mercoledì, ottobre 31, 2007
Halloween, che inferno!
"Attento piccolo bambino facilmente impressionabile: la notte di Halloween ci sono i demoni in giro e posso prenderti e portarti all'inferno con loro!Il diavolo se li mangia con gusto i piccoletti teneri come te..."
Ma che storie buffe vi raccontano. Mangiarli??? Ma non sia mai!Ormai sono secoli che sono diventato vegetariano...altrimenti secondo voi perchè mi rappresentano spesso con le sembianze di una capra? Avete mai visto una capra mangiarsi una tagliata? Al massimo la rucola intorno... e non fate quelle facce meravigliate, provateci voi a vivere in un posto dove c'è sempre odore di carne arrostita, qui sembra sempre la sagra internazionale di Kebab ad Istambul, che nausea...E' ovvio che poi ad un povero diavolo venga tanta voglia di una bella mozzarella con insalatina mista!
Ma non scherziamo, ho pure la pressione altissima, voi non avete idea di cosa significhi essere l'amministratore unico di questo infernale inferno che è l'Inferno...sono sempre con la boccetta di alcaselzer in tasca, e l'olter pressiorio ogni 15 giorni, e ringraziate non certo il cielo che ci sono io ad occuparmi di tutto.
Si, perchè qui è una vera bolgia, c'è un sovraffollamento che in confronto Pechino è una città quasi disabitata...e poi tutta gente parecchio ingestibile, sapete? e questo per colpa dei signorini oddio-mi-sporchi di lassù. Quelle carogne della Totapulchra infatti hanno fissato degli standard così alti per entrare nel loro priveè che adesso si ritrovano con qualche sparuta vecchietta e poco di più...tutto lindo, tutto silenzioso e tutto ordinato...mentre qui, veri e propri gironi infernali!
Gruppi metal che fanno concerti ad ogni ora del giorno e della notte, filosofi e politici che organizzano comizi in tutti gli spazi liberi, e ce ne sono pochi, mondiali di calcio ogni due mesi e calciomercato ininterrotto per 365 giorni l'anno, continue feste, raid, saccheggi e grigliate miste!
Un delirio!
E non parliamo poi del costante dilemma su quali pene inventare per i nuovi esclusi dal paradiso club e compagnia bella... qui anche il mio vecchio braccio destro Sommo Poeta (non ricordo mai come si chiama..) sta cominciando a perdere colpi: pensate che ha stabilito che tutti gli Hacker, come supplizio, siano arruolati nella Marina Infernale. Quando gli ho chiesto spiegazioni, ha detto che non c'è pena peggiore di questa per un Pirata...
Ma soprattutto adesso il problema insormontabile è lo spazio...qui sono secoli che la gente si sta stipando. Ai tempi di Caino, ogni peccatore che arrivava poteva permettersi di occupare un intero girone, con alloggio, parcheggio e zona barbeque...adesso stanno tutti appiccicati in grossi condomini e immaginatevi che vita fanno quei poveri diavoli di amministratori! sembrano loro i condannati alla pena eterna, credetemi.
E di conseguenza qui i demoni mi abbandonano per servire personaggi molto più in voga come quel Gates, e comincia pure a scarseggiare il personale.
E credete che questo sia il peggio? beh, vi sbagliate!adesso il signorino lassù, che si automaledica, ha cominciato a dire che c'è bisogno di dare un'impronta più giovane all'impresa, che bisogna rinnovare il vecchio, ci occorre pure un taglio del budget e ha quindi cominciato a parlare di "ridimensionamento necessario"..."bene" ho pensato "adesso leverà un po' di ettari alle villozze di quei leccac...ehm, dei santi e me li passa, almeno tiro una boccata di zolfo anche io..."macchè!in un battibaleno che ha fatto? Mi ha tolto il mio più sovraffollato centro di prima accoglienza, il Limbo!E io che ci stipavo i casi più ambigui da millenni...e adesso mi ritrovo con miliardi di anime accampate sullo stige che quelli lassù non vogliono e che quindi devo far traghettare di qua...ma indovinate un po'?
Caronte è in sciopero per il rinnovo del contratto!!!!
Me medesimo, voglio piangere...
e quindi stasera, per favore, se proprio volete donare qualcosa ai miei demoni...accettano qualsiasi valuta corrente e non e pure ogni tipologia di pagamento!
