come saluto io con la mano, nessuno mai. E devo ammettere che quando le mie piccole citta' celebrano il 'we love the monarch day' e' in effetti molto appagante. Insomma, per adesso ti perdono. Ma ti avverto, una mossa falsa e ti scateno contro quello psicolabile di Montezuma.

PS. Ed si' ok, e' proprio bella la sigla che hai scelto, mica per caso la prima canzone di un videogioco a vincere un Grammy!


mercoledì, luglio 16, 2014

Surrogati antipodiani

Noi siamo quel piccolo (?) gruppo di gente con la valigia. Quelli che a casa loro - che poi appunto chissa' dov'e' questa casa - ci stavano un po' stretti. Quelli che avevano voglia di partire, visitare, sperimentare in posti piu' lontani.
E quindi piu' o meno bene, piu' o meno velocemente, abbiamo accettato anche i lati meno esaltanti dell'andarsene via.

Pero' a volte capita che ti succedano cose importanti ed anche se tu non lo realizzi o non lo ammetti a te stessa, ti farebbe piacere condividerle con le persone a te piu' care. Che magari in quel preciso momento storico se ne stanno a letto dall'altra parte del mondo.
O, se ti va bene, puoi raggiungere giusto via Skype.

Allora ti guardi intorno e ti accorgi che questo sparuto gruppo di compaesani con cui condividi le tue esperienze qui agli antipodi non e' certo la tua famiglia, ma puo' essere un ottimo surrogato di essa, all'occorrenza. Ed e' bello.

Poi un giorno capita a te di essere chiamata in causa a far da surrogato. Ed e' ancora piu' bello.
E tu ce la metti davvero tutta, con tanto di consigli di trucco e vestiario fino a far finta di capire benissimo tutti quegli strani segni sulla lavagna.

Non e' la stessa cosa, destino crudele di qualsiasi surrogato, pero' speri che aver avuto una faccia amica li' con cui condividere il momento lo abbia reso almeno un po' piu' speciale. Beh, per te di sicuro lo e' stato!

Dottora!
(e comunque adesso io so come si possono rappresentare due stati con l'entranglemnent o senza e voi no. Tie')


lunedì, luglio 07, 2014

Il giro del mondo in 80 ore. Protocollo di sopravvivenza a viaggi intercontinentali

Qualche giorno fa stavo leggendo questo post della Spora, un vero vademecum per la viaggiatrice intercontinentale figa. Ed io mentre lo leggevo pensavo:"accidenti, certo che lei ne sa a pacchi...io questo pero' non lo porterei - fatica - e quest'altra cosa non la farei, che e' meglio se si fa dopo l'atterraggio..." Insomma, mi ci sono voluti quei 30 secondi di reboot di neuroni biondi per fare la connessione: su questo argomento dei voli continentali in realta' ormai posso definirmi un'esperta anche io.

Con attivo di 10 giri del mondo in 6 anni (purtroppo solo chilometricamente parlando, che la mia rotta e' sempre la stessa: NZ - scalo asiatico - Italia) e ben 120.000 asia miles che per redimerle ci vorrebbe un miracolo di San Gennaro (maledette compagnie aeree! vi pigliasse...no, niente, anzi vi auguro tutta la sicurezza e la salute dell'univeso!), mi sento autorizzata a scrivere un post sull'argomento.

Ma se cercate dei consigli utili per essere sempre fighe nel viaggio, vi consiglio caldamente di leggere lo spora-post, qui di seguito infatti di racconto le mie personalissime istruzioni di viaggio intercontinentale:

Manuale per la Sopravvivenza di una Zittella Pigra 
che attraversa mezzo mondo alla volta


L'attraversamento di mezzo mondo alla volta di solito si articola in voli da 12 ore l'uno piu' uno o due scali di durata variabile - dalle 3 alle 16 ore. Ora lo so che a prima vista uno scalo di 8 ore o piu' possa apparire come un'enorme perdita di tempo, della serie 'ormai sono in ballo, fatemi arrivare prima possibile!', ma in realta' col tempo ho rivalutato ed imparato ad amare follemente lo scalo lungo. Intanto i piu' temerari ed istancabili possono usarlo per una visita superveloce ad una citta' esotica che non avrebbero mai pensato di vedere prima (nel mio personale palmares: Bangkok, Kuala Lumpur, HongKong, Singapore...e Los Angeles, ma quella e' un'altra storia..). Ma soprattutto lo scalo lungo da' la possibilita' al vostro corpo di riprendersi e, credetemi, una doccia calda, un massaggio gambe-piedi, un pasto 'vero' e anche solo 3-4 ore di sonno allungate in un vero letto fanno tutta la differenza tra la viaggiatrice devastata per giorni e quella bella tranquilla che si deve preoccupare solo del jet lag.


Ma come affronta una ZP (zittella pigra) tale viaggio?
Partiamo dalla triade di base: vestiario - scarpe - bagaglio a mano. Ovviamente l'obbiettivo della ZP  e' l'avere piu' comodita' possibile e meno pesi da portarsi dietro nello scalo. L'idea anche remota di arrivare presentabile a destinazione dopo un viaggio del genere richiederebbe un'abnegazione che la ZP non ha neppure per il cibo, figuriamoci per marito/parenti che la vengono a prendere.

