lunedì, marzo 24, 2014

Batterie di riserva

Lo Stregone ed io, una sera qualsiasi di questa settimana
Traslocare e' divertente.

E pare sia pure al terzo posto delle cose piu' stressanti nella vita subito dopo un lutto ed un divorzio.
(ora questa mi pare esagerata, ma come si fa a non fidarsi di queste autorevolissime  statistiche pubblicate dalla rete?)

Comunque, per rassicurare i vostri piccoli cuoricini in ansia, siamo sopravvissuti.
Beh, magari non benissimo, ma siamo sopravvissuti.

Come siamo sopravvissuti all'arrivo della mamma, piu' carica che mai per la casa nuova. Pare che dopo una settimana di chiacchiere ininterrote - per la gioia suprema dello Stregone che sta praticando come non mai la sua nothing box cerebrale -  cene pantagrueliche e pulizie di pasqua stamani si sia finalmente scaricata e abbia passato quasi tutta la mattinata sul divano piena dei soliti acciacchi da fatica.
Ma sicuramente la troveremo a vangare il giardino al ritorno dal lavoro, non temete.

Insomma, siamo strafelici e pure un po' sorpresi di quanto ci piaccia questa nuova casa grandissima (panico totale alla sola idea delle pulizie settimanali post-mamma...vabbe' non pensiamoci adesso), ma abbiamo davvero corso tantissimo in quesi ultimi dieci giorni fra scatoloni, camion dei traslochi, pulizie in due case diverse e pure cene di addio e compleanni e viaggi ad Auckland.
Io e le occhiaie, un amore senza fine
E sebbene sia tutto super eccitante - finalmente ho trovato qualche altro modo di passare il tempo che non giocare a Candy Crush dopo il lavoro! - mi sono resa conto da diversi giorni che sia il mio fisico sia la mia mente stanno viaggiando costantemente in riserva...cosa che suscita in me ondate su ondate di simpatia verso quei poveri conigli a pile che venivano superati impietosamente sulla linea del traguardo dall'odioso coniglietto della duracell.
La mattina mi sveglio pimpante e felice e tempo manco di prendere il caffe' che vado di nuovo in catalessi, roba che grazie a dio ho lo stereo a palla in macchina almeno non c'e' rischio che mi abbiocchi sulla rotonda. Durata totale dell'energia accumulata durante la notte: 11 minuti e 43 secondi.
La sera rientro piena di idee ed entusiasmo sui lavoretti da fare e appena ritorno dall'essermi tolta le scarpe nella nuova stanza del caos mi accascio sul divano fissando il vuoto. Beh,va detto che la nuova stanza del caos e' chilometri piu' lontana di quanto lo fosse la vecchia...forse e' tutto questo camminare per casa che mi consuma. Comunque sia, durata totale dell'energia accumulata dopo aver lasciato l'ufficio: 2 minuti e 21 secondi.

Stendo pure un velo pietoso sulla mia produttivita' di questi giorni al lavoro, vi dico solo che stamani quando mi hanno chiamata per il meeting settimanale mi sono accorta che stavo fissando lo schermo immobile da almeno 10 minuti. Urge un paio di occhiali come quelli della tizia di College, fra l'altro pure utilissimi a nascondere queste occhiaie da terzo giorno dopo un'apocallisse Zombie.

Ma ce la possiamo farceLA, come direbbe il Doc . Basta solo che riesca a trovare il tempo per dormire, chesso', facciamo per tre giorni a fila, dovrebbero essere sufficienti.
Per adesso continuo ad andare in riserva, pronta a strappare pure con le unghie e con i denti l'odiosa carta da parati rosina-a fiori-stile-camera della nonna che sta in tinello e fermamente intenzionata  a fare una bella festa di inaugurazione della casa prima di Pasqua.

Che lo sforzo mi assista, e se proprio non dovesse farlo, io mi siedo e guardo il mare.

si', questa l'ho messa per farvi invidia, ok?



lunedì, marzo 10, 2014

Io volevo essere buona!