Grazie mille e buon halloween...(azz, mi devo andare a preparare per il the con le mie care zittelle ed i loro gatti...sabba, mi pare che si chiami su da voi!)
Labels:
zittellando
venerdì, ottobre 26, 2007
Bologna a Nord, Bologna a Sud
Bologna è a nord perchè è dotta, e per i suoi dipendenti essere Produttivi è uno stato mentale;
Bologna è a sud perchè è grassa, e alla sua gente piace mangiare tanto, e bene, e passare intere serate a tavola insieme.
Bologna è a nord perchè la gente porta a spasso i cani con in mano sacchetto e paletta;
Bologna è a sud perchè quasi nessuno paga il biglietto dell'autobus.
Bologna è a nord perchè è razzista;
Bologna è a sud perchè c'è posto per tutti, anche per il duo comico degli "Aiutanti Geosystems" .
Bologna è a nord perchè i suoi parchi sono puliti e c'è pure il laghetto con le papere in libertà (che magari raggiungeranno chissà dove le colleghe di Central Park in inverno...);
Bologna è a sud perchè la sua tangenziale è un girone dell'inferno nelle ore di punta.
Bologna è a nord per il suo clima orribile;
Bologna è a sud perchè i bolognesi sotto la loro scorza iniziale sono gentili ed accoglienti.
Bologna adesso è indecisa.
Una città creata a misura d'uomo che è cresciuta troppo in fretta e ora deve combattere contro problemi che non sono mai stati suoi.
In bilico fra efficienza e goliardia, in bilico fra Nord e Sud, in bilico fra ciò che era e ciò che deve diventare, Bologna continua comunque ad offrirsi completamente a tutti coloro che per caso o necessità iniziano a viverla...ed in fondo ha ragione Marianna quando ti dice che basta sperdersi nelle sue strade del centro per capire che alla fine non siamo affatto cadute male a questa sosta delle nostre vite in viaggio...
...e comunque Bologna è decisamente troppo a nord per dove vorrei essere io adesso...
Bologna è a sud perchè è grassa, e alla sua gente piace mangiare tanto, e bene, e passare intere serate a tavola insieme.
Bologna è a nord perchè la gente porta a spasso i cani con in mano sacchetto e paletta;
Bologna è a sud perchè quasi nessuno paga il biglietto dell'autobus.
Bologna è a nord perchè è razzista;
Bologna è a sud perchè c'è posto per tutti, anche per il duo comico degli "Aiutanti Geosystems" .
Bologna è a nord perchè i suoi parchi sono puliti e c'è pure il laghetto con le papere in libertà (che magari raggiungeranno chissà dove le colleghe di Central Park in inverno...);
Bologna è a sud perchè la sua tangenziale è un girone dell'inferno nelle ore di punta.
Bologna è a nord per il suo clima orribile;
Bologna è a sud perchè i bolognesi sotto la loro scorza iniziale sono gentili ed accoglienti.
Bologna adesso è indecisa.
Una città creata a misura d'uomo che è cresciuta troppo in fretta e ora deve combattere contro problemi che non sono mai stati suoi.
In bilico fra efficienza e goliardia, in bilico fra Nord e Sud, in bilico fra ciò che era e ciò che deve diventare, Bologna continua comunque ad offrirsi completamente a tutti coloro che per caso o necessità iniziano a viverla...ed in fondo ha ragione Marianna quando ti dice che basta sperdersi nelle sue strade del centro per capire che alla fine non siamo affatto cadute male a questa sosta delle nostre vite in viaggio...
...e comunque Bologna è decisamente troppo a nord per dove vorrei essere io adesso...
venerdì, ottobre 19, 2007
1984?
sicuramente sarà la solita bolla di sapone e vi faccio partecipi della notizia solo perchè sono in pausa pranzo, sola soletta davanti al computer e non ho nessuna ispirazione per qualcosa di più costruttivo...
però, se la cosa poi dovesse davvero realizzarsi...
...beh, date un'occhiata a questo articolo e poi, magari, rileggetevi il caro Orwell.
Dite di trovarci qualche similitudine?
Ma no...sono solo coincidenze...
però, se la cosa poi dovesse davvero realizzarsi...
...beh, date un'occhiata a questo articolo e poi, magari, rileggetevi il caro Orwell.
Dite di trovarci qualche similitudine?
