mercoledì, maggio 03, 2006

Pinasi ed altri vecchi amici...

L'altro giorno stavo parlando con un "illustre" psichiatra sui vari mostri/folletti che popolano le campagne lucchesi (linchetti e compagnia bella...) e lui mi chiedeva informazioni che io non sapevo dare, perché in effetti i mostri che mi hanno fatto compagnia da bambina difficilmente si possono ritrovare sui classici libri di tradizione. Si tratta infatti di personaggi mitici come l'orripilante Vecchia della Cabina(cabina della luce,NdR): sadica pervertita che si divertiva ad uscire fuori dalla sua cabina sia a notte fonda,per spaventare classicamente gli ignari viaggiatori, sia, e soprattutto, nei pomeriggi afosissimi d'estate (all'incirca verso le due, quando tutta l'aria tremola intorno a te ed anche una fornace sembra più fresca) per ballare nuda un bel boogie-woogie nell'aia della fattoria di mio nonno...quello sì che poteva scioccare per sempre dei poveri bambini! ed infatti niente più della paura di incontrarla ci convinceva a fare il riposino dopo pranzo...
ma ancora più temibile e spaventoso era il fantomatico Ruzzolino: una non meglio identificata entità ectoplasmica che si manifestava sottoforma di palla di fuoco ruzzolante in direzione della solita aia, guarda caso proprio nelle sere in cui i bambini facevano le bizze e non ne volevano sapere di andare a letto...la leggenda vuole che un solo sguardo al Ruzzolino infuocato basti per renderti pazzo e vedere incendi ovunque...mentre il gossip narra di una tresca proibita fra il Ruzzolino e la Vecchia della Cabina (già sposata al Vecchio del Pozzo) che sfociava in incontri scintillanti nella suddetta cabina...anche i mostri hanno sentimenti!
ed infine, come non ricordare gli odiosissimi Pinasi? un popolo di piccoli e veramente antipatici mostriciattoli, totalmente calvi e con nasi enormi e a patata, che abitavano (...o abitano ancora??) in qualsiasi buco o posto buio della casa e si divertivano a venirti a mordere naso e dita dei piedi (non chiedetemi perché!) non appena ti distraevi o ti addormentavi...mai andare a letto senza aver prima controllato ogni pertugio oscuro!!!
Ok, forse questi non saranno i mostri meglio riusciti del pianeta, ma credetemi, erano spaventosi e simpaticissimi al tempo stesso ed io ci ero proprio affezionata...ed adesso mi mancano tanto, come mi manca tanto mio nonno, il demiurgo dalla cui fantasia hanno preso preso vita tanti anni fa e che spero davvero continui ad inventare le loro storie, per un pubblico diverso, in un posto migliore, o anche peggiore,basta che ci sia...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa hai contro le persone piccole, odiose e calve? Se non moderi il linguaggio ti vengo a mordere il naso! Bella l'immagine del nonno che, in un posto migliore o peggiore, continua a terrorizzare generazioni di bambini! A parte gli scherzi, è bella davvero.
Albolo

Anonimo ha detto...

Grazie per l'illustre.
E soprattutto per le virgolette, che mi fanno sperare che magari tu non lo pensi davvero, vecchia Bia.
Il mio di nonno, mi raccontava di Gnicche, brigante dell'Aretino, i folletti me li sono andati a cercare dopo: come dimenticare il primer di molti di noi, quel mitico Gnomi, pieno di immagini e descrizioni da fare accapponare la pelle anche ad un liceale cittadino, futuro virgolettato?
I folletti domestici sono comunque IMHO quanto di piu' inquietante la fantasia, se la vogliamo mettere cosi', sia in grado di produrre. Possono fare accadere di tutto, solo per farti dispetto; o magari avere un po' di compagnia. Leggevo settimana scorsa il libricino su quelli della Lunigiana, ero solo a casa, il resto della famiglia fuori citta', e piu' leggevo, piu' mi scoprivo ad ascoltare ogni rumore della casa, come se davvero...
Ed ero in citta', neppure in piena campagna con un'aia buia fuori.
D'altronde, i due racconti del terrore che preferisco (e ne ho letti, dal Settecento in giu'..) sono: Ognissanti di W De la Mare (Theoria, o Guanda, ma vecchi, provare con i Remainders), la cattedrale in mezzo ai campi, visitata dal protagonista a mezzorgiorno (lunga e' la tradizione dei Demoni meridiani, leggiti Callois..) dove non succede niente, salvo che entrandoci si sente che e' "viva", ed in in continua trasformazione e rinnovamento, ed i costruttori non sembrano essere moltio amichevoli; l'altro, e' I Topi nel Muro, di HP Lovecraft, dove, prima di scoprire il passaggio che porta alle catacombe, il protagonsita, e tu con lui, deve fare i conti con i rumori nei muri, tutt'altro che rassicuranti (e alla luce di cio' che c'e' li' sotto, lo credo!).
Quello che si e' perso, in realta', e' il gusto e la capacita' del raccontare, le Campfire tales, i racconti al camino, a veglia.
Ed i folletti, sdegnati di tanto disinteresse, si sono rintanati nel loro mondo ed in fondo ai boschi. Loro aspettano. Qualcuno arrivera'.
Un abbraccio,
Sandro

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