venerdì, luglio 07, 2006

Ode alla fotocopiatrice


Se ai suoi tempi Keats ha scritto un ode per un urna e Shelley per un vento, cosa vieta a me nel 2006 di fare un'ode alla fotocopiatrice?
O' fotocopiatrice, Compagna di mille avventure...
...l'oggetto più simpatico dell'ufficio, per prima cosa perchè ti chiede chi sei quando ci vai e questo già ti mette a tuo agio, non è come il fax che manda i tuoi fogli senza nemmeno dirti ciao. La fotocopiatrice conosce le tue abitudini e quando passi un centinaio di fogli alla fine si crea una sintonia che permette di lavorare a ritmo, liberando per una mezz'ora la mente da qualsiasi preoccupazione, meglio di uno psicologo la fotocopiatrice concilia i pensieri e le riflessioni, sarà la lucetta verde che scansiona il foglio oppure il rumore dei pettinini che accompagnano la copia sul vassoio, ma fare le fotocopie ha qualcosa di zen che la rende speciale.
Mi ha accompagnato in tutti i miei lavori copiando libri, carte geografiche, riviste, documenti, lettere, contratti e chi più ne ha più ne metta... e se qualche volta fotocopiare è un reato permettetemi di dire che c'è di peggio.
O' fotocopiatrice che copi in bianco e nero i pensieri,
fascicoli e spilli la nostra vita ...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Certo, certo...anche a me succede così...Beh buon We comunque...

Albolo

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