Ma no...sono solo coincidenze...
martedì, ottobre 16, 2007
Io e Doris
Ero sulla macchina ad aspettare la mamma che stava comprando le sigarette, in mano avevo la busta dei libri del mio ultimo anno di liceo appena comprati. Tomi tosti e impegnativi, su cui mi accingevo a passare un anno strano, bello, tosto ed impegnativo, ma la mia curiosità era tutta per il librino piccolo e verdastro cha la prof di inglese ci aveva consigliato come lettura. Stesse edizioni del amato-odiato Dubliners dell’anno prima. Il nome non mi diceva niente e non avevo un’idea ben precisa di cosa significasse quel cattle nel titolo, ma mi misi lo stesso a leggere, a farmi rapire dal suono di quelle parole, che giocavano con la mia immaginazione di diciottenne.
Era il mio primo incontro con Doris Lessing, il mio primo incontro con le sue parole e con il suo mondo. Meraviglioso, emozionante, vivido, sincero. Un mondo che ho amato subito e che in qualche modo ha dato una piega al mio mondo.
http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=1174
&titolo=Premio%20Nobel%20per%20la%20
letteratura%20a%20Doris%20Lessing
Era il mio primo incontro con Doris Lessing, il mio primo incontro con le sue parole e con il suo mondo. Meraviglioso, emozionante, vivido, sincero. Un mondo che ho amato subito e che in qualche modo ha dato una piega al mio mondo.
http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=1174
&titolo=Premio%20Nobel%20per%20la%20
letteratura%20a%20Doris%20Lessing
Labels:
varie
lunedì, ottobre 15, 2007
La riscossa di Pandora
Per questo post, mio caro lettore, occorrerà un po' della tua immaginazione.
Per iniziare, una cosa facile: immagina di essere nello spazio e di star osservando quella simpatica biglia azzurro verde che è il nostro pianeta…facile, vero?
Ora avvicinati, e focalizzati su questa penisola a forma di stivale sciccoso che hai proprio sotto gli occhi: come ti sarai già accorto è notte, e lo stivale brilla di milioni di luci di tanti colori, mentre sulla superficie si stanno muovendo più o meno freneticamente i suoi abitanti indaffarati.
Molti di loro si stanno spostando con i treni, li vedi? Sono quelle strisce colorate che si muovono in linea retta,o quasi…e se provi ad avvicinarti ad uno di loro, ad esempio quello che si sta muovendo veloce verso sud, diretto verso l'eterna Roma, nell'ottava carrozza troverai una tua vecchia conoscenza.
Eh sì, non ti stai sbagliando: quella ragazza che sembra dormire appoggiata contro il finestrino, coperta con la sua giaccchina verde che si era comprata in erasmus e con i capelli biondi che le ricadono a ciocche disordinate sul viso è proprio la ragazza col mac, probabilmente alle prese con un altro tiro mancino di Pandora.
Coraggio.
E' a questo che sta pensando proprio adesso la ragazza col mac, perchè tutti le stanno dicendo in questi giorni che lei ha coraggio ed anche tu, riflettendoci, ti ricordi di averla lasciata circa un anno fa, mentre accendeva la sua uno grigia e si incamminava, stupida ma coraggiosa, sulla strada percorsa tante volte verso una battaglia già persa da tempo.
E adesso, quasi un anno dopo, la ritrovi invece su questo treno veloce che la sta portando, sorda a tutti i consigli, a dire arrivederci, o forse addio, al suo amore.
In effetti sono cambiate parecchie cose dallo scorso novembre nella vita della nostra amica: adesso lavora, o almeno ci prova, non ha più la sua Uno grigia, sostituita da una fantastica Palio gpl, ed il suo mac nero non è più solo, ma divide l'affetto ed il tempo della sua padrona con un nuovo e un po' presuntuoso mac grigio, di quelli con due cuori...ma soprattutto, se tu potessi leggere anche dentro di lei, scopriresti che in questi ultimi mesi era tornata ad essere felice, e spensierata, e pure un po' bambina, perchè era riuscita a sostituire completamente la passione, forte ma fatua, che la consumava l'anno scorso con questo nuovo, sconosciuto ed immenso sentimento, che le scorre dentro con la forza di un fiume.
E come un fiume con il suo scorrere inarrestabile ridisegna il territorio intorno a sè, così questo sentimento non solo ha ridisegnato intere regioni dentro la ragazza col mac, ma le ha pure permesso di incanalarlo all'esterno per ridisegnare una parte del suo mondo. E l'ha resa felice.