Giuro.
Questo giro mi ci ero messa di buzzo buono e carta di credito.
Perche' e' uscito questo libro che aspettavo, di un autore che mi piace molto, e volevo sinceramente comprare l'ebook per vie ufficiali.
Che lui se li merita tutti i miei soldi.
Primo, perche' appunto e' un bravo scrittore.
Poi, perche' ci tiene ai suoi lettori ed e', per esempio, uno dei pochi che con la sua casa editrice fa uscire i libri contemporaneamente su carta, ebook e audiobook, per accontentare tutti i possibili lettori. E mica hai detto poco...che anche se siamo nel 2014 cose del genere sono ancora piuttosto rare.

Quindi ieri sera ho provato a comprare l'ebook, bionda all'arrembaggio nel mare della grande rete.
Primo problema: trovare il formato giusto. Ovviamente Amazon vende solo per il suo Kindle, l'IBookStore per le devices apple, Kobo per il suo Kobo etc. Poi ci sono alcuni negozi online che  vendono anche i vecchi cari universali epub, ma solo nella loro nazione (perche'? percheeee'?) e per la NZ o cmq paesi del commonwealth c'erano solo formati per kindle o altre marche di ebook a me sconosciuti. Niente cari vecchi universali epub qui agli antipodi, parrebbe.

Passati quei 10 frustranti minuti di vana ricerca, decido in un raro lampo di genio biondo di provare direttamente al sito della Sony - essendo io felice proprietaria di un ebook della suddetta marca.
Trovo il libro, trovo il formato, metto nel carrello, procedo per il check out. Carta alla mano, pronta a pagare.
Eh no, cara mia bionda, non e' mica cosi' facile!
Prima ti chiede di registrarti e creare un account Sony. E gia' quello ti procura fastidio.
Comunque pensi che lo stai facendo per il bene superiore, come quando Silente faceva il nazista, e ti segni. Nome, Cognome, Nickname, Password e poi di che paese sei, se e dove hai comprato l'ebook sony,  (ma che te frega?) e per finire ti tocca pure disattivare tutte le opzioni - e sono ben 5! - che ti iscrivono a newsletter e offerte speciali e balle varie.

Insomma dopo alcuni altri minuti di burocrazia pura arrivo finalmente a poter pagare. Immetto dati della carta, clicco su invio tutta felice di aver superato tutti gli ostacoli disseminati sulla strada verso il mio impeccabile comportamento civile ed ecco che compare sullo schermo un bel:

"Siamo spiacenti, ma questo ebook non puo' essere acquistato dal paese in cui ti trovi. Vuoi 
continuare con lo shopping?"


(morale della storia: chiudo il sito, rimetto la carta di credito nel portafogli, apro un altro sito ed esattamente 1 minuto e 23 secondi dopo inizio a leggere il libro...oh, io ci ho provato veramente ad essere buona questa volta, ma si vede che non e' proprio destino)


lunedì, marzo 03, 2014

Nel mezzo del cammin di nostra vita...*

(*o almeno questo sosteneva Dante, scongiuri e macumbe autorizzati e benvenuti)

Stamattina allo specchio la persona che mi fissava un po' assonnata mi ha ricordato qualcuno. Aveva le rughette di stanchezza intorno agli occhi e delle belle occhiaie scure ad incorniciare il tutto. La frangetta era tutta schiacciata e scompigliata e aveva pure il segno del cuscino su una guancia.

Ma sulle labbra c'era un cenno di quel sorriso compiaciuto che conosco bene.
E gli occhi dietro a quelle borse nere brillavano, giusto un po', di quella luce appena maliziosa caratteristica delle persone che considerano questa vita come un'enorme e fantastico scherzo.

Insomma, la persona che mi fissava stamani io alla fine sono certa di averla riconosciuta, perche' un altro giro intorno alla nostra stella, con le sue solite montagne russe di sfide, problemi, gioie e battaglie, ha solo aggiunto nuovi strati di consapevolezza, autostima, fatica, ribellione e forse anche un briciolo di saggezza a quella faccia cosi' familiare.

