giovedì, gennaio 12, 2012

Papaveri e Papere, ovvero perche' la razza umana non si evolve

Anno nuovo, vita nuova, buoni propositi a iosa.
E vecchie abitudini.
Il genere umano e' liberamente in giro per questo mondo da un milione (scarso) di anni e sebbene sia una delle specie piu' giovani sulla terra, e' abbastanza indubbio che sia cambiato con velocita' impressionante dal Pleistocene ad ora.
Oggettivamente, passare dallo spidocchiarsi a vicenda alla fissione atomica potrebbe qualificarsi come un bel salto evolutivo.
Ai tempi dei Romani eravamo alti in media 1.53m e l'aspettativa di vita si aggirava intorno ai 35 anni. Adesso siamo sulla media dell' 1.70m e circa 80 anni; anche questo sembrerebbe un bel salto evolutivo.
Ovvia, sembrerebbe che ci sia da partire allegri con questo anno nuovo di zecca.
Poi ti svegli una mattina, leggi  questo articolo su Libero e capisci che nel suo breve ma intenso periodo su questa terra la razza umana non ha ancora, evolutivamente parlando, combinato una bella ceppa.
Ma porca miseria, com'e' possibile che in un epoca dove sono state scoperte, costruite ed inventate cose incredibili, dalla meccanica quantistica ad internet, dal cinema al Signore degli Anelli, uomini e donne siano ancora visti come due razze, due mondi, due specie cosi' diverse?
Gli uomini al potere e le donne a fare figli, possibilmente in silenzio e meglio senza alcuna educazione. E magari farciamo pure il tutto con qualche bell'abuso, fisico, mentale, sociale, legislativo, poco importa.
Qui non e' solo da mettersi le mani nei capelli, ce n'e' abbastanza di tutto questo in giro da potersi strappare ad uno ad uno tutti i peli corporei.



E non vale dire "si' ma questa e' una voce isolata, non fare di ogni erba un fascio".
Non e' questo il punto. Il punto e' che ad una razza veramente evoluta non passerebbe mai neppure nell'anticamera del cervello di fare una simile affermazione, una simile differenza fra due cose uguali come uomini e donne. Quella voce isolata semplicemente non potrebbe esistere, nessuno potrebbe concepire un tale pensiero perche' completamente senza senso.
E invece agli albori del 2012 questa voce e' isolata quanto un filo d'erba in un giardino all'inglese.
Lo so anche io che esistono moltissime persone senza tali pregiudizi sessisti, ma il problema non sta nel numero di "buoni" contro il numero dei "cattivi".
Sta nel fatto che esistano ancora gli stupri.
Sta nel fatto che una donna stuprata debba scegliere tra il carcere e sposare il suo stupratore, e se sceglie il carcere probabilmente viene picchiata a morte dalla sua stessa famiglia.
E sta nel fatto, ancora, che delle donne siano perseguibili per legge se mostrano occhi troppo seducenti.
Troppo facile pensare che questi episodi siano "solo" a causa della cultura islamica. E' una giustificazione questa? Sia mai che si provi ad evolvere e cambiare radicalmente una cultura dove noi donne non possiamo guidare la macchina ne' mostrare un centimetro di pelle per discutibilissimi motivi religiosi o sociali.
C'e' pure questa fantastica teoria per cui l'abitudine islamica di coprire e secludere le donne e' dovuta al fatto che gli uomini  non riescono proprio a contenersi se vedono una bella donna un po' esposta. Certo, perche' imparare a rispettare un altro essere umano e' tempo perso, soprattutto se ha le tette? Mica a nessuno e' venuto in mente che un'altra altrettanto fantastica soluzione sarebbe stata quella di castrare il malcapitato molestatore?
Ma dai, vi do ragione, troppo facile sparare sulla croce rossa...e allora fermiamoci a leggere la storia di Teresa, rassegnata a subire stupri plurimi nel suo viaggio clandestino verso gli Stati Uniti. Non so se sia piu' agghiacciante la sua storia o il fatto che sia finita sul Corriere nella sezione "Salute".
Beh in effetti deve pure prendere una bomba di puntura anticoncezionale prima di partire, quindi e' giusto mettere questa notizia insieme a "1000 dollari per farsi leggere il DNA" e "Contro il mal di testa puo' far molto la ginnastica", non trovate anche voi?
E via, passiamo oltre e finiamo il questo simpatico studio evolutivo con la cara madrepatria.
 Italia, membro (per ora) del G8, paese occidentale e democratico.
Troppo facile aggiungere "...nonche' del Bunga Bunga".
Magari un po' meno facile invece aggiungere che e' il paese dove il 48% delle donne non ha un lavoro, dove esistono aziende che licenziano solo uno specifico sesso , dove bisogna introdurre delle quote rosa obbligatorie, altrimenti col cavolo che si affidano ruoli importanti a noi donne e dove, e questa l'ho letta solo ieri, pare che la simpatica pratica delle dimissioni in bianco sia diffusa ed avvallata per legge.

Non so, ma ogni volta che leggo una notizia del genere perdo un altro pezzo di speranza che questa cosa insensata abbia fine.
Certo, appena un secolo fa non potevamo neppure votare ne' indossare un costume da bagno.
Quindi forse tra un altro secolo ci sta che il nostro cervello abbia rimosso questo assurdo condizionamento.
Che ci sia una fine a violenze ed emarginazione basate solo sulla differenza di sesso.
Beh, puo' darsi.
Ma che tristezza, pero', adesso.

1 commento:

albolo ha detto...

Appunto: da un'epoca che partorisce il signore degli anelli cosa ti vuoi aspettare? XD

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