Domani la sorgente di questo fiume le partirà per l'altra parte del mondo e lei vuole esserci, vuole vederlo passare di là dalle barriere dell'aeroporto e vuole imprimersi indelebilmente gli ultimi fotogrammi di lui nella memoria, cercando con tutto il cuore di non credere che quella sia l'ultima volta.
Per questo le hanno detto che ha coraggio.
E noi la lasciamo qui, piccolo essere coraggioso e sperso, mentre continua il suo viaggio nella notte verso la grande città e le gira beffarda in testa, nel limbo del dormiveglia, una frase imparata da Benni:
"Elianto, e adesso cosa accadrà?"
Per iniziare, una cosa facile: immagina di essere nello spazio e di star osservando quella simpatica biglia azzurro verde che è il nostro pianeta…facile, vero?
Ora avvicinati, e focalizzati su questa penisola a forma di stivale sciccoso che hai proprio sotto gli occhi: come ti sarai già accorto è notte, e lo stivale brilla di milioni di luci di tanti colori, mentre sulla superficie si stanno muovendo più o meno freneticamente i suoi abitanti indaffarati.
Molti di loro si stanno spostando con i treni, li vedi? Sono quelle strisce colorate che si muovono in linea retta,o quasi…e se provi ad avvicinarti ad uno di loro, ad esempio quello che si sta muovendo veloce verso sud, diretto verso l'eterna Roma, nell'ottava carrozza troverai una tua vecchia conoscenza.
Eh sì, non ti stai sbagliando: quella ragazza che sembra dormire appoggiata contro il finestrino, coperta con la sua giaccchina verde che si era comprata in erasmus e con i capelli biondi che le ricadono a ciocche disordinate sul viso è proprio la ragazza col mac, probabilmente alle prese con un altro tiro mancino di Pandora.
Coraggio.
E' a questo che sta pensando proprio adesso la ragazza col mac, perchè tutti le stanno dicendo in questi giorni che lei ha coraggio ed anche tu, riflettendoci, ti ricordi di averla lasciata circa un anno fa, mentre accendeva la sua uno grigia e si incamminava, stupida ma coraggiosa, sulla strada percorsa tante volte verso una battaglia già persa da tempo.
E adesso, quasi un anno dopo, la ritrovi invece su questo treno veloce che la sta portando, sorda a tutti i consigli, a dire arrivederci, o forse addio, al suo amore.
In effetti sono cambiate parecchie cose dallo scorso novembre nella vita della nostra amica: adesso lavora, o almeno ci prova, non ha più la sua Uno grigia, sostituita da una fantastica Palio gpl, ed il suo mac nero non è più solo, ma divide l'affetto ed il tempo della sua padrona con un nuovo e un po' presuntuoso mac grigio, di quelli con due cuori...ma soprattutto, se tu potessi leggere anche dentro di lei, scopriresti che in questi ultimi mesi era tornata ad essere felice, e spensierata, e pure un po' bambina, perchè era riuscita a sostituire completamente la passione, forte ma fatua, che la consumava l'anno scorso con questo nuovo, sconosciuto ed immenso sentimento, che le scorre dentro con la forza di un fiume.
E come un fiume con il suo scorrere inarrestabile ridisegna il territorio intorno a sè, così questo sentimento non solo ha ridisegnato intere regioni dentro la ragazza col mac, ma le ha pure permesso di incanalarlo all'esterno per ridisegnare una parte del suo mondo. E l'ha resa felice.
Domani la sorgente di questo fiume le partirà per l'altra parte del mondo e lei vuole esserci, vuole vederlo passare di là dalle barriere dell'aeroporto e vuole imprimersi indelebilmente gli ultimi fotogrammi di lui nella memoria, cercando con tutto il cuore di non credere che quella sia l'ultima volta.
Per questo le hanno detto che ha coraggio.
E noi la lasciamo qui, piccolo essere coraggioso e sperso, mentre continua il suo viaggio nella notte verso la grande città e le gira beffarda in testa, nel limbo del dormiveglia, una frase imparata da Benni:
"Elianto, e adesso cosa accadrà?"
Labels:
zittellando
lunedì, ottobre 08, 2007
La Compagnia delle Celestine
in questa giornata tiepida di primo autunno ho deciso di narrarvi la storia della più epica partita di Biliardino (volgarmente conosciuto anche come Calcio Balilla) che sia mai stata disputata da quando quel glorioso gioco ha visto la luce.