Ma sotto questi strati deposti ad ogni nuova circumnavicazione celeste, e' sempre li' che mi sorride sorniona la solita, vecchia anima da zittella acida.
Quella che viaggiava con la carta del jolly nella borsa per non dimenticare mai di soprendersi ogni giorno per le meraviglie infinte che la circondano.
E soprattutto per non dimenticare mai che lei ha vinto gia' alla lotteria piu' importante quel tre marzo di diversi anni fa, nascendo libera, amata e capace di poter scegliere la propria vita.

Stamani il jolly era sempre li' nella borsa e la ragazza col mac mi e' sembrata felice e pronta ad intraprendere un nuovo giro ed una nuova corsa. E questo, secondo me, e' un buon inizio.

Tanti auguri a me.


(soprattutto se ci si aggiunge profusione di brindisi alla Vitamina R)


sabato, marzo 01, 2014

Francamente, me ne infischio

Forse mi e' gia' capitato di scriverlo in queste coordinate, ma in questi giorni ho avuto la riprova che il mio carattere, gia' di sua natura fortemente tendente al pigro, stia pure inesorabilmente scivolando verso valori minimi di interesse nei confronti del genere umano.

E con "valori minimi di interesse" intendo cose da crollo dell'economia mondiale del 2008.

(oh, fra parentesi, voglio mettere in chiaro che la pigrizia e' una delle piu' grandi doti dell'umanita': non avremmo imparato a usare nepppure il fuoco se non fosse stato per l'inventiva di gente troppo pigra per star a masticare carne cruda di mammuth a giornate intere.)

Ma tornando a noi, alle soglie del settimo anniversario del mio ventottesimo compleanno, mi sto rendendo conto con lieve orrore che quella che un tempo era la mia più o meno sincera empatia verso il resto del mondo si sta lentamente ma inesorabilmente tramutando in un ancora più sincero e benevolo menefreghismo.

Ovviamente questo non accadde nei confronti degli amici - per loro sarei capace di mostrare empatia anche alle 4 di notte, di un lunedì e in crisi premestruale - ma verso le altre varie ed eventuali conoscenze, dal posto di lavoro fino ai social networks. Persone che fra l'altro mi stanno pure simpatiche, o almeno nella maggior parte dei casi.

Solo che. (perche' c'e' sempre un ma in ogni storia)
Solo che se la collega 24enne ti racconta al pub che si sente frustrata perche' la gavetta le va stretta, tu continui a berti la birra e pensi a cosa cucinare per cena.
E se l'italiano espatriato continua a lamentarsi perche' in Italia la gente e' più bella, il clima migliore, il cibo più ricco e la mamma al venerdì gli faceva gli gnocchi, tu al massimo pensi che di aerei da qui ne partono ogni ora e continui a gustarti il tuo sushi.
O se quella tizia si sente in disparte perché quando siete in compagnia tendi a rubare un po' la scena e lei non riesce a focalizzare tutta l'attenzione su di se', beh, pensi che forse ti potresti anche sentire mortificata se riuscisse ad importartene qualcosa di più di una benamata cippa.

E potrei continuare con una lista infinita solo aprendo a caso la sezione delle notizie di Facebook:
ah, stasera cucini pesce? oh, il treno per tornare a casa era in ritardo? ma dai, tuo figlio ha davvero perso un dentino e ce lo hai pure fotografato? Oggi piove, c'e' il sole, anzi no e' variabile con un pizzico di scia chimica? Ah, devo diffondere che la kasta ci tiene nascosta l'esistenza delle sirene? Ti stai annoiando al lavoro, a casa, a scuola (wtf?!) e ti metti a pubblicare video delle prime canzoni che ti passano per la testa? E io dovrei pure ascoltarle tutte?

Beh, sai che ti dico? Tu continua pure così, ma io, personalmente, francamente me ne infischio*.


* che e' una citazione, per quella povera anima che dovesse non saperlo

(mi scuso coi miei quattro gatti per l'abbondanza di avverbi in questo post, ma oggi mi andava così e immagino sappiate quanto mi possa interessare il fatto che la cosa possa avervi disturbato. No dai, sto scherzando, che a voi voglio bene. Immensamente!)
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