giovedì, maggio 08, 2014

Con il nastro rosa

In diversi mi hanno fatto i complimenti perché ho deciso di aderire a questa bella iniziativa della 'Pink Ribbon Breakfast', ovvero l'organizzazione di una colazione a casa propria a cui invitare tutti gli amici per stare in compagnia e raccogliere donazioni a favore della ricerca conte il cancro al seno.

Ma io non l'ho fatto perché sono una bella persona, l'ho fatto per egoismo.

Io sono stufa. Sono stufa di vedere questa bestia malefica che si avventa contro persone a me care. Che poi le sceglie bene lui, le donne da distruggere. Prende le più vitali, le più forti; quelle che quando entrano in una stanza la illuminano con il loro sorriso o anche solo con la loro presenza. Le sue vittime preferite sono quelle amiche solari, frizzanti, positive la cui sola compagnia basta per farti sentire più leggera, se sei così fortunata da conoscerle.

E sapete loro come reagiscono?

Io mi nasconderei in casa a piangere, mi vergognerei del mio aspetto e mi lamenterei del destino crudele che si accanisce sempre con me. Sarei una preda molto facile.
Loro invece ti sorridono quando ti danno la notizia. E la settimana prima di andare a farsi la chemio si tagliano i capelli modernissimi e se li fanno biondi ossigenati, poi ti guardano e con una voce che tradisce lievemente sfida ed imbarazzo ti dicono:"Sai, ho sempre voluto vedere se stavo bene con questo taglio e questo colore, finalmente mi sono decisa! Tanto fra poco me li rado a zero...".
E te un po' ridi ed un po' piangi e le abbracci forte.

Loro, a quella bestia, gli danno del filo da torcere.

Ed alcune vincono.
E guardando quella distesa di cicatrici che un tempo era il loro seno, trovano - ancora! - la forza di sorriderti e dirti:"ah, io al chirurgo plastico gli dico che avevo la terza; tanto mica se ne accorge più che avevo una seconda scarsa ed almeno d'ora in poi finalmente mi si vedranno un po' di tette!"
E te un po' ridi ed un po' piangi e le abbracci forte.

Poi invece alcune perdono.
E tu non ci vuoi credere, non ci puoi credere. Donne bellissime, forti, coraggiose, attive, che fino a pochi mesi prima galoppavano in sella al loro cavallo e sognavano di venirti a trovare ed adesso se ne stanno andando. Ferme su una sedia a rotelle, perdendo piano piano la capacita' di fare qualsiasi cosa. Loro che hanno aiutato così' tante persone ed adesso hanno bisogno di tutto per continuare ad aggrapparsi ad una vita che le ha tradite così biecamente.

E loro, che io so non rivedrò, loro sanno benissimo cosa sta succedendo. Che questa volta, la più importante, hanno perso.
Pero' ti guardano e ti sorridono.

E quel sorriso riesce ancora ad illuminare ed a far ritrarre le tenebre che le circondano.

Io voglio un mondo dove queste donne non perderanno più e noi non perderemo quella piccola ma intensa luce che portano nella nostra vita.
Per questo ho deciso di ospitare una pink ribbon breakfast.

E chiunque altro si voglia unire, di persona alla colazione, o online con una donazione, ha tutta la mia gratitudine. Grazie, di cuore.

http://www.pinkribbonbreakfast.co.nz/page/breakfastatelisas


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ci sono parole.
Tutto così vero e sincero e emozionante.
Brava.
Noi lo facciamo quando torni in qua.
Un bacio

Sara

Unknown ha detto...

Ciao Eli, ogni tanto torno e oggi ho letto questo post... Ho visto persone come quelle che descrivi tu: forti e coraggiose che hanno lottato fino all'ultimo. Che si sono attaccate alla vita come non mai proprio quando hanno capito che rischiavano di perderla. Vere guerriere che tu le guardavi con ammirazione e pensavi: "Non ce n'è, è troppo forte, vincerà lei".
E invece no.
Tanta amarezza.
Ma chissà che un giorno...lo spero, per tutti noi.
Ti mando un saluto e un abbraccio! vorrei essere più presente sul blog ma ho troppe cose da elaborare adesso!

francescabianca ha detto...

ho contribuito sul sito, ma avrei MOLTO preferito venire alla colazione. metti un po' di foto!

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