Infatti in nessuno degli stadi più rinomati di questo sport nazionale - le fumose sale giochi cittadine o i marcissimi baretti di periferia - si è assistito ad una battaglia tra gli omini rossi e blu così spettacolare come quella che avvenne venti anni or sono nel Tempio del calcio balilla: l'Asilo Comunale della SS.Annunziata.
In quegli anni l'asilo era sotto lo stretto controllo della Suora: un mastodontico essere umano di genere femminile e dal vocione tonante, interamente ricoperto di pesanti gonnelloni neri e probabilmente discendente in linea diretta di quell'amante del mondo infantile che era Erode.
La Suora, era più forte di lei, ma proprio non amava i bambini (era sicuramente una zitella o.m.d, cfr. il Vademecum per chiarimenti) e ne sono testimoni i numerosissimi cucchiai di latta deformati nelle più strane figure a causa di ripetuti "incontri" con malcapitate testoline ritenute troppo rumorose. La leggenda narra che la Suora ne tenesse una collezione personale con quelli riusciti meglio, ma tale presunto tesoro, ahimè, non è mai stato rinvenuto.
Però le piacevano un sacco di altre cose: adorava la danza ed il teatro - i suoi spettacoli per la Festa della Mamma sono parimenti leggendari alla collezione di cucchiai - adorava allestire Fiere di beneficenza e soprattutto, più di ogni altra cosa, adorava Vincere a Biliardino contro i mocciosi che era costretta a sopportare per troppe ore al giorno.
Era decisamente il suo passatempo preferito.
Purtroppo però la Suora aveva due grossi problemi:
1. Non sapeva assolutamente giocare da sola, ma in una maniera così imbarazzante che riuscivano a batterla anche i bambini più piccoli e negati.
2. Era un attaccante micidiale ed inarrestabile, ma era totalmente negata per il ruolo di difesa. Praticamente chiunque poteva farle gol.
Per ovviare a questi spinosi problemi, che da soli avrebbero potuto portare ad una inconcepibile sconfitta, la Suora aveva escogitato un metodo semplice quanto letalmente efficace: stava in attacco e si prendeva in difesa i bambini più talentuosi per quel ruolo (anche se non ricordo quali provini facesse alle povere creature).
Ovviamente ogni gol subito, seppur raro, comportava un bel nocchino alla malcapitata creatura in difesa e da ciò si può chiaramente dedurre che quello di sparring partner della Suora non fosse proprio il ruolo più ambito...ma chi poteva rifiutarsi?
E fu in questo clima di dittadura sul calcio balilla che l'imponderabile ebbe luogo.
A quel tempo all'Asilo c'era due bravissime giocatrici di biliardino:
la prima era il Cappello di Fata, che la Suora aveva ribattezzato la Fatina e che era in assoluto il miglior Difensore nella storia dell'Asilo...farle gol era un impresa, ma ancor peggio era cercare di parare i suoi lanci dai terzini. Ovviamente da quando la Suora aveva scoperto la Fatina se l'era presa subito come compagna di squadra, segnando l'inizio di una serie interminabile di vittorie umilianti per chiunque si proponesse o fosse obbligato a sfidarle.
Tutti tranne forse una sola: la Ciliegina. Era l'altra bravissima giocatrice, un attaccante nato il cui colpo migliore - il gol dalle seconde punte esterne in diagonale - lasciava di stucco anche i giocatori più anziani e navigati, mentre per lei era solo normale amministrazione. La Ciliegina ovviamente non poteva giocare insieme alla Suora, essendo parimenti negata in porta, ma godeva di una sorta di immunità da vendette e cucchiai, grazie ad un'inspiegabile ma grande predilezione della Suora nei suoi confronti (forse perchè era la protagonista dei suoi spettacoli?) e la sfruttava per giocare al Biliardino potendosi scegliere il compagno...cosa che diminuiva di tanto il margine di gol con cui comunque la Suora riusciva sempre a batterla.
E la storia sarebbe anche potuta finire qui, con questi due grandi talenti del Calcio Balilla affogati uno nell'imposizione e l'altro nelle sconfitte, ma è sempre in queste situazioni scontate che il destino decide che si sta annoiando ed interviene per mischiare un po' le carte in tavola. Per questo motivo, forse, accadde un piccolo evento che ebbe grandi ripercussioni: la Fatina e la Ciliegina, nonostante una fosse chiusa e l'altra espansiva, una taciturna fino al limite e l'altra anche troppo chiacchierona, una mora e l'altra bionda (questo forse non c'entra, ma mi serviva qualcosa per chiudere l'elenco...), divennero amiche.
