martedì, gennaio 28, 2014

Ma torniamo un attimo sull'acido

Che altrimenti tutte queste notizie puccy tipo la casa nuova e come siamo contenti e quant'e' carina e mancano giusto i pesci rossi e tanti fiori di lilla' poi ci provocano l'intolleranza da zuccheri che non e' bella.

E allora debelliamo questa melassa nociva per l'organismo scagliando strali funesti sulla gente. Ed in particolare su quella pucciosa, quella dei minore di tre (<3) usati manco fosse una mandria di bimbiminkia inferociti.

Si' perche' la zittella acida che sta dentro questa persona bionda ci ha pieni i metaforici maroni del venir sempre considerata quella strana  perche' magari alle feste fa le battute fuori dalle righe (eh, pero' t'ha fatto ridere, vero, povero piccolo decerebrato che fino a stasera non sapevi cosa fossero sarcasmo ed ironia) o le piace ballare sui tavoli.
Oh, poi e' pure ovvio che una zittella che si rispetti sia un attimo franca con chi ha intorno e non si periti manco mezzo secondo a parlare di mestruazioni, peli o rapporti sessuali. Altrimenti chiamateci tutte CandyCandy e siamo apposto.

La cosa che pero' fa abbassare davvero la cartina tornasole sotto la lingua e' che mentre questa personcina bella che vi scrive si deve spesso sorbire discorsi, battute e finanche l'orripilante ghigno accondiscendente delle persone intorno sul suo comportamento poco conforme all'etichetta sociale, le stesse persone poi infestano i social network di cuoricini (i succitati terribili minore di tre), faccine umorali e acronimi degni delle peggiori feste delle medie.

Quindi spiegami perche', santocielo, tu (*) donna, magari in carriera e vicina ai quaranta, ti scandalizzi se io dico nerchia, ma poi pubblichi a ripetizione foto convintissime con bocca a culo di gallina oppure gli immancabili micini in tutte le salse ed infesti di tvtttttb lol rotlf <3 <3 <3 non solo la tua bacheca ma anche quella di coloro che hanno avuto la sventurata idea di aggiungerti come amica. Ma perché? Hai per caso un problema di nostalgia cronica di Cioe'? Se continui così tra un po' ti vedremo in giro con appiccicato in fronte uno di quegli adesivi plasticosi e sbrilluccicosi che stavano in quarta di copertina.

E tu scuoti la testa con sorriso semiscandalizzato se io ti dico che mi sono dimenticata di depilarmi l'inguine.
Mah.



(*) ogni riferimento a cose o persone che si ritengono tirate in ballo in questo post e', beh, probabilmente per niente casuale. Oppure ci avete una coda di paglia che si vede anche dagli antipodi quaggiù.


giovedì, gennaio 23, 2014

Un altro posto da chiamare casa

(ovvero il segreto di Pulcinella...che il veto ancora persiste ma la cosa sta diventando ridicola, lasciatelo dire, Stregone. )


La casa dov'e'? recitava quando eravamo piu' o meno piccoli il Lorenzo Cherubini, ma la ragazza col mac questo dilemma l'aveva gia' risolto: casa e' dove lei sta bene. Un concetto semplice e forse semplicistico per spiegare come mai alcuni luoghi, e spesso non necessariamente di dimora, diventino case per determinate persone.
Triste colui che crede di aver solo una casa!
La ragazza col mac ne ha gia' diverse, e uso il presente perche' quando un luogo diventa la tua casa, lo rimane per sempre, anche se quel luogo sparisce o te ne vai ad abitare a migliaia di chilometri di distanza. La casa di Serravalle, da decenni ormai divisa, ricostruita e trasformata, e' la prima che ha considerato tale, ad un'eta' in cui ancora il concetto di casa e' qualcosa di vago e soprattutto inutile.
E Casa con la c maiuscola e' ovviamente la casa di San Vito: la ragazza col mac si deve spesso correggere quando ne parla perche' tecnicamente quella adesso non e' casa sua, ma casa dei suoi.
E poi c'e' il Porta Elisa e la Cala dei Frati. Uno stadio ed una spiaggia? eh, e chi l'ha detto che la casa debba per forza avere pareti, finestre ed un tetto?
Infine, in ordine cronologico piu' che d'importanza, c'e' la Casina sul Mare, forse detentrice dei momenti piu' belli per la ragazza col mac, e con cui e' stato amore a prima vista, quella lontana mattina assolata di luglio di piu' di un lustro fa.

E adesso? beh, adesso e' tempo di vedere se riusciremo ad aggiungere a questa lista una nuova casa. Si' perche' sono lieta di annunciarvi che:

CE. L'ABBIAMO. FATTA!!!


dopo almeno un paio di anni di rocambolesche disavventure (tipo questa) che ci avevano fatto smettere di sperare in un lieto fine (ma non di cercarlo,eh!), finalmente sposso presentarvi la nostra nuova casa al di qua del mare!


