venerdì, ottobre 06, 2006

Una scorciatoia per la felicità

"Come sono felice!"
Erano le venti circa ed Elisa lo ha detto proprio col cuore (o meglio, con quel surrogato che forniscono in dotazione a noi zitelle).
Ma facciamo un passo indietro verso la strada che ci ha portato a questa felicità.
Strada cosparsa di foglie secche e ricci di castagne.
Perché se è vero che “zitella vera, fa da bosco e da riviera” noi non siamo certo un’eccezione e se in un pomeriggio autunnale si presenta la possibilità di andare per boschi a far funghi chi si tira indietro? Certo non io che mi vestivo da fungaiola anche quando andavo a lavoro!
Un cesto pieno di funghi: la nostra scorciatoia per la felicità.
A dire la verità, i funghi che vedete in foto non sono esattamente merito nostro (Stefania è stata molto più brava di noi…). Ce l’abbiamo messa tutta per trovare il ceppatello della vita, ma un po’ come ci accade ogni giorno ci siamo ritrovate faccia a faccia con i più bizzarri e colorati “fungacci” delle peggiori specie: che ci volete fare, certe consuetudini uno se le porta dietro anche negli ambiti più impensati della vita...
Comunque sia, tra le nostre solite dissertazioni da naturaliste sulle formazioni rocciose della successione Toscana, la stabilità del versante del Prato Fiorito e le strategie di locomozione di una lumacona (osservate molto attentamente,per vedere se erano dirette verso un bel porcino!), siamo riuscite a scroccare i funghi trovati dalla scatenata Nonna Coccò; così la felicità formato Risotto ai Porcini e Gallettini è arrivata anche per noi ed esaltata da un buon vino rosso ha portato all’esclamazione di Elisa e a questo post.
Come sono felice!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Com'e la storia di Capuccetto Rosso che va nel bosco cantando una canzoncina che suona piu' o meno: "Un fughetto trallala'..!?
Ragazze, cosi' e' sparare sulla Croce Rossa...
sandro
(si, si, lo so che mi vorreste far mangiare la zuppa di Boleti malefici..)

Eli e Lale ha detto...

però! mica male l'idea di una Cappuccetto Rosso come naturalista ante litteram...spiegherebbe anche l'insistenza con cui faceva domande alla nonna/lupo: non più sblateramenti di una bimbetta idiota, ma questioni mirate all'identificazione dei parametri fisiometrici di una nuova specie da lei scoperta, identificata col nome di Lupus Maleficus ed interpretata filogeneticamente come probabile speciazione per segmentazione di areale dal lupo comune...wow!
e allora il cacciatore era la metafora di un creazionista, deciso ad eliminare qualsiasi prova di evoluzionismo?
beh,alla fine,come sempre,è sempre il povero cattivo che ci rimette...

Anonimo ha detto...

Ragazze, a voi quelli di Amici Miei (sapete, quelli de la supercazzola prematurata..) vi fanno un baffo.
Chissa',forse voi cognoscevate la fersione Tetesca: kvella tofe non e' kappuzzetto rosso, ma una zuora ad antare in ciro per il posco cantando: ein funghetten, zwei funghetten...)

Comunque sareste perfette in ambito accademico, viste:
a) la sordita' incipiente (e, come e' noto, non c'e' peggio sordo di chi non vuol sentire)
b) la formidabile capacita' di sviare il discorso su aree altre, pressoche' innoQue
c) la capacita' di insaccare la nebbia.
Pericolose, siete, pericolose...
sandro

Eli e Lale ha detto...

Finalmente un complimento!!

Anonimo ha detto...

Ma allora anche le zitelle hanno un cuore, e bramano bonta' e attenzione come tutti gli altri!!
sandro

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