sabato, ottobre 27, 2012

Tu vuoi far la Brasiliana

Io in fondo l'ho sempre sospettato che le Brasiliane siano Donne Vere, di quelle proprio sia con la d che con la v maiuscola.
E non e' che lo siano solo le strafighe, ognuna di loro si porta questa caratteristica nel DNA.

Credetemi, le ho viste ballare con estrema nonchalance oscillando su tacchi 12 dopo ben dieci ore passate a zampettare sul prato di un matrimonio all'aperto. Senza mai neanche pensare di togliersi le scarpe.
Io ero li' con i miei bei sandalini in mano ed i piedi affondati nell'erbetta fresca e loro addirittura si cimentavano nel tiro al bersaglio con la carabina bilanciandosi sui loro tacchi a spillo.
Insomma, un'altra razza.

Ed e' per questo che non mi sorprendo affatto se una delle pratiche piu' barbare nella storia dell'estetica femminile prenda il nome da questo genere femminile superiore. Chi altro mai potrebbe non solo concepire ma anche sopportare stoicamente e ripetutamente l'omonima pratica depilativa?



Ebbene si', spinta dalla curiosita' e dalla voglia di sentirmi un po' brasiliana, devo ammettere di essermi sottoposta pure io, e di mia spontanea volontà, a questa tortura trattamento. Che si articola in tre fasi distinte:

imbarazzo
impotenza
incredibile sofferenza

L'imbarazzo e' palpabile soprattutto le prime volte che vai in un salone, dove ti devi spogliare fino a rimanere come mamma ti ha fatta davanti ad una sconosciuta che nel 90% dei casi non solo e' più giovane di te, ma e' pure tutta ripulita e depilata come una statua egiziana, mentre tu sembri uno di quei cespugli che rotolano beati nei film western. E quando lei, sorridente e professionale, solleva un sopracciglio con lo sguardo puntato nelle tue parti intime esposte ed incolte, tu inizi automaticamente a giustificarti "no ma sai, me li sono fatti crescere un po' che sapevo sarei venuta a farmi la brasiliana...insomma volevo essere sicura che poi venisse bene ed estirpasse tutto..che poi se sono millimetrici magari sfuggono e poi ricrescono troppo in fretta ed...io...cioe'...cosi'...ecco" e ti sdrai veloce sul lettino.

Li' scatta la fase impotenza. Ti ritrovi nuda, sdraiata su un lettino asettico, con grosse luci puntate su di te ed una sconosciuta che prepara delle strip e scalda la cera in un pentolino col fine di applicartele laddove non ti e' mai battuto il sole. Che giusto Maria Stuarda durante gli interrogatori nella torre, eh.
E la tizia, che appunto il suo mestiere lo sa fare, inizia a chiacchierare allegramente e a farti domande mirate per convincerti a parlare a tua volta con l'unico fine di distrarti. Perche' a lei, diciamocelo, non gliene frega una beata ceppa di dove sei stata in vacanza o se sei mai andata a quel ristorante-discoteca-pub. Il problema pero' e che tu non ti distrai ed anzi le luci, il lettino, e la tecnica delle "du'chiacchere" ti fanno nascere quel senso di sconforto impotente che solo gli ambulatori dentistici riescono di solito a suscitare.
Poi pero', cosciente che sei solo da un'estetista e nessuno sta per trapanarti il molare senza anestesia, ti vergogni un po' di te stessa e ti sforzi di replicare alle chiacchiere e comportarti in generale in modo dignitoso. Manco hai finito di articolare quest'ultimo pensiero che la tizia inizia a piegare, tirare ed allargare le tue gambe mentre lei ti si attorciglia intorno cercando di arrivare in punti che neppure ricordavi di avere. Il tutto mentre continua a parlarti con voce allegra di cosa ha mangiato ieri sera.
Roba che se un maschietto qualsiasi sapesse che posizioni si assumono su quei lettini, ne verrebbe fuori un filone porno di altissimo successo.
Con tanti saluti alla tua dignità.

Ma tanto a quel punto non importa più che ti preoccupi del tuo stato abbietto, perche' con un'abile mossa di polso (quello collegato alla mano che regge la strip di cera) ecco che la tizia ti catapulta decisamente nella fase tre: inconcepibile dolore. E' peculiare il fatto che  non ci siano parole che possano descrivere appropriatamente quello che una prova quando i suoi peli vengono eradicati a forza dai loro simpatici bulbi: si puo' dire che e' come avere mille aghi che ti pungono contemporaneamente laddove pure una piuma puo' solleticarti, o come una cascata di olio bollente o ancora come quando strusci le ginocchia contro l'asfalto cadendo di bicicletta...oppure tutte queste cose contemporaneamente. E tu sei li', con le lacrime agli occhi, rimpiangendo quasi la trapanatura del molare senza anestesia, che ti sforzi per qualche distorto senso di coraggio a continuare a chiacchierare con la sconosciuta:"eh si', fare la pasta fresca e' proprio una soddisf...AAAaaahaaahh..zione..." "gia' stiamo cercan.....cazzocazzocazzo...do casa..." e cosi' via mentre quella continua a consumare chili di cera sulla tua pelle.

E quando pare che la cosa sia quasi finita e tu ti dici che dai, vabbe', in fondo per una volta ogni tanto la cosa e' sopportabile, e che credevi peggio, ecco che lei ti posa l'ultima striscia proprio sul monte di Venere e te ti stai già rilassando e pensando alla spesa da fare e a cosa cucinare stasera e lei....STRAAAP.

Dolore.

Unica, indescrivibile, incredibile, impossibile ondata di dolore liquido.

Che continua a sommergerti per interminabili secondi finche' non sei davvero convinta che stavolta affoghi.

Non riecso neppure a cacciare un bell'urlo liberatorio. Quando riacquisto lucidità, mi vesto, pago, ringrazio la signorina sghignazzante sorridente e me ne vado cercando di non far notare troppo la camminata alla John Wayne di cui non riesco proprio a fare a meno.

Torno a casa, mi guardo allo specchio ed ammetto con me stessa quello che era chiaro fin dall'inizio della storia:

Addio aspirazione ad essere una Donna Vera. Bentornati rasoio e peli superflui!





3 commenti:

albolo ha detto...

Masssì, perché soffrire tanto! Io una tortura simile la sperimenterei solo per eradicarmi i pochi peli cranici!Cmq per me l'unica cosa per cui sono degne di menzione le brasiliane...sono gli slippini minimalisti! Un salutone :-)

Anonimo ha detto...

No, madonna, ho provato dolore solo leggendo... brrrrrrr!!! Quando ritornerà in auge il gattone anni '70?

Anonimo ha detto...

Ma te sei di fòri...manco tu fossi ancora zittella!
Lazzina

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