lunedì, luglio 07, 2014

Il giro del mondo in 80 ore. Protocollo di sopravvivenza a viaggi intercontinentali

Qualche giorno fa stavo leggendo questo post della Spora, un vero vademecum per la viaggiatrice intercontinentale figa. Ed io mentre lo leggevo pensavo:"accidenti, certo che lei ne sa a pacchi...io questo pero' non lo porterei - fatica - e quest'altra cosa non la farei, che e' meglio se si fa dopo l'atterraggio..." Insomma, mi ci sono voluti quei 30 secondi di reboot di neuroni biondi per fare la connessione: su questo argomento dei voli continentali in realta' ormai posso definirmi un'esperta anche io.

Con attivo di 10 giri del mondo in 6 anni (purtroppo solo chilometricamente parlando, che la mia rotta e' sempre la stessa: NZ - scalo asiatico - Italia) e ben 120.000 asia miles che per redimerle ci vorrebbe un miracolo di San Gennaro (maledette compagnie aeree! vi pigliasse...no, niente, anzi vi auguro tutta la sicurezza e la salute dell'univeso!), mi sento autorizzata a scrivere un post sull'argomento.

Ma se cercate dei consigli utili per essere sempre fighe nel viaggio, vi consiglio caldamente di leggere lo spora-post, qui di seguito infatti di racconto le mie personalissime istruzioni di viaggio intercontinentale:

Manuale per la Sopravvivenza di una Zittella Pigra 
che attraversa mezzo mondo alla volta


L'attraversamento di mezzo mondo alla volta di solito si articola in voli da 12 ore l'uno piu' uno o due scali di durata variabile - dalle 3 alle 16 ore. Ora lo so che a prima vista uno scalo di 8 ore o piu' possa apparire come un'enorme perdita di tempo, della serie 'ormai sono in ballo, fatemi arrivare prima possibile!', ma in realta' col tempo ho rivalutato ed imparato ad amare follemente lo scalo lungo. Intanto i piu' temerari ed istancabili possono usarlo per una visita superveloce ad una citta' esotica che non avrebbero mai pensato di vedere prima (nel mio personale palmares: Bangkok, Kuala Lumpur, HongKong, Singapore...e Los Angeles, ma quella e' un'altra storia..). Ma soprattutto lo scalo lungo da' la possibilita' al vostro corpo di riprendersi e, credetemi, una doccia calda, un massaggio gambe-piedi, un pasto 'vero' e anche solo 3-4 ore di sonno allungate in un vero letto fanno tutta la differenza tra la viaggiatrice devastata per giorni e quella bella tranquilla che si deve preoccupare solo del jet lag.


Ma come affronta una ZP (zittella pigra) tale viaggio?
Partiamo dalla triade di base: vestiario - scarpe - bagaglio a mano. Ovviamente l'obbiettivo della ZP  e' l'avere piu' comodita' possibile e meno pesi da portarsi dietro nello scalo. L'idea anche remota di arrivare presentabile a destinazione dopo un viaggio del genere richiederebbe un'abnegazione che la ZP non ha neppure per il cibo, figuriamoci per marito/parenti che la vengono a prendere.

Quindi accantonata la presentabilita' e la dignita' personale, ci si focalizza sulla comodita' totale: pezzo fondamentale di questa comodita' sono i pantaloni. Che devono essere super morbidi e larghi di cavallo: 12 ore a sedere in un seggiolino di classe economica potrebbe - diciamo - lasciarvi il segno altrimenti. Per il sopra si deve attuare necessariamente la vestizione a strati, specie se la traversata intercontinentale comporta anche un cambio di emisferi. Si va da freddo a caldo umido nello scalo ad estate mediterranea o viceversa; quindi ci vuole maglietta sotto di cotone (ok,io viaggio pure sempre con la canottiera di merino che assorbe il sudore e relativamente non puzza), maglioncino ma mai col collo alto, sciarpetta per il collo, maglione/pile piu' pesante per l'aereoporto del posto in inverno e l'aereo. Che gli aerei sono dei frigoriferi ambulanti, ma se poi non avete cosi' tanto freddo ve la potete appallottolare ed usare come cuscino. Ai piedi: calzini morbidi e che vi tengano caldo.

Le scarpe della vera ZP viaggiatrice sono tipo da ginnastica ma senza lacci, in modo che si possano sfilare e infilare velocemente, perche' in aereo ovviamente si sta scalze, ma quando si deve andare in bagno e' caldamente consigliato di andarci con le scarpe...e mica vorrete ogni volta star li' ad armeggiare con zip o stringhe,vero?


