in questa giornata tiepida di primo autunno ho deciso di narrarvi la storia della più epica partita di Biliardino (volgarmente conosciuto anche come Calcio Balilla) che sia mai stata disputata da quando quel glorioso gioco ha visto la luce.
Infatti in nessuno degli stadi più rinomati di questo sport nazionale - le fumose sale giochi cittadine o i marcissimi baretti di periferia - si è assistito ad una battaglia tra gli omini rossi e blu così spettacolare come quella che avvenne venti anni or sono nel Tempio del calcio balilla: l'Asilo Comunale della SS.Annunziata.
In quegli anni l'asilo era sotto lo stretto controllo della Suora: un mastodontico essere umano di genere femminile e dal vocione tonante, interamente ricoperto di pesanti gonnelloni neri e probabilmente discendente in linea diretta di quell'amante del mondo infantile che era Erode.
La Suora, era più forte di lei, ma proprio non amava i bambini (era sicuramente una zitella o.m.d, cfr. il Vademecum per chiarimenti) e ne sono testimoni i numerosissimi cucchiai di latta deformati nelle più strane figure a causa di ripetuti "incontri" con malcapitate testoline ritenute troppo rumorose. La leggenda narra che la Suora ne tenesse una collezione personale con quelli riusciti meglio, ma tale presunto tesoro, ahimè, non è mai stato rinvenuto.
Però le piacevano un sacco di altre cose: adorava la danza ed il teatro - i suoi spettacoli per la Festa della Mamma sono parimenti leggendari alla collezione di cucchiai - adorava allestire Fiere di beneficenza e soprattutto, più di ogni altra cosa, adorava Vincere a Biliardino contro i mocciosi che era costretta a sopportare per troppe ore al giorno.
Era decisamente il suo passatempo preferito.
Purtroppo però la Suora aveva due grossi problemi:
1. Non sapeva assolutamente giocare da sola, ma in una maniera così imbarazzante che riuscivano a batterla anche i bambini più piccoli e negati.
2. Era un attaccante micidiale ed inarrestabile, ma era totalmente negata per il ruolo di difesa. Praticamente chiunque poteva farle gol.
Per ovviare a questi spinosi problemi, che da soli avrebbero potuto portare ad una inconcepibile sconfitta, la Suora aveva escogitato un metodo semplice quanto letalmente efficace: stava in attacco e si prendeva in difesa i bambini più talentuosi per quel ruolo (anche se non ricordo quali provini facesse alle povere creature).
Ovviamente ogni gol subito, seppur raro, comportava un bel nocchino alla malcapitata creatura in difesa e da ciò si può chiaramente dedurre che quello di sparring partner della Suora non fosse proprio il ruolo più ambito...ma chi poteva rifiutarsi?
E fu in questo clima di dittadura sul calcio balilla che l'imponderabile ebbe luogo.
A quel tempo all'Asilo c'era due bravissime giocatrici di biliardino:
la prima era il Cappello di Fata, che la Suora aveva ribattezzato la Fatina e che era in assoluto il miglior Difensore nella storia dell'Asilo...farle gol era un impresa, ma ancor peggio era cercare di parare i suoi lanci dai terzini. Ovviamente da quando la Suora aveva scoperto la Fatina se l'era presa subito come compagna di squadra, segnando l'inizio di una serie interminabile di vittorie umilianti per chiunque si proponesse o fosse obbligato a sfidarle.
Tutti tranne forse una sola: la Ciliegina. Era l'altra bravissima giocatrice, un attaccante nato il cui colpo migliore - il gol dalle seconde punte esterne in diagonale - lasciava di stucco anche i giocatori più anziani e navigati, mentre per lei era solo normale amministrazione. La Ciliegina ovviamente non poteva giocare insieme alla Suora, essendo parimenti negata in porta, ma godeva di una sorta di immunità da vendette e cucchiai, grazie ad un'inspiegabile ma grande predilezione della Suora nei suoi confronti (forse perchè era la protagonista dei suoi spettacoli?) e la sfruttava per giocare al Biliardino potendosi scegliere il compagno...cosa che diminuiva di tanto il margine di gol con cui comunque la Suora riusciva sempre a batterla.
E la storia sarebbe anche potuta finire qui, con questi due grandi talenti del Calcio Balilla affogati uno nell'imposizione e l'altro nelle sconfitte, ma è sempre in queste situazioni scontate che il destino decide che si sta annoiando ed interviene per mischiare un po' le carte in tavola. Per questo motivo, forse, accadde un piccolo evento che ebbe grandi ripercussioni: la Fatina e la Ciliegina, nonostante una fosse chiusa e l'altra espansiva, una taciturna fino al limite e l'altra anche troppo chiacchierona, una mora e l'altra bionda (questo forse non c'entra, ma mi serviva qualcosa per chiudere l'elenco...), divennero amiche.