Ma amiche vere, come solo all'Asilo si può diventare.
Questo piccolo grande fatto, miei cari lettori, porta al succo della nostra storia: perchè due amiche vere, da che mondo è mondo, vogliono giocare insieme.
E così decisero di fare le nostre due piccole giocatrici: sfruttando il carattere caparbio ed irremovibile dell'una e le capacità di blandire ed insistere dell'altra, un giorno memorabile convinsero la Suora a farle giocare a Biliardino insieme, e contro di Lei.
Ovviamente tutti i bambini compresero all'istante che stava accadendo un qualcosa di storico e si accinsero a prendere posto tutto intorno al Biliardino, dividendosi fra i sostenitori dei Rossi, ovvero la Suora ed il temibile portiere Testa-Quadra Venturi - degnissimo antagonista della Fatina - e quelli delle Celestine, le nostre coraggiose amiche. Fu in questa cornice di pubblico e tifo, dopo i saluti rituali prima dell'inizio e l'altrettanto rituale "palla o campo", che ebbe inizio La Partita.
Le fasi del gioco si perdono oramai nei meandri del mito, ma si narra ancora di azioni che durarono interi interminabili minuti fra tiri, ribattute, muri a centrocampo, palla-contesa-palla-alla-difesa, finti rifrulli e pali colpiti...i gol si susseguirono quasi con regolarità da una parte e dall'altra: se una squadra riusciva ad andare in vantaggio di un gol, l'altra la racciuffava subito, finchè non si giunse all'incredibile e fatidico 5-5.
Mai nella storia qualcuno era riuscito ad arrivare al pareggio alla fine delle palline regolamentari con la Suora.
Già quello era un risultato da tramandare ai posteri e soprattutto da raccontare la sera stessa a tutti i genitori.
Ma la tensione a quel punto non calò di un grammo: nonostante questo risultato, infatti, nessuno dei quattro giocatori aveva intenzione di chiudere in un pareggio quella partita, sarebbe stato un affronto vero al Dio del Biliardino. E quindi si decise di andare avanti ad oltranza: avrebbe vinto la squadra che per prima avesse segnato due gol consecutivi all'altra.
Arrivarono fino al 12-12,con un equilibrio così marcato che ormai nessuno sperava più di poter vedere una vittoria e ancor meno di poter fare la merendina delle quattro, quando all'improvviso si materializzò ciò che era nell'aria da quando si era deciso di giocare quell'incontro:
il segnale della svolta fu dato un fantastico gol dal terzino destro della Fatina, una bomba imparabile che aveva letteralmente scardinato la difesa coriacea di Testa-Quadra e che portò le Celestine sul 13-12.
Improvvisamente cadde il silenzio tipico di quando qualcosa di grande sta per accadere...e al solo suono degli urli della Suora e della pallina che schizzava impazzita fra il legno degli omini rossi e blu, ad un tratto la Ciliegina si ritrovò la palla sui piedi della seconda punta sinistra e contemporaneamente vide tutta la difesa di Testa-Quadra irrimediabilmente spostata a coprire quel lato.
Era l'occasione irripetibile per il colpo in diagonale e la Ciliegina, inconsciamente, di puro istinto, fece quel suo tanto naturale movimento del polso.
Decine di coppie di occhi seguirono la pallina, che rispose a quel movimento avviandosi non troppo velocemente, quasi beffardamente e decisamente imparabile verso il tanto agognato gol della vittoria.
Vittoria!Vittoria!
La Suora era caduta, per la prima volta nella storia, e tutti corsero ad abbracciare le Celestine ancora incredule di ciò che avevano appena fatto.
Nessuno avrebbe mai più scordato quel giorno.
E da allora, dopo che la Suora "accettò con grazia" la sconfitta e addirittura permise loro di continuare a giocare insieme (ma mai più insieme contro di lei...) le Celestine non si sono più separate, e sono 25 anni esatti che continuano ad essere protagoniste di grandi scontri a Biliardino in varie parti della Toscana, ma soprattutto che continuano ad essere grandi amiche, perchè le amiche vere dell'asilo, si sa, vogliono continuare a giocare insieme per tutta la vita...
Buon Anniversario, Ste!