Non ha ancora un nome ma ha un indirizzo suggestivo e soprattutto tutte le carte in regola per accoglierci e custodirci come solo le vere case sanno fare. Certo, ancora non lo possiamo sapere con sicurezza,ma non vediamo l'ora di scoprirlo...ed e' questo il bello di ogni nuova avventura, no?

Ciao, sono la nuova casa...adesso mi serve un nome!

Si' lo so: e ora chi la pulisce la doccia a vetri?

Spazio. In cucina. Il Lusso

come sopra

Spazio. Tavolo per piu' di 4 persone. Il Lusso!

la stufa! la stufa! la stufa!

uh, che tempo fa oggi su Welly? e all'ufficio?

ahahah, giardino da mantenere, ahahahah


lunedì, gennaio 13, 2014

Quel prurito alle corde vocali...

Dovuta premessa: no, non sono incinta.
Pero' avrei una bella notizia da urlare al mondo dell'internetto e a tutti gli amici lontani che posso contattare facilmente solo da queste pagine.

Tipo che ci ho gia' il post scritto e poi modificato e insomma tutto bello pronto per essere pubblicato.
(cioe' in realta' era anche gia' stato pubblicato e quelle 11 persone che sono riuscite a vederlo prima che lo rimettessi offline col braccino torto dietro alla schiena hanno saputo in anteprima di cosa stessi parlando, privilegiati.)

L'avevo anche accennato nell'ultimo post che un 2013 nei suoi ultimi mesi decisamente poco simpatico si era inaspettatamente risollevato a pochi giorni dalla sua fine per creare un'uscita di scena col botto, pero' il botto non si era ancora concretizzato totalmente e non volevo aggiungere di piu', che la sfiga, si sa, ci ha la mira di un cecchino sovietico.

Ma ora e'' tutto ufficiale! Cioe', lo e' per tutti tranne che lo Stregone.
Guarda tu se all'alba del 2014 mi debba riscoprire con un marito scaramantico. E insomma, per farla breve, non ve lo posso ancora dire. (Anche se chiunque faccia un salto in casa Puccioni a San Vito in questi giorni probabilmente avra' non solo la bella notizia ma anche una dovizia di particolari quasi sicuramente sconosciuti pure a me. Che quegli incorreggibili dei miei manco l'acqua in un secchio sanno tenere...)

Pero' pure io muoio dalla voglia di raccontarlo!
Quindi fate un favore: unitevi a me ed aspettate anche voi con la dovuta ansia la rimozione del veto da parte dello Stregone...State tonnati!


martedì, gennaio 07, 2014

Back to the Future

E cosi' dopo un ultimo paio di mesi un attimo stressanti, il 2013 e' finito col botto - e coi botti (toscano per fuochi d'artificio) di Queenstown.

Si' perche' lo Stregone ed io ci siamo dati alla fuga la mattina di Natale, dopo aver lavorato e sudato per altri contrattempi dell'ultimo minuto fino alla sera del 24. E siamo fuggiti alla grande, facendo gli auguri giusto ai familiari per messaggio e macinando chilometri su chilometri nel sud della NZ (e per estensione, del mondo intero).

Sono stata piu' tempo senza ricezione nel cellulare in questa vacanza che in tutto il 1998, dato che il mio primo cellulare era una mattonella della motorola con un'antenna che neanche il telescopio Hubble, quindi riusciva ad avere campo anche dentro ad un frigo di metallo.
Niente ricezione = niente pensieri. Un lusso che avevo quasi dimenticato.

Viaggiando per qualsiasi tipo di strada su una solidissima bluebird con 180.00 km di esperienza, siamo andati in crociera in laghi e fiordi, fatto foto stupide negli aereoporti, mangiato e bevuto un po' ovunque ed un po' troppo, raggiunto la cima di una montagna, dormito col fantasma in una citta' quasi fantasma e passeggiato su spiagge in compagnia di leoni marini, pinguini e (mini)delfini.

Lontano da tutto e spesso da tutti, ma incontrando facce amiche con la frequenza e la premeditazione di un moto browniano.



Insomma, una pacchia.
E portandomi ancora dietro un po' della magia di quel mondo fuori dal mondo che sono le vacanze, rieccomi piu' o meno pronta ad affrontare questi dodici mesi nuovi di zecca, sperando che riservano piu' bene che male e sopratutto facendo tesoro delle parole di quel saggio tra i saggi che e' il nostro Picard.
Ragazzi, non vi auguro solo che passiate un anno grandioso, ma vi esorto a fare pure voi come dice Picard: fatelo diventare tale!


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