Il bagaglio a mano. Fonte di discordie e controversie tra le viaggiatrici: ci ficco tutto quello di cui potrei remotamente aver bisogno o mi tengo spartana?
Scelta molto personale, ma il mio bagaglio a mano nel tempo si e' costantemente ridotto in volume e contenuto. Perche' in fondo, credetemi, non c'e' nulla che vi possa servire durante un viaggio che non possiate comprare in aereoporto, se proprio volete. Grazie poi anche all'avvento dell'intrattenimento sull'aereo, per viaggiare vi serve davvero poco. Inoltre belli e pure comodi per corte distanze i trolley con le ruotine, ma io preferisco lo zainetto da battaglia, che puo' entrare all'occorrenza anche sotto il seggiolino davanti (e vi fa da poggiapiedi).
Il contenuto standard di suddetto zainetto e':
1. portafogli, documenti di viaggio, telefono.
2. Ebook (piu' leggero e meno ingombrante di un libro)
3. Beauty con dentifricio, spazzolino, crema idratante viso e corpo, spazzola per capelli, laccetti per capelli, burro di cacao.
4. Asciugamanino (che non sai mai dove ti laverai i denti la prossima volta)
5 .Mutande di ricambio in caso di scalo con possibilita' di doccia.
6. Infradito/scarpa leggera se fate scalo lungo in un posto caldo e pensate di farvi un giro fuori dalla zona transiti.
7. Cuffie antirumore/ipod con audiolibri per farmi dormire
8. Il super mitico spray nasale per viaggiatori che fa si' che non continuiate a soffiarvi fuori caccolette supersecche e strappacigli per giorni, una goduria. Ed ovviamente il momentdol preventivo contro tutti i vari dolori che possono prendervi dopo 12 rannicchiate stile cocoon in un sedile d'aereo.

Peso totale dello zaino: sotto i 2kg.
Dite 'e se invece che a casa tu stessi andando in vacanza e vi perdono i bagagli?" Beh, intanto ricordare la regola d'oro: non c'e' nulla che vi serve che non possiate comprare in aeroporto, pero' se una vuol'essere un minimo parsimoniosa, s'infila nel bagaglio a mano un ricambio di calzini, maglietta e mutande o un costume da bagno + pareo e poi campeggia finche' non le recapitano il resto. Fidatevi, si puo' vivere per un po' con pochi vestiti. (oh, ho detto per un po', che non vi facciate strane idee su di me!)


Per finire, altri due o tre consigli gratuiti di viaggio:
I capelli. Dimenticateveli, tanto si insudiceranno subito. Ve li potete lavare nella piu' volte menzionata doccia salvifica di meta' viaggio, ma tanto vi si rinsudicieranno nel prossimo volo come se non avessero visto acqua da mesi. Tanto vale farsi una bella treccia se li avete lunghi e dimenticarseli fino a destinazione.

Il cambio all'arrivo. Io ho una particolare avversione per i bagni degli aerei. Non tanto per l'igene (che a volte puo' essere discutibile), ma anche per la loro mancanza intrinseca di spazio. Per questo ormai non mi ci lavo piu' manco i denti e rimando il tutto a quando atterro. Discorso che vale anche per un eventuale cambio a destinazione (ma adesso che viaggio con i pantaloni da trekking con le gambe staccabili non me ne preoccupo piu'). Nel caso che non vogliate cambiarvi in corsa prima di uscire dall'aereoporto di destinazione, ma solo darvi una bella rinfrescata - denti, viso, capelli - il posto migliore sono i bagni prima della dogana. Tutti infatti sono troppo presi dal levarsi quel peso prima possibile che quei bagni rimangono fra i meno frequentati degli aereoporti e quindi anche fra i piu' puliti. Se viceversa volete anche cambiarvi ed ovviamente avete gli indumenti prescelti in valigia, appoggiati in cima a tutto il resto, allora andate sicuri per i bagni giusto accanto al nastro dei bagagli: lievemente piu' frequentati dei precedenti (perche' la gente ad aspettare si annoia), ma sempre inspiegabilmente piu' snobbati di quelli subito fuori dalla zona arrivi.
Misteri di viaggio, solo per voi, su rieducational channel!

4 commenti:

Unknown ha detto...

La canottiera di merino! Sìììì!!!
Mi va bene tutto: la noia, il cibo etnico fino a scoppiare (volo Emirates), i bagni da nani tolkiniani magri, i sedili per modelle, i bambini urlanti e gli adulti russanti, quello che mi dà un mondo di noia è il puzzare come un caprone dopo 32 ore di viaggio!
Ma, poi, ecco che il mondo ti inventa la Puccioni e tutti vissero felici e contenti!

francescabianca ha detto...

manca una cosa che io ho sempre (sto pensando a quando volo to asia o states per lavoro, non a quando prendo il charleroi-pisa of course!): qualcosa da magna'! che sull'aereo delle volte mi hanno fatto aspettare così tanto che quasi azzannavo il vicino!

Anonimo ha detto...

Oh, questo sì che è è un vademecum serio, utile e concreto! Brava! Ecco, i capelli sono il mio vero cruccio, ODIO avere i capelli sporchi!

Eli ha detto...

Ahahaha, grazie per l'apprezzamento alla guida pratica di sopravvivenza! E si', francesca ci hai ragione: ho omesso tutta la parte del procacciamento del cibo nella zona transito dell'aereoporto perche' stavo gia' scrivendo un poema...magari faccio il capitolo 2!
Anzi, se avete altri consigli, ce li includo volentieri!

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