lunedì, gennaio 26, 2015

Lo Hobbit 3 - come burro spalmato su troppo pane


Beh, che lo Hobbit non sarebbe diventato quel potenziale gioiellino da aggiungere al mondo tolkeniano creato da Pietro figlio di Giacomo lo avevamo capito tutti quando avevano annunciato al mondo che sarebbe stata una trilogia.

Che invece si potesse trasformare in un potenziale spreco di molti metri di pellicola lo avevano pensato solo i piu' incalliti fan di Tolkien. Da parte mia c'era un latente scetticismo, sommerso pero' dalla stima verso il lavoro di PJ nel Signore degli Anelli e da quella anche piu' grande verso gli amici e conoscenti che a quei film avrebbero poi lavorato.

Ed infatti, da un punto di vista di effetti speciali, hanno fatto un capolavoro. Adesso non voglio piu' un gatto, voglio uno Smaug come animale domestico!

Io ed il mio pet

Neppure Smaug con la voce di Sherlock, pero', mi ha fatto innamorare di questi films. Il primo, che rimane il favorito dello Stregone, ha una storia travagliata con me: la premiere mondiale persa per un viaggio di lavoro, la prima visione a mezzanotte che mi ha visto profondamente addormentata dopo manco mezz'ora dall'inizio e l'allora quasi inspiegabile perdita di entusiasmo che non me l'ha fatto piu' rivedere si sono sommate a creare un non entusiasmante vago ricordo,  che tale e' rimasto.
La realta' e' che gia' mi stavo allineando verso le posizioni dei fan piu' intransigenti.

Il secondo film ha un solo commento: SMAUG. Non so se si e' capito l'entusiasmo. In caso lo ribadisco:
SMAUG!!!!!
Una gioia per gli occhi di nerd appassionati di fantasy di tutto il mondo.
E una storia simpatica e scorrevole. Ah, ho detto storia? Scusate, volevo dire SMAUG!
Pure l'elfa femmina, super inventata e super badassica e pure estimatrice della vecchia cara teoria della L (*) non m'ha fatto rabbrividire di blasfemia, anche perche' subito dopo arrivava...
vabbe' dai, lo avete capito chi.

Smaug!!!!


Poi, finalmente, due sere fa abbiamo visto anche il terzo e conclusivo film. Il fatto e' che io non ci volevo andare. Lo so che dovevo, per amor di chiusura, ma la voglia rasentava la stessa soglia dello zero assoluto fisico e speravo tanto che il mese e mezzo quasi di ritardo facesse si' che non dovessi vederlo al cinema (ahime', ce lo siam perso, che sbadati!). E invece mi ha risparmiato solo la visione in 3D, che in effetti non e' poco di queste lune.

Inevitabilmente da spettatrice recalcitrante sono partita con vari pregiudizi e non ho condonato al povero film neppure una virgola (ma i mannari?! Dove sono i mannari?!? Fai una battaglia dei cinque eserciti e mi dimentichi loro?), ma anche a voler tralasciare i vari buchi nella storia - che poi ci metti tre film per raccontare 100 pagine di storiellina e me la cambi pure ma vabbe' - il film mi ha deluso tantissimo.

In poche parole, e' un film vuoto.

Non ti affezioni ai personaggi: piu' della meta' dei nani non credo che abbia neppure una riga di dialogo, Bilbo stara' sullo schermo si' e no mezz'ora in tutto il film mentre il resto lo fa l'elfa badassica ma - ricordiamolo - inventata da PJ e le battaglie. Nessuna maggior caratterizzazione dei personaggi e minuti sprecati in tanto belle quanto inutili scene di richiamo forzato al Signore degli Anelli.


Ecco, le battaglie.
Che erano il motivo principale per cui lo Stregone mi ha trascinata al cinema.
E che ai miei occhi sono apparse come l'ultima e definitiva delusione della trilogia.
Intato perche' quasi piu' della meta' della battaglia finale la si passa guardando Legolas - che, lo vogliamo proprio ricordare? Ricordiamolo! Nel libro non c'e' - in preda ad un raptus acrobatico a meta' strada fra Matrix e il Cirque de Soleil. Ok, biondo, l'abbiamo capito che sai fare le capriole su massi volanti, mo' mollala li',eh.
E poi, fastidio dei fastidi, perche' l'altra meta' sembra composta da scene riciclate dal Signore degli Anelli.
Inquadratura del bambino innocente morto con l'occhio spalancato e triste, gia' visto.
Scena in cui l'elfo si accorge degli elfi morti per terra in armature scintillanti e s'intristisce, con tanto di sottofondo con musica elfica, visto.
Rapido susseguirsi di scene a rallentatore dei vari personaggi, intristiti, quando le cose si mettono male per i buoni, sempre con sottofondo musicale epico-deprimente, ce l'ho ce l'ho e ce l'ho!!!

Quello che invece mancava talmente tanto da far rumore era il pathos che le suddette scene avevano provocato nella trilogia precedente. Qui alla fine non te ne importa nulla di chi vince e chi muore, ti ritrovi a guardare le capriole del biondo e gli sproloqui del nano figo con la sindrome di Paperone e speri solo che finisca tutto presto cosi' te ne puoi andare a letto.

Peccato, davvero.


Ben detto, amico peloso.

PS. Pero' l'Alce gicante cavalcato da Thranduiled ed il Troll che spacca le mura della citta' con una testata di rincorsa quasi quasi valevano il prezzo del biglietto (scontato).


(* no beh, non potete non conoscere la Teoria della L, dai)



1 commento:

Anonimo ha detto...

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