"You should go out of your comfort zone" e' quello che mi ripete spesso il Capo in questi (ennesimi) giorni argentini.
E dopo due ore passate a chiacchierare con una splendida persona che non vedevo da 10 anni, aver perso il suddetto Capo nei meandri di Buenos Aires, essermi divorata 2 empanadas con un bicchiere di vino tutta sola in un locale di questa immensa citta', aver conquistato la fiducia della cameriera che mi ha lasciato andare a prelevare dei soldi dal bancomat in un'altra strada ed aver pure rimediato un invito a cena per domani sera da un distinto signore di origini calabresi, beh, direi che sono decisamente e felicemente fuori dalla mia zona di conforto.
E finalmente!
Che questa comfort zone negli ultimi tempi era diventata quasi un'oppressione: dopo l'operazione del babbo, la schiena dello Stregone, la continua ed infruttuosa ricerca di una casa e lo stress per il lavoro, la routine quotidiana si era trasformata in una sorta di gabbia, dorata si', ma pure pesante, ripetitiva, fastidiosa.
Per la prima volta ci eravamo ritrovati a battibeccare senza motivo, ognuno nervoso per fatti suoi, infastiditi da tutto e da nulla in particolare.
Ma poi, non improvviso ma quasi, arriva un viaggio.
E appena lasci casa, lavoro, trantran quotidiano e ti avvii all'aeroporto, ecco che le priorità in un attimo ritornano chiarissime. Ritorna la voglia di avventura, di cose nuove, di esperienze, ma nello stesso momento ti rendi conto di come negli ultimi tempi avessi dato per scontate cose che scontate non dovrebbero essere mai, come la fortuna di dividere la tua vita, fin nei suoi piu' insignificanti particolari, con una persona meravigliosa. Come il fatto di avere una vita fortunata, una famiglia unita, amici in tutto il mondo.
Cazzo, quanto si può essere egoisti e ciechi a volte.
Ma poi ti ritrovi con una valigia in mano, o in una citta' enorme ed ancora un po' sconosciuta, e l'unica cosa che vorresti in piu' e' condividere tutto questo con chi ami.
Ed alla fine, tutto ritorna chiaro e distinto come il cielo senza nuvole di Buenos Aires.
E tu ti ritrovi a sorridere da sola, davanti a due empanadas fumanti.
E ti rimetti anche a scrivere, sopra un foglietto stropicciato che porta la scritta "1810 Cocina Regional, Argentina".
2 commenti:
...proprio vero...tutto...anche se io vorrei ENTRARCI in questa Zona di Comfort ogni tanto!!!
Sara
bello. grazie.
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