Infatti in nessuno degli stadi più rinomati di questo sport nazionale - le fumose sale giochi cittadine o i marcissimi baretti di periferia - si è assistito ad una battaglia tra gli omini rossi e blu così spettacolare come quella che avvenne venti anni or sono nel Tempio del calcio balilla: l'Asilo Comunale della SS.Annunziata.
In quegli anni l'asilo era sotto lo stretto controllo della Suora: un mastodontico essere umano di genere femminile e dal vocione tonante, interamente ricoperto di pesanti gonnelloni neri e probabilmente discendente in linea diretta di quell'amante del mondo infantile che era Erode.
La Suora, era più forte di lei, ma proprio non amava i bambini (era sicuramente una zitella o.m.d, cfr. il Vademecum per chiarimenti) e ne sono testimoni i numerosissimi cucchiai di latta deformati nelle più strane figure a causa di ripetuti "incontri" con malcapitate testoline ritenute troppo rumorose. La leggenda narra che la Suora ne tenesse una collezione personale con quelli riusciti meglio, ma tale presunto tesoro, ahimè, non è mai stato rinvenuto.
Però le piacevano un sacco di altre cose: adorava la danza ed il teatro - i suoi spettacoli per la Festa della Mamma sono parimenti leggendari alla collezione di cucchiai - adorava allestire Fiere di beneficenza e soprattutto, più di ogni altra cosa, adorava Vincere a Biliardino contro i mocciosi che era costretta a sopportare per troppe ore al giorno.
Era decisamente il suo passatempo preferito.
Purtroppo però la Suora aveva due grossi problemi:
1. Non sapeva assolutamente giocare da sola, ma in una maniera così imbarazzante che riuscivano a batterla anche i bambini più piccoli e negati.
2. Era un attaccante micidiale ed inarrestabile, ma era totalmente negata per il ruolo di difesa. Praticamente chiunque poteva farle gol.
Per ovviare a questi spinosi problemi, che da soli avrebbero potuto portare ad una inconcepibile sconfitta, la Suora aveva escogitato un metodo semplice quanto letalmente efficace: stava in attacco e si prendeva in difesa i bambini più talentuosi per quel ruolo (anche se non ricordo quali provini facesse alle povere creature).
Ovviamente ogni gol subito, seppur raro, comportava un bel nocchino alla malcapitata creatura in difesa e da ciò si può chiaramente dedurre che quello di sparring partner della Suora non fosse proprio il ruolo più ambito...ma chi poteva rifiutarsi?
E fu in questo clima di dittadura sul calcio balilla che l'imponderabile ebbe luogo.
A quel tempo all'Asilo c'era due bravissime giocatrici di biliardino:
la prima era il Cappello di Fata, che la Suora aveva ribattezzato la Fatina e che era in assoluto il miglior Difensore nella storia dell'Asilo...farle gol era un impresa, ma ancor peggio era cercare di parare i suoi lanci dai terzini. Ovviamente da quando la Suora aveva scoperto la Fatina se l'era presa subito come compagna di squadra, segnando l'inizio di una serie interminabile di vittorie umilianti per chiunque si proponesse o fosse obbligato a sfidarle.
Tutti tranne forse una sola: la Ciliegina. Era l'altra bravissima giocatrice, un attaccante nato il cui colpo migliore - il gol dalle seconde punte esterne in diagonale - lasciava di stucco anche i giocatori più anziani e navigati, mentre per lei era solo normale amministrazione. La Ciliegina ovviamente non poteva giocare insieme alla Suora, essendo parimenti negata in porta, ma godeva di una sorta di immunità da vendette e cucchiai, grazie ad un'inspiegabile ma grande predilezione della Suora nei suoi confronti (forse perchè era la protagonista dei suoi spettacoli?) e la sfruttava per giocare al Biliardino potendosi scegliere il compagno...cosa che diminuiva di tanto il margine di gol con cui comunque la Suora riusciva sempre a batterla.
E la storia sarebbe anche potuta finire qui, con questi due grandi talenti del Calcio Balilla affogati uno nell'imposizione e l'altro nelle sconfitte, ma è sempre in queste situazioni scontate che il destino decide che si sta annoiando ed interviene per mischiare un po' le carte in tavola. Per questo motivo, forse, accadde un piccolo evento che ebbe grandi ripercussioni: la Fatina e la Ciliegina, nonostante una fosse chiusa e l'altra espansiva, una taciturna fino al limite e l'altra anche troppo chiacchierona, una mora e l'altra bionda (questo forse non c'entra, ma mi serviva qualcosa per chiudere l'elenco...), divennero amiche.
