sabato, ottobre 22, 2011

Buenos Aires vista da una Bionda


Buenos Aires e' sconfinata, caotica, piena, contrastante e sporca.
Buenos Aires e' troppo affascinante.
Buenos Aires cambia ad ogni angolo.
Buenos Aires e' il paradiso dello shopping.
(Dai, tanto lo sappiamo tutti che le compere sono parte integrante e fondamentale di una vacanza. Il cambio euro-peso e' attualmente 1 a 5.8, il che rende piuttosto difficile la vita ad una bionda in un negozio senza una calcolatrice, ma una volta fatta la divisione, la suddetta vita diventa di colpo molto più rosada)



A Buenos Aires viene spontaneo camminare.
Probabilmente in parte e' a causa del clima mite e soleggiato, ma sicuramente l'esperienza di un qualsiasi altro mezzo di trasporto incrementa su scala esponenziale la voglia di una passeggiata.
(ed io li ho provati tutti, tranne giusto la bicicletta - mi e' mancato il coraggio per quella. Segnalo in particolare la metropolitana per coloro in cerca di avventura).

A Buenos Aires la vita del turista può essere molto dura, soprattutto per il turista vegetariano.
La Parilla (ovvero la grigliata, che si pronuncia tipo parigia - e il pollo pogio - perché in qualche modo i sudamericani si dovranno pur distinguere, no?) ti circonda, ti insegue col suo profumo, ti prende per la gola. La prima sera, alla prima bistecca, ero in estasi. La sera dopo ero felice. La sera dopo ho cominciato a sentirmi leggermente nauseata. E la sera dopo ancora ho mangiato la pizza.
(ovviamente, se proprio lo volete sapere, le altre due sere ho rimangiato carne).

A Buenos Aires il Tango, in effetti, l'hanno inventato loro.
Ok,ma e' veramente ovunque.
E vabbe' che nella maggior parte dei casi e' ad uso e consumo del turista, con spettacoli, cartelli, volantini e urlatori ad ogni angolo che ti fanno perdere la voglia e la pazienza 2 ore (e 40 "no, non voglio vedere uno spettacolo adesso") dopo. 
Però quando la sera alle undici, in una strada secondaria della Boca, vedi passare il giovanotto al volante con la macchina nera intamarratissima doppia marmitta-alettone-super stereo a palla e quello stereo sta suonando a tutto volume delle canzoni di tango, beh, capisci molte cose sulla loro passione per questa musica.

Ma la cosa veramente più incredibile di Buenos Aires e' il suo continuo mutamento. Ogni quartiere e' una città, ed ha una personalità, un'architettura ed un'atmosfera che lo contraddistingue nettamente dal quartiere accanto, giusto una strada più in la'.

E così a due passi dal centro super imprenditoriale, con i palazzoni che affiancano e strizzano i (molti) edifici storici, i vialoni pieni di traffico e le strade pedonali piene di negozi, bar e ristoranti si trova la più sofisticata Recoleta, che vuole ricordare Parigi con le sue case in stile liberty, il cimitero monumentale e le strade in pavé con alberi e parchi. 
O San Telmo, con i marciapiedi sconnessi, i piccioni e i mercati coperti pieni di botteghe di antiquariato, dove puoi perdere facilmente una giornata e trovare veramente di tutto. E la sera, quando i turisti sono al sicuro nei loro hotel, la gente balla e suona per strada, a San Telmo.

Oppure, ancora più incredibilmente, a solo un paio di strade di distanza convivono Porto Madero, nuovo, scintillante, con i giardini curatissimi, i pavimenti puliti, le case più nuove e i grattacieli più belli e moderni, e La Boca, il quartiere più vecchio, il più colorato, il più sporco, il più passionale e il meno adatto ai turisti fuori dalle ore a loro riservate.
Porto Madero ha i risoranti più buoni e la riserva ecologica sulla sponda del fiume. I bambini giocano nei giardini e gli adulti portano a spasso i cani di razza. Il lungo-canale e' il posto perfetto per un turista che vuole farsi una passeggiata notturna.
La Boca ha il Boca Junior e ha colore, ovunque. La Boca non riesce ad essere completamente turistica neppure nel suggestivissimo Caminito. Il suo canale sul fiume puzza di fogna, i bambini giocano fra le macchine mentre gli adulti urinano contro i pochi spelacchiati alberi in pieno giorno e i cani randagi si sdraiano al sole aspettando che qualcuno getti loro del cibo, il tutto mentre frotte di turisti comprano dalle milemila bancarelle e si fanno la foto con i vari Maradona sparsi in giro.
E se un turista rimane a spasso per li' la sera, come ha detto il mio tassista, basta non dare nell'occhio e non mettere in bella vista borse o macchine fotografiche e dovrebbe andare tutto bene, in fondo qui tendono a non rapinare gente giovane, ma solo vecchi e famiglie.

Ed ovviamente non si può andar via da Buenos Aires senza aver visto una partita del Boca Jr. Anche se non si e' appassionati di calcio.

Perché il calcio qui e' passione, tradizione, vita.
E' il cuore di Buenos Aires.
E il Boca ne e' l'anima pulsante.




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