Che nella vita non si possa avere tutto è una cosa accreditata e accettata da tutti, certo ci sono persone che hanno di più e altre che hanno di meno ma l’assioma non cambia.
Uno degli approcci alla mancanza di determinate cose è accontentarsi dei surrogati: in tempo di guerra si accontentavano di qualsiasi cosa tostata al posto del caffè, i ricci arrosto diventavano buoni come il pollo e chi non ha una dolce metà si accontenta di crearsi dipendenze da altri surrogati, nutella docet.
io ad esempio sono una hobbies dipendente.
Ed è proprio grazie ad uno dei miei innumerevoli hobbies che ho scoperto l’esistenza del surrogato presto denominato come vitamina G.
Stavo giocando alla piccola ebanista quando il colore e l’odore di uno dei prodotti che stavo usando per dare nuova vita al legno mi ha sorpreso per la sua sconcertante somiglianza con la vitamina R (che per chi non avesse ancora capito è il rum).
Gommalacca. Basta mettere un po’ di quelle scagliette ambrate nell’alcol a 90° e ne verrà fuori un potente surrogato visivo e olfattivo. Ovviamente come ogni surrogato non è consigliabile scambiarlo per l’originale ma credetemi: un’annusatina ad una tavoletta appena trattata con la gommalacca è un esperienza tutt’altro che spiacevole. Le malelingue (mio fratello) dicono che la mia passione per i lavoretti con il legno è legata a questa cosa e dicono anche che per parcondicio dovrei “sniffare” anche il diluente sintetico … ma, come dire, le cose genuine mi attirano di più!
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