Ma amiche vere, come solo all'Asilo si può diventare.
Questo piccolo grande fatto, miei cari lettori, porta al succo della nostra storia: perchè due amiche vere, da che mondo è mondo, vogliono giocare insieme.
E così decisero di fare le nostre due piccole giocatrici: sfruttando il carattere caparbio ed irremovibile dell'una e le capacità di blandire ed insistere dell'altra, un giorno memorabile convinsero la Suora a farle giocare a Biliardino insieme, e contro di Lei.
Ovviamente tutti i bambini compresero all'istante che stava accadendo un qualcosa di storico e si accinsero a prendere posto tutto intorno al Biliardino, dividendosi fra i sostenitori dei Rossi, ovvero la Suora ed il temibile portiere Testa-Quadra Venturi - degnissimo antagonista della Fatina - e quelli delle Celestine, le nostre coraggiose amiche. Fu in questa cornice di pubblico e tifo, dopo i saluti rituali prima dell'inizio e l'altrettanto rituale "palla o campo", che ebbe inizio La Partita.
Le fasi del gioco si perdono oramai nei meandri del mito, ma si narra ancora di azioni che durarono interi interminabili minuti fra tiri, ribattute, muri a centrocampo, palla-contesa-palla-alla-difesa, finti rifrulli e pali colpiti...i gol si susseguirono quasi con regolarità da una parte e dall'altra: se una squadra riusciva ad andare in vantaggio di un gol, l'altra la racciuffava subito, finchè non si giunse all'incredibile e fatidico 5-5.
Mai nella storia qualcuno era riuscito ad arrivare al pareggio alla fine delle palline regolamentari con la Suora.
Già quello era un risultato da tramandare ai posteri e soprattutto da raccontare la sera stessa a tutti i genitori.
Ma la tensione a quel punto non calò di un grammo: nonostante questo risultato, infatti, nessuno dei quattro giocatori aveva intenzione di chiudere in un pareggio quella partita, sarebbe stato un affronto vero al Dio del Biliardino. E quindi si decise di andare avanti ad oltranza: avrebbe vinto la squadra che per prima avesse segnato due gol consecutivi all'altra.
Arrivarono fino al 12-12,con un equilibrio così marcato che ormai nessuno sperava più di poter vedere una vittoria e ancor meno di poter fare la merendina delle quattro, quando all'improvviso si materializzò ciò che era nell'aria da quando si era deciso di giocare quell'incontro:
il segnale della svolta fu dato un fantastico gol dal terzino destro della Fatina, una bomba imparabile che aveva letteralmente scardinato la difesa coriacea di Testa-Quadra e che portò le Celestine sul 13-12.
Improvvisamente cadde il silenzio tipico di quando qualcosa di grande sta per accadere...e al solo suono degli urli della Suora e della pallina che schizzava impazzita fra il legno degli omini rossi e blu, ad un tratto la Ciliegina si ritrovò la palla sui piedi della seconda punta sinistra e contemporaneamente vide tutta la difesa di Testa-Quadra irrimediabilmente spostata a coprire quel lato.
Era l'occasione irripetibile per il colpo in diagonale e la Ciliegina, inconsciamente, di puro istinto, fece quel suo tanto naturale movimento del polso.
Decine di coppie di occhi seguirono la pallina, che rispose a quel movimento avviandosi non troppo velocemente, quasi beffardamente e decisamente imparabile verso il tanto agognato gol della vittoria.
Vittoria!Vittoria!
La Suora era caduta, per la prima volta nella storia, e tutti corsero ad abbracciare le Celestine ancora incredule di ciò che avevano appena fatto.
Nessuno avrebbe mai più scordato quel giorno.
E da allora, dopo che la Suora "accettò con grazia" la sconfitta e addirittura permise loro di continuare a giocare insieme (ma mai più insieme contro di lei...) le Celestine non si sono più separate, e sono 25 anni esatti che continuano ad essere protagoniste di grandi scontri a Biliardino in varie parti della Toscana, ma soprattutto che continuano ad essere grandi amiche, perchè le amiche vere dell'asilo, si sa, vogliono continuare a giocare insieme per tutta la vita...
Buon Anniversario, Ste!
Labels:
c'era una volta...
mercoledì, ottobre 03, 2007
Sorpresa! - post provvisorio e demenziale
Iscriviti a:
Post (Atom)