Ma amiche vere, come solo all'Asilo si può diventare.
Questo piccolo grande fatto, miei cari lettori, porta al succo della nostra storia: perchè due amiche vere, da che mondo è mondo, vogliono giocare insieme.
E così decisero di fare le nostre due piccole giocatrici: sfruttando il carattere caparbio ed irremovibile dell'una e le capacità di blandire ed insistere dell'altra, un giorno memorabile convinsero la Suora a farle giocare a Biliardino insieme, e contro di Lei.
Ovviamente tutti i bambini compresero all'istante che stava accadendo un qualcosa di storico e si accinsero a prendere posto tutto intorno al Biliardino, dividendosi fra i sostenitori dei Rossi, ovvero la Suora ed il temibile portiere Testa-Quadra Venturi - degnissimo antagonista della Fatina - e quelli delle Celestine, le nostre coraggiose amiche. Fu in questa cornice di pubblico e tifo, dopo i saluti rituali prima dell'inizio e l'altrettanto rituale "palla o campo", che ebbe inizio La Partita.
Le fasi del gioco si perdono oramai nei meandri del mito, ma si narra ancora di azioni che durarono interi interminabili minuti fra tiri, ribattute, muri a centrocampo, palla-contesa-palla-alla-difesa, finti rifrulli e pali colpiti...i gol si susseguirono quasi con regolarità da una parte e dall'altra: se una squadra riusciva ad andare in vantaggio di un gol, l'altra la racciuffava subito, finchè non si giunse all'incredibile e fatidico 5-5.
Mai nella storia qualcuno era riuscito ad arrivare al pareggio alla fine delle palline regolamentari con la Suora.
Già quello era un risultato da tramandare ai posteri e soprattutto da raccontare la sera stessa a tutti i genitori.
Ma la tensione a quel punto non calò di un grammo: nonostante questo risultato, infatti, nessuno dei quattro giocatori aveva intenzione di chiudere in un pareggio quella partita, sarebbe stato un affronto vero al Dio del Biliardino. E quindi si decise di andare avanti ad oltranza: avrebbe vinto la squadra che per prima avesse segnato due gol consecutivi all'altra.
Arrivarono fino al 12-12,con un equilibrio così marcato che ormai nessuno sperava più di poter vedere una vittoria e ancor meno di poter fare la merendina delle quattro, quando all'improvviso si materializzò ciò che era nell'aria da quando si era deciso di giocare quell'incontro:
il segnale della svolta fu dato un fantastico gol dal terzino destro della Fatina, una bomba imparabile che aveva letteralmente scardinato la difesa coriacea di Testa-Quadra e che portò le Celestine sul 13-12.
Improvvisamente cadde il silenzio tipico di quando qualcosa di grande sta per accadere...e al solo suono degli urli della Suora e della pallina che schizzava impazzita fra il legno degli omini rossi e blu, ad un tratto la Ciliegina si ritrovò la palla sui piedi della seconda punta sinistra e contemporaneamente vide tutta la difesa di Testa-Quadra irrimediabilmente spostata a coprire quel lato.
Era l'occasione irripetibile per il colpo in diagonale e la Ciliegina, inconsciamente, di puro istinto, fece quel suo tanto naturale movimento del polso.
Decine di coppie di occhi seguirono la pallina, che rispose a quel movimento avviandosi non troppo velocemente, quasi beffardamente e decisamente imparabile verso il tanto agognato gol della vittoria.
Vittoria!Vittoria!
La Suora era caduta, per la prima volta nella storia, e tutti corsero ad abbracciare le Celestine ancora incredule di ciò che avevano appena fatto.
Nessuno avrebbe mai più scordato quel giorno.
E da allora, dopo che la Suora "accettò con grazia" la sconfitta e addirittura permise loro di continuare a giocare insieme (ma mai più insieme contro di lei...) le Celestine non si sono più separate, e sono 25 anni esatti che continuano ad essere protagoniste di grandi scontri a Biliardino in varie parti della Toscana, ma soprattutto che continuano ad essere grandi amiche, perchè le amiche vere dell'asilo, si sa, vogliono continuare a giocare insieme per tutta la vita...
Buon Anniversario, Ste!
2 commenti:
Ciliegina piaceva alla Suora perchè era la solita paracula...(termine di origine rumena che significa di notevole propensione alla ruffianeria)
Lale
Buon anniversario a te!!!!
Oddio quasi mi commuovo..sarà mica perchè proprio oggi ho finito gli esami e a novembre mi laureo?? Sììììììììììììììììì!!!
(Sorella lale mi fai impazzire! hihi)
STE
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