Quindi accantonata la presentabilita' e la dignita' personale, ci si focalizza sulla comodita' totale: pezzo fondamentale di questa comodita' sono i pantaloni. Che devono essere super morbidi e larghi di cavallo: 12 ore a sedere in un seggiolino di classe economica potrebbe - diciamo - lasciarvi il segno altrimenti. Per il sopra si deve attuare necessariamente la vestizione a strati, specie se la traversata intercontinentale comporta anche un cambio di emisferi. Si va da freddo a caldo umido nello scalo ad estate mediterranea o viceversa; quindi ci vuole maglietta sotto di cotone (ok,io viaggio pure sempre con la canottiera di merino che assorbe il sudore e relativamente non puzza), maglioncino ma mai col collo alto, sciarpetta per il collo, maglione/pile piu' pesante per l'aereoporto del posto in inverno e l'aereo. Che gli aerei sono dei frigoriferi ambulanti, ma se poi non avete cosi' tanto freddo ve la potete appallottolare ed usare come cuscino. Ai piedi: calzini morbidi e che vi tengano caldo.

Le scarpe della vera ZP viaggiatrice sono tipo da ginnastica ma senza lacci, in modo che si possano sfilare e infilare velocemente, perche' in aereo ovviamente si sta scalze, ma quando si deve andare in bagno e' caldamente consigliato di andarci con le scarpe...e mica vorrete ogni volta star li' ad armeggiare con zip o stringhe,vero?


Il bagaglio a mano. Fonte di discordie e controversie tra le viaggiatrici: ci ficco tutto quello di cui potrei remotamente aver bisogno o mi tengo spartana?
Scelta molto personale, ma il mio bagaglio a mano nel tempo si e' costantemente ridotto in volume e contenuto. Perche' in fondo, credetemi, non c'e' nulla che vi possa servire durante un viaggio che non possiate comprare in aereoporto, se proprio volete. Grazie poi anche all'avvento dell'intrattenimento sull'aereo, per viaggiare vi serve davvero poco. Inoltre belli e pure comodi per corte distanze i trolley con le ruotine, ma io preferisco lo zainetto da battaglia, che puo' entrare all'occorrenza anche sotto il seggiolino davanti (e vi fa da poggiapiedi).
Il contenuto standard di suddetto zainetto e':
1. portafogli, documenti di viaggio, telefono.
2. Ebook (piu' leggero e meno ingombrante di un libro)
3. Beauty con dentifricio, spazzolino, crema idratante viso e corpo, spazzola per capelli, laccetti per capelli, burro di cacao.
4. Asciugamanino (che non sai mai dove ti laverai i denti la prossima volta)
5 .Mutande di ricambio in caso di scalo con possibilita' di doccia.
6. Infradito/scarpa leggera se fate scalo lungo in un posto caldo e pensate di farvi un giro fuori dalla zona transiti.
7. Cuffie antirumore/ipod con audiolibri per farmi dormire
8. Il super mitico spray nasale per viaggiatori che fa si' che non continuiate a soffiarvi fuori caccolette supersecche e strappacigli per giorni, una goduria. Ed ovviamente il momentdol preventivo contro tutti i vari dolori che possono prendervi dopo 12 rannicchiate stile cocoon in un sedile d'aereo.

Peso totale dello zaino: sotto i 2kg.
Dite 'e se invece che a casa tu stessi andando in vacanza e vi perdono i bagagli?" Beh, intanto ricordare la regola d'oro: non c'e' nulla che vi serve che non possiate comprare in aeroporto, pero' se una vuol'essere un minimo parsimoniosa, s'infila nel bagaglio a mano un ricambio di calzini, maglietta e mutande o un costume da bagno + pareo e poi campeggia finche' non le recapitano il resto. Fidatevi, si puo' vivere per un po' con pochi vestiti. (oh, ho detto per un po', che non vi facciate strane idee su di me!)


Per finire, altri due o tre consigli gratuiti di viaggio:
I capelli. Dimenticateveli, tanto si insudiceranno subito. Ve li potete lavare nella piu' volte menzionata doccia salvifica di meta' viaggio, ma tanto vi si rinsudicieranno nel prossimo volo come se non avessero visto acqua da mesi. Tanto vale farsi una bella treccia se li avete lunghi e dimenticarseli fino a destinazione.

Il cambio all'arrivo. Io ho una particolare avversione per i bagni degli aerei. Non tanto per l'igene (che a volte puo' essere discutibile), ma anche per la loro mancanza intrinseca di spazio. Per questo ormai non mi ci lavo piu' manco i denti e rimando il tutto a quando atterro. Discorso che vale anche per un eventuale cambio a destinazione (ma adesso che viaggio con i pantaloni da trekking con le gambe staccabili non me ne preoccupo piu'). Nel caso che non vogliate cambiarvi in corsa prima di uscire dall'aereoporto di destinazione, ma solo darvi una bella rinfrescata - denti, viso, capelli - il posto migliore sono i bagni prima della dogana. Tutti infatti sono troppo presi dal levarsi quel peso prima possibile che quei bagni rimangono fra i meno frequentati degli aereoporti e quindi anche fra i piu' puliti. Se viceversa volete anche cambiarvi ed ovviamente avete gli indumenti prescelti in valigia, appoggiati in cima a tutto il resto, allora andate sicuri per i bagni giusto accanto al nastro dei bagagli: lievemente piu' frequentati dei precedenti (perche' la gente ad aspettare si annoia), ma sempre inspiegabilmente piu' snobbati di quelli subito fuori dalla zona arrivi.
Misteri di viaggio, solo per voi, su rieducational channel!
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