Quella di liberare le aragoste.
Il prerequisito fondamentale e', ovviamente, quello di diventare prima milionarie. E poi iniziare a battere a tappeto tutti quei negozi e supermercati che tengono le aragoste vive in quelle grosse vasche di vetro.
Se ne stanno la', poverette, con le chele strette in grosse bande di plastica nera, ammonticchiate l'una all'altra nel disperato tentativo di scalare le insuperabili barriere di vetro.
Perche' loro lo sanno. Loro conoscono l'orribile fine sottoforma di acqua bollente che le sta aspettando.
Percio' io sogno di entrare in questi posti, simpatica milionaria eccentrica, e dire al commesso di turno che me le compro tutte e gia' che c'e' mi imballi pure la vasca che mi serve per il trasporto.
E poi guidare verso il mare - e ovviamente verso il tramonto, come fanno tutti gli eroi - fino a raggiungere la spiaggia perfetta dove liberare le mie protette, tagliando con cura i loro legacci e dando a ciascuna di esse una carezza dietro le antenne dicendo:"Vai, sei libera!(e magari cerca di essere un po' piu' furba il prossimo turno, che mica e' sempre domenica qui!)"
Gia' mi ci vedo ad osservarle mentre muovono i primi passi incerti e poi sempre piu' veloci si ributtano in mare.
Sarebbe proprio una gran soddisfazione...ma nel frattempo, finche' non me lo posso permettere, sogno ad occhi aperti e mangio questi fenomenali spaghetti gentilmente cucinati dallo Stregone.
Dio, che buone le Aragoste.
W le Aragoste! |
1 commento:
Ti consiglio di dare prima la carezza e poi di liberare le chele.